Attualità
Ue, oggi la riunione dei ministri dell'Agricoltura a Bruxelles
I commenti di Cia, Coldiretti e Confagricoltura
L'estremo tentativo della Commissione europea di fermare i trattori che continuano a marciare sulle strade del continente arriva a ridosso del D-Day della riunione dei ministri dell'Agricoltura attesi oggi a Bruxelles. Sul piatto per i dieci milioni di agricoltori europei, Ursula von der Leyen mette nuove deroghe agli obblighi da rispettare su colture e terreni per ottenere i fondi Ue e ispezioni dimezzate nelle aziende. Una marcia indietro che potrebbe non bastare: a meno di quattro mesi dalle Europee, i Ventisette chiedono anche di rivedere la Politica comune europea appena riformata e attenuare la spinta del Green Deal. Infatti, a margine del confronto politico che si preannuncia ad alta tensione, sono già almeno 1.500 i trattori che hanno promesso di prendere d'assalto il quartiere europeo dopo aver messo a ferro e fuoco a inizio febbraio l'area antistante all'Europarlamento.
Con un atteso documento informale inviato alle capitali, Palazzo Berlaymont delinea le prime possibili azioni da intraprendere per contribuire a ridurre gli oneri amministrativi che gravano sulle spalle degli agricoltori. E a risaltare sono soprattutto le minori condizionalità per accedere ai finanziamenti diretti della Pac e il taglio fino al 50% delle ispezioni nelle aziende agricole. Questo perché, sottolinea l'esecutivo comunitario, "l'insieme degli standard di base" che gli agricoltori sono chiamati a rispettare "si è rivelato difficile da implementare". Per questo - oltre al già approvato nuovo stop per tutto il 2024 all'obbligo di mettere a maggese il 4% dei terreni - la squadra di Von Der Leyen propone di modificare già entro metà marzo l'imposizione di mantenere le superfici di prati permanenti nell'Ue stabile rispetto ai livelli del 2018. Previste poi tutela dalle sanzioni per chi, colpito da siccità o inondazioni, non può soddisfare i requisiti della Pac.
Tutte misure di semplificazione di breve termine che, scandisce Von Der Leyen fresca di ricandidatura, mostrano che l'Ue sta "mantenendo l'impegno preso" già a inizio febbraio. Anche se i governi, alle prese con le proteste interne, alzano l'asticella: oggi i ministri chiederanno di riaprire alcuni "atti fondamentali" della Pac. Una sorta di rivoluzione di quella Politica agricola comune riformata nel 2021 che, con la legislatura in scadenza, non potrà essere lanciata nell'immediato. Ma che Bruxelles non esclude affatto di prendere in considerazione "sul medio termine". Con un occhio di riguardo soprattutto nei confronti degli agricoltori più piccoli. A rischiare di cadere in un futuro prossimo sotto i colpi delle proteste contro le politiche green della Ue, potrebbero essere anche i regolamenti già adottati sul suolo, sulle foreste e sul ripristino della natura che già molto hanno fatto discutere, come ammettono gli stessi funzionari.
La marcia dei trattori mobilitati in gran numero (venerdì, ndr) nelle strade di Bratislava e Praga - ha messo sotto pressione i ministri che, è la previsione degli sherpa, "insisteranno per ottenere risultati concreti".
Mentre il presidente francese Emmanuel Macron ha affrontato il settore già sabato a Parigi, Bruxelles ha chiamato a raccolta gli agricoltori online, annunciando l'avvio di una consultazione a marzo per raccogliere le indicazioni necessarie a presentare un'analisi "dettagliata" delle loro richieste "in autunno". Quando anche le urne avranno detto la loro.
