Verdure, per crescere serve il 'vestito' giusto

Ecco come il packaging può venire incontro ai nuovi trend di spesa

Verdure, per crescere serve il 'vestito' giusto

Per alcune verdure tal quali, quelle definite oggi di I gamma, la crisi dei consumi è iniziata già negli scorsi anni e purtroppo continua. In particolare, stanno soffrendo le verdure in foglia per il consumo fresco - come insalate e radicchi - ma anche quelle da cuocere, come bietole, cicorie, spinaci, fino alla famiglia dei cavoli, non se la passano meglio.

Il cambio degli stili di vita ha spostato una quota importante dei consumi dalla I alla IV gamma, con un conseguente calo delle rotazioni a punto vendita per il prodotto tal quale che inficia la freschezza e genera un aumento degli sfridi. 

Ecco, quindi, che diverse insegne della Gdo sono corse ai ripari cercando di evolvere la I gamma, lavorando sulle confezioni che “vestono” le verdure. Così, da qualche anno a questa parte, si vedono negli assortimenti insalate e radicchi confezionati con film microforati e/o vassoi (spesso in plastica riciclata) che permettono la vista del prodotto, oltre che garantire l'aspetto sanitario e prevenire la “cattiva“ abitudine dei clienti, che spesso defogliano il prodotto sfuso in negozio, creando ulteriori danni diretti e indiretti.

Gli articoli proposti (anche con la Mdd) sono o a peso imposto o a peso variabile, ma comunque etichettati - in modo da velocizzare anche la spesa - e la loro quota, rispetto allo sfuso, è in continua ascesa, anche se non mancano le differenze a seconda delle insegne.

La stessa tendenza del ‘giusto’ vestito è stata adottata anche nella famiglia dei cavoli ma in questo caso con finalità diverse; infatti, in questa famiglia si sta cercando di aumentare il contenuto di servizio, pulendo-mondando i cavoli, che siano verze, cappucci, broccoli o cavolfiori (anche colorati), riducendo così lo scarto per il cliente finale. Anche in questo caso proposti confezionati o a peso imposto o variabile, quindi in linea con i nuovi trend di spesa.

Da notare l’alta incidenza dell’MDD su queste tipologie di referenze, grazie agli importanti progetti di filiera messi in campo assieme alla produzione e i risultati sembrano dare ragione a tale scelta; dove presente ci auguriamo che la comunicazione farà il resto.

Attraverso il “confezionato”, infatti, è più facile comunicare, per fare capire i plus di questi prodotti, il loro livello di servizio a seconda del pack, che deve essere comunque “sobrio e non coprente”, per non dimenticare il tema della sostenibilità e, quindi, le esigenze di smaltimento dopo l'uso.

Stesso modello per le altre verdure a foglia da cuocere, come bietole, cicorie e spinaci, che soffrono, dopo poche ore, l’esposizione nei banchi a temperatura ambiente e tendono a deperire velocemente con conseguente riduzione dell'appeal (specie gli spinaci). Quindi, per queste referenze, un film microforato può aiutare nel mantenerle integre e visivamente attraenti.

I prezzi in vendita sono ovviamente superiori (se ragioniamo in termini €/kg) rispetto agli stessi prodotti sfusi, ma con queste “migliorie” – in alcuni casi molto evidenti  come sui prodotti già puliti-mondati, un po' meno su quelli solo vestiti – si può migliorare la shelf-life, completando così, insieme alle altre verdure di IV e V gamma, un'offerta completa ed esaustiva che soddisfi tutte le esigenze della clientela.

Si può discutere se queste tendenze, che premiano il confezionato, siano visivamente migliori o peggiori rispetto alla vendita sfusa, ma di fronte alle modificazioni degli stili di vita e di consumo, occorre intervenire, consapevoli che l’abito da solo non risolverà il problema dei calo dei volumi ma sarà sicuramente più in linea con le esigenze del consumatore moderno, portando al contempo valore aggiunto a tutta la filiera in quanto, da una parte, permetterà di alzare il prezzo medio del prodotto e, dall’altra, cosentirà di diminuire gli sfridi.