Brassiche, al via la stagione per Top Melon

L'azienda ha ampliato la gamma del prodotto filmato grazie a nuovi macchinari

Brassiche, al via la stagione per Top Melon

Da poche settimane è iniziata la campagna delle brassiche per Top Melon. L’azienda di Pantalla (Perugia), che è già fra i principali produttori italiani di meloni e angurie, da qualche anno ha ampliato la propria gamma su queste orticole tipiche del periodo autunno-invernale.

“Nonostante le temperature più 'estive' che autunnali stiamo affrontando l'inizio in maniera positiva – spiega a IFN Giorgio Spinetti, fondatore dell’azienda assieme al fratello Gianni – poiché l’allegagione non ha subito particolari problemi, confermando come la nostra zona, nella provincia di Perugia, sia un ottimo areale per le varietà precoci sia di broccolo che di cavolfiore".

“Attualmente stiamo coltivando una superficie di circa 60 ettari – interamente coperti – in costante aumento di anno in anno, a dimostrazione di come il mercato stia rispondendo positivamente alla nostra gamma che comprende: cavolfiore bianco e colorati, broccoli, verza, zucchina scura e romanesca. Di pari passo, stiamo ampliando la gamma del prodotto filmato, grazie anche all'acquisto di un nuovo macchinario, e continueremo a proporre alcune referenze che ci hanno dato soddisfazione, come le vaschette con le singole rosette o con tris e poker di cavolfiori. Il prodotto sarà brandizzato a marchio Top Melon, per il quale è stato effettuato una rivisitazione che comprende un restyling alla grafica dell'imballo. Inoltre, oltre al prodotto a nostro marchio, prosegue la collaborazione come co-packer per alcune catene".

“Anche quest’anno – specifica Giorgio Spinetti – proseguirà la collaborazione con alcuni partner selezionati soprattutto nel periodo più tardivo per continuare il ciclo produttivo che dobbiamo interrompere a causa delle temperature basse che iniziamo a registrare da dicembre in avanti".

A livello agronomico, Top Melon negli ultimi due anni si è focalizzata nella tutela delle risorse idriche, adottando le migliori soluzioni di coltivazione ed irrigazione. 
“Ѐ stato necessario l'impiego di attrezzatura interconnessa per operare da remoto (motopompe e rotoloni) e di sensoristica (sensori di umidità, temperatura e conducibilità elettrica del suolo) che ci consente di avere molteplici dati a supporto del continuo monitoraggio effettuato in campo e, dunque, sulle decisioni operative da prendere. In questo modo riusciamo a stabilire turni e volumi di adacquamento che consentono un'ottimale uniformità di bagnatura sul campo e di ottimizzare al massimo l'efficienza irrigua. In questo modo riusciamo a razionalizzare l'acqua irrigua distribuendola solo al momento di effettivo bisogno, mantenendo così un costante livello di umidità del suolo che ci consente di ridurre gli stress idrici a carico della pianta, soprattutto a livello radicale, che diviene un aspetto critico soprattutto se si considera l'epoca di trapianto in cui operiamo (luglio-agosto)".

“Un ulteriore passo in avanti è stato fatto installando su una parte degli ettari coperti (circa 13) un impianto di irrigazione a microaspersione ‘sprinkler’ che ci permette di raggiungere e mantenere un ottimale livello idrico abbassando ulteriormente i volumi di acqua utilizzata".

“A questo – conclude Spinetti – abbiniamo interventi meccanici (sarchiature e rincalzature) per il controllo delle infestanti, oltre alla distribuzione localizzata (sulla fila) del concime, in modo da cercare di ottenere i migliori risultati per l'attecchimento e dunque il successivo sviluppo e allegagione delle nostre piante".

Ha collaborato Fabrizio Pattuelli