Cia, semplificazione Pac e giusta remunerazione ad agricoltori nella piattaforma per Agrifish
“Primi passi in avanti in direzione della revisione della Pac con le deroghe sui controlli e le sanzioni, ma c’è ancora molto da fare per ridurre gli oneri amministrativi degli agricoltori”. Questo il commento a caldo del presidente Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, dopo l’annuncio del primo pacchetto di misure da parte della Commissione che mira a semplificare la burocrazia e gli impegni ambientali della nuova politica agricole comune. Per Cia, l'obiettivo è quello di una vera e propria revisione della Pac, oltre a risorse aggiuntive che servano a intervenire con continuità nella gestione delle multiformi crisi del settore. Occorre, inoltre, garantire agli agricoltori un’equa distribuzione del valore lungo la filiera alimentare con la creazione di un osservatorio europeo su prezzi e marginalità. Queste le priorità della piattaforma Cia, che Fini ha presentato ieri al commissario Wojciechowski, in vista del Consiglio dei ministri dell'Agricoltura dell'Ue (Agrifish) in programma oggi a Bruxelles.
Per quanto concerne l’obiettivo di revisione della politica agricola comune Cia, reputa essenziale avviare un’attenta riflessione sugli eco-schemi che -a un anno dalla loro attuazione- hanno ridotto (in molti casi del 50%) i valori degli importi unitari attesi. Si chiede, in aggiunta, la revisione del valore dei “premi accoppiati” e una maggiore flessibilità in merito all’applicazione delle regole della condizionalità ambientale. La messa a riposo dei terreni non è la soluzione agli obiettivi di sostenibilità e per il presidente Cia, Cristiano Fini, occorre uno stralcio “senza se e senza ma” dell’obbligo di lasciare incolto il 4% destinato a seminativi per continuare a garantire la sicurezza alimentare. E’ altresì necessario allargare gli incentivi per gli under 40 oltre i primi 5 anni di attività per favorire il ricambio generazionale e rafforzare gli strumenti di gestione del rischio per ampliare la base delle aziende agricole assicurate. Secondo Cia, una revisione della Pac non si può dissociare dallo smaltimento del pesante carico burocratico che la contraddistingue, favorendo sempre di più la digitalizzazione.
Per poter intervenire con continuità e prontezza nella gestione delle crisi climatiche e fitosanitarie, Cia reputa, inoltre, indispensabile che il settore rurale si doti di una riserva di crisi finanziata da risorse extra Pac. Oltre a ciò, si chiede all’Europa di proseguire con il quadro temporaneo per gli aiuti di Stato che preveda maggiori margini di manovra economica e promuova misure di sostegno alle aziende nella difficile situazione contingente.
In merito all’equa remunerazione all’interno della catena agroalimentare, Cia ritiene urgente la creazione di un osservatorio europeo sui prezzi e le marginalità che condivida dati di mercato e analisi a breve e lungo termine, oltre all’attuazione efficace della direttiva sulle pratiche commerciali sleali. Sul tema delle relazioni con i Paesi extra-Ue, si chiede, infine, garanzia di reciprocità negli standard di produzione e condizioni di parità dei nostri scambi commerciali. Per questo motivo, gli accordi attualmente prefigurati nel negoziato con il Mercosur, potrebbero risultare gravemente dannosi per tutto il sistema rurale europeo.
Coldiretti, oggi in piazza a Bruxelles per avere risposte immediate
“Nelle proposte avanzate dalla Commissione – spiega il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in merito al pacchetto semplificazione per l’agricoltura che l’esecutivo Ue ha inviato alla presidenza belga dell’Unione – abbiamo letto alcune semplificazioni da noi proposte, ma manca completezza e certezza dei dettagli. Si sono, finalmente, accorti di alcuni aspetti su cui intervenire, come ad esempio la condizionalità ambientale e la razionalizzazione dei controlli. Sono positive anche le ipotesi di intervento per i piccoli agricoltori.
Però – precisa Prandini – al momento sono solo dichiarazioni: i tempi delle aziende non combaciano con i tempi della burocrazia europea. Noi vogliamo risposte concrete e interventi immediati. Non è più tempo di annunci, serve cambiare le regole che penalizzano l’agricoltura. La posizione di Coldiretti non cambia: oggi saremo di nuovo a Bruxelles a manifestare in piazza insieme a migliaia di agricoltori per avere tempi e strumenti certi per cambiare le politiche europee che minacciano la sopravvivenza del settore”.
