Dal campo
Carciofi, i consumi tentennano
Lotta (Agricola Campidanese): «Le temperature del momento non sono idonee»
La campagna dei carciofi sardi è partita in anticipo, ma le temperature ancora elevate non scaldano i consumi. La situazione non è per niente rassicurante per Agricola Campidanese, che la scorsa settimana ha iniziato con i primi raccolti della varietà precoce Thema. “Le temperature attuali che viaggiano attorno ai 30 gradi sono più da fine agosto che da ottobre – interviene a IFN Salvatore Lotta, direttore commerciale dell’Op -. Se continua così dobbiamo seriamente chiederci se la vale la pena proseguire con la produzione di carciofi precoci dato che i consumi non rispondono o se invece dobbiamo cambiare le nostre abitudini produttive”.
Non parte con entusiasmo quindi la campagna tra un calo generico nei consumi di ortofrutta dato dal difficile contesto economico e quello correlato alle temperature calde che non incentivano certo l’acquisto di un ortaggio tipicamente autunnale come il carciofo.
“Anzi – prosegue Lotta – i consumatori preferirebbero mangiare ancora le angurie. Il trend attuale non dovrebbe cambiare velocemente, perché fino alla fine del mese le previsioni indicano temperature medio-alte e questo significa problemi a livello di vendite”.
Le criticità di questo passo si possono riflettere anche sul prodotto: “Gli insetti dannosi proliferano meglio con il caldo e il carciofo rimane una coltura che cresce meglio nel freddo, quindi il continuo calore può solo creare danni. Per ora però il prodotto si presenta bene e senza criticità a livello qualitativo”.
I produttori soci di Agricola Campidanese hanno iniziato la raccolta del Thema, che attualmente nei mercati all’ingrosso viaggia attorno ai 70-80 centesimi a capolino, mentre lo scorso anno nello stesso periodo le quotazioni viaggiavano su 1,10- 1,20 euro, stando a quanto riporta il direttore commerciale.
Da questa settimana partirà invece la campagna dello Spinoso Sardo e poi del Violetto. È ancora troppo presto per capire se i volumi sono in linea con l’anno passato, ma quello che è certo è che le carciofaie stanno progressivamente diminuendo nell’isola.
“La situazione è complessa. Il calo produttivo non è elevato – conclude Lotta - ma a questo bisogna aggiungere i costi produttivi sempre più alti e la difficoltà nel reperire la manodopera, fondamentale per un prodotto che si raccoglie solo a mano. Vogliamo però restare positivi e sperare che il mercato si risollevi e che quindi il prodotto si riesca a vendere meglio appena le temperature si abbasseranno”.