Dalla campagna 2025 le susine italiane potranno di nuovo essere esportate in Brasile

Lo annuncia con soddisfazione Cso Italy

Dalla campagna 2025 le susine italiane potranno di nuovo essere esportate in Brasile

Dopo un lungo iter, che ha richiesto l’invio di dossier e informazioni, e grazie ad un costante impegno anche da parte ministeriale, è ufficiale l’approvazione del protocollo che permette nuovamente alle aziende italiane di esportare in Brasile le susine di entrambe le varietà (Prunus domestica e Prunus salicina). Lo annuncia con soddisfazione CSO Italy, che con il suo ufficio relazioni internazionali ha dato un contributo decisivo alla felice conclusione del protocollo, partecipando attivamente a tutte le fasi dell’iter, compresa la decisiva visita ispettiva che si è svolta nell’ultima settimana di settembre 2024.
In questa occasione, i due ispettori brasiliani avevano avuto la possibilità di vedere la grande professionalità delle imprese visitate, degli operatori e dei Servizi fitosanitari regionali sia nei frutteti che negli stabilimenti nel mettere in atto, con il coordinamento del ministero dell’Agricoltura italiano, anche le misure specifiche che garantiscono l’assenza dell’organismo Lobesia botrana, considerato nocivo in Brasile.

La visita degli ispettori brasiliani in un magazzino in Piemonte

Dagli ispettori è stata particolarmente apprezzata la sinergia e la collaborazione tra pubblico e privato, inclusi l’organizzazione ed il coordinamento della visita da parte di CSO Italy che ha permesso loro di vedere in maniera molto trasparente il nostro sistema produttivo con i relativi controlli.
"Già alla fine della visita - commenta Simona Rubbi, responsabile delle pratiche relative ai dossier internazionali di CSO Italy - gli ispettori si erano espressi in maniera molto favorevole con l’intenzione di riaprire i flussi commerciali dalla prossima campagna commerciale ed hanno mantenuto la parola".

Dalla prossima stagione commerciale potranno esportare le susine in Brasile le aziende ed i frutteti approvati e pubblicati dalle autorità brasiliane.
"Un grazie particolare - sottolinea da parte sua il presidente di CSO Italy Paolo Bruni - va alle aziende Kiwi Uno, Sanifrutta, Agrintesa, Granfrutta Zani e OP Kiwisole e agli ispettori dei Servizi fitosanitari delle Regioni Emilia Romagna e Piemonte, nonché ai responsabili tecnici di tutte le aziende socie CSO Italy, che si sono messi a disposizione ed hanno attivamente contribuito a questo importante risultato di squadra". 

Nella foto in apertura la visita degli ispettori brasiliani in un frutteto dell'Emilia-Romagna (gc)

Fonte: Ufficio Stampa Cso Italy