Dalla distribuzione
Mercato di Milano, l'accordo c'é: verso il restyling
Oggi la firma del protocollo d'intesa Sogemi-grossisti, costerà 90 milioni
Restyling dell’Ortomercato di Milano più vicino: oggi i vertici della società di gestione Sogemi guidata da Sergio Ferrero e i grossisti firmeranno un protocollo d’intesa sulla proposta di riqualificazione dei padiglioni di via Lombroso. Subito dopo, presenteranno insieme al Comune la proposta che darà il via all’iter amministrativo dell’operazione di rilancio, attesa da anni. I tempi per l'approvazione dovrebbero essere (relativamente) brevi se è vero che è intenzione del sindaco Sala portare il progetto in giunta il 4 agosto, prima della pausa estiva, per poi approdare in Consiglio comunale ad ottobre. In caso di via libera partiranno i tre bandi che richiedono invece tempi "tecnici" piuttosto lunghi; la sospirata prima pietra potrebbe essere posta a settembre 2018.
L’intesa arriva dopo una serie di incontri tra Sogemi e gli operatori commerciali (che hanno seguito e avallato la stesura del progetto) in cui si è parlato anche di costi, stimati in circa 90 milioni di euro. Una parte di questi dovranno essere sostenuti da un mutuo e da un possibile aumento di capitale della società di gestione; un’altra fetta saranno a carico dei grossisti sotto forma di aumento delle tariffe degli spazi in gestione, che potrebbe arrivare anche al 100%. Una percentuale che non spaventa troppo gli imprenditori i quali, come spiega il presidente di Ago-Confcommercio Fausto Vasta, contano di recuperare introiti dalla diminuzione delle spese derivanti dalla riqualificazione e dall’incremento delle vendite.
Il piano, definito da Ferrero “pragmatico e realizzabile” si concentra sull’abbattimento dei vecchi spazi e la ricostruzione due moderni padiglioni dell’ortofrutta - senza mai interrompere l’attività del Mercato - con impianti di logistica avanzata. Operazioni che richiederanno tre anni circa di lavori e alla fine origineranno 214 punti vendita divisi tra circa 100 aziende su 84mila metri quadri di superficie coperta con un impianto fotovoltaico e ricariche per i furgoni elettrici che faranno le consegne in città. Tra le idee, anche quella di un servizio di consegne a domicilio.
Il via libera spazzerebbe via l’avveniristico progetto da 450 milioni di euro - il settimo presentato in sedici anni - presentato dall’ex presidente di Sogemi Nicolò Dubini al precedente sindaco Giuliano Pisapia, che avrebbe voluto trasformare l’Ortomercato costruito nel 1965 nel "Parco scientifico tecnologico agroalimentare" di via Lombroso. Troppi costi e molte perplessità, sia da parte del Comune che dei grossisti: non se ne farà niente.
L'Ortomercato milanese è il primo polo distributivo nel settore agroalimentare in Italia con 382mila tonnellate di merce trattate ogni anno, il 30% destinato all'export, ottomila addetti e un bacino d'utenza stimato in oltre tre milioni di persone. Numeri monstre. Che però si ridimensionano anno dopo anno. Gli operatori confidano che il momento del rilancio sia finalmente arrivato: "Se non ci saranno ribaltoni politici, dovremmo finalmente esserci", dice un cauto ma fiducioso Vasta a Italiafruit News.