Caporalato, a Latina una tragedia intollerabile

Coldiretti: «Condanniamo l'orrore, servono pene severe e rigorosi controlli»

Caporalato, a Latina una tragedia intollerabile

Non c'è l'ha fatta il trentunenne di origine indiana, Satnam Singh, che lunedì pomeriggio era rimasto coinvolto in un terribile incidente sul lavoro in un'azienda agricola di borgo Santa Maria, alla periferia di Latina, dove aveva perso il braccio in un macchinario avvolgiplastica a rullo trainato da un trattore, che gli aveva schiacciato anche gli arti inferiori. L'uomo, invece di essere soccorso, era stato abbandonato davanti alla sua abitazione con il braccio tranciato, appoggiato sopra una cassetta utilizzata per la raccolta degli ortaggi. Dopo esser stato trasportato d'urgenza in eliambulanza all'ospedale San Camillo di Roma, dove era stato ricoverato in prognosi riservata, il trentunenne è spirato ieri mattina nel nosocomio romano.

Nel frattempo, la procura di Latina, a seguito della denuncia della Flai Cgil Latina-Frosinone, ha aperto un'inchiesta per lesioni personali colpose, omissione di soccorso e disposizioni in materia di lavoro irregolare. Sono in corso le indagini dei Carabinieri, svolte insieme al Nil di Latina e al personale Spresal dell'Asl, con ulteriori accertamenti utili a definire la posizione lavorativa e la regolarità sul territorio italiano dell'operaio. La vicenda ha destato sdegno e ha riacceso l'attenzione sul fenomeno del caporalato e dello sfruttamento dei braccianti al limite della schiavitù.

Alla Camera le opposizioni da Avs al Pd, da M5s, Iv e Azione hanno chiesto un'informativa della ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone sulla lotta al caporalato, definendo "atroce" quanto accaduto. Anche la senatrice del Pd Susanna Camusso, con un'interrogazione urgente rivolta ai ministri Calderone e Lollobrigida, chiede, insieme ad altri 13 colelghi del Pd, di conoscere la strategia del governo in materia.

"Apprendo con sgomento della tragica morte del bracciante indiano, Satnam Singh, mutilato da una macchina agricola e abbandonato al suo destino da caporali senza scrupoli. Voglio esprimere tutto il mio cordoglio e la vicinanza ai familiari della vittima, per il quale ci eravamo attivati come Ministero, per il tramite di Inail, al fine di garantire ogni cura e supporto necessario. La storia di Singh è la fotografia più cupa di quel pezzo di economia criminale fondata sull'abuso e sullo sfruttamento dei lavoratori più deboli e ricattabili, che dobbiamo sradicare con decisione e senza compromessi. Confido che si faccia al più presto luce sulle responsabilità per questa morte assurda ed evitabile, rinnovando l'impegno del Governo a collaborare con le autorità per fare chiarezza, ma anche attraverso nuove e più incisive azioni predisposte dal Tavolo sul caporalato, insediato al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali". Scrive in una nota la viceministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci.

"Questo episodio rappresenta una violazione dei diritti umani fondamentali, della dignità umana e delle norme inerenti la sicurezza dei lavoratori", dice il sindaco di Latina, Matilde Celentano. Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca sottolinea che quanto avvenuto è "sconcertante", "crudele" e "vile", ribadendo che la "sicurezza sul lavoro e la lotta al caporalato sono la nostra priorità". 

Caporalato: Coldiretti, a Latina intollerabile tragedia, condanniamo l'orrore.
Tenere alta la guardia contro la piaga del caporalato che lede i diritti dei lavoratori e soffoca l’imprenditoria onesta 

Quella che si è consumata a Latina è una intollerabile tragedia che inorridisce il mondo agricolo nazionale e conferma la necessità di tenere altissima la guardia contro il fenomeno del caporalato. E’ quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere il proprio cordoglio per la morte del bracciante indiano, Satnam Singh, deceduto dopo essere rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro e vergognosamente abbandonato senza che nessuno gli prestasse i necessari soccorsi.
Coldiretti ha sostenuto fortemente la legge contro il caporalato per tutelare la dignità dei lavoratori e contrastare il tentativo delle agromafie di estendere il proprio controllo sul settore agroalimentare, sfruttando le persone e soffocando l’imprenditoria onesta. 
Servono pene severe e rigorosi controlli – continua Coldiretti – che colpiscano il lavoro nero e lo sfruttamento, portando alla luce quelle sacche di sommerso che peraltro fanno concorrenza sleale alle imprese regolari.
Ma è necessaria anche una grande azione di responsabilizzazione di tutta la filiera – conclude Coldiretti -, dal campo alla tavola, per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguardi l’ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore. (aa)

Fonte: Ansa e Coldiretti