Il pacchetto sarà discusso oggi a Bruxelles al Consiglio dei Ministri agricoli dell’Ue sulla semplificazione della Politica Agricola Comune (Pac). A partire dalle ore 10:00, in concomitanza dei lavori, si terrà la manifestazione organizzata da Coldiretti che partirà dalla Stazione Luxembourg per raggiungere Rue de la Loi, nei pressi della Commissione e del Consiglio europei. Al fianco del presidente Prandini, si riuniranno contadini e allevatori di tutta Italia per manifestare la loro contrarietà a norme europee che minano il comparto agricolo.
In piazza presenti anche le associazioni di categoria provenienti da diverse parti dell’Unione Europea, tra cui la Spagna (Asaja), il Portogallo (Cap), il Belgio (Fwa), che si uniranno alla Coldiretti per trasformare le proteste in proposte concrete.
Confagricoltura, Giansanti: "Inadeguate le proposte della commissione Ue"
“Gli agricoltori hanno chiesto una drastica semplificazione degli adempimenti burocratici imposti dalla Pac. La risposta della Commissione europea è assolutamente inadeguata. Alcune iniziative vengono addirittura rinviate al prossimo autunno. Abbiamo invece bisogno di decisioni immediate ed efficaci”. Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, boccia senza mezzi termini le opzioni di semplificazione presentate dalla Commissione europea al fine di ridurre l’onere per gli agricoltori della Ue. Le opzioni saranno illustrate al Consiglio Agricoltura che si terrà oggi a Bruxelles.
“Gli orientamenti della Commissione - sottolinea Giansanti - non consentono di risolvere i problemi posti dagli agricoltori, con particolare riferimento alla cosiddetta ‘condizionalità rafforzata’. Prendiamo atto della disponibilità a rivedere gli obblighi fissati dalla Pac in materia di rotazione obbligatoria delle colture e destinazione a finalità non produttiva dei terreni. Intanto, però, in assenza di una deroga totale per il 2024, vanno quantomeno sospese le sanzioni. A riguardo, dovrebbe essere ampliata al massimo la possibilità di riconoscere, a livello nazionale, la condizione di forza maggiore. Vanno poi semplificate e velocizzate le procedure per la modifica dei Piani strategici nazionali”.
La Commissione ha anche proposto di esentare dai controlli sul rispetto della condizionalità le aziende con una superficie fino a 10 ettari. “E’ una proposta inaccettabile - dichiara il presidente di Confagricoltura - Se una regola è sbagliata e introduce adempimenti troppo onerosi, va eliminata per tutti. Senza discriminazioni in funzione della superfice aziendale”.
“Sulle proposte per migliorare la posizione degli agricoltori nella catena del valore, ci pronunceremo quando saranno effettivamente licenziate” - conclude Giansanti.
Confagricoltura, oggi a Bruxelles con le proposte per un'agricoltura europea più competitiva
Rivedere la PAC e avviare il dialogo per un modello efficiente di agricoltura, con l’intento di tutelare maggiormente la produttività e la competitività delle imprese del settore, centrale nella sicurezza alimentare e nella transizione ecologica, semplificare le procedure amministrative, garantire reciprocità negli scambi internazionali.
Questi gli obiettivi dell’assemblea di Confagricoltura attesa per oggi a Bruxelles, nella sede del Copa - Cogeca.
Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, prima dell’assemblea consegnerà al ministro Francesco Lollobrigida il dossier che raccoglie e illustra le istanze della Confederazione, frutto del dialogo capillare con il territorio e delle ultime misure annunciate in sede nazionale ed europea riguardanti il settore.
Lo stesso ministro parteciperà all’assemblea di Confagricoltura, che vedrà riunita un’ampia rappresentanza di imprenditori di ogni regione d’Italia che ascolteranno i contributi dei rappresentanti delle istituzioni. Tra gli altri si evidenziano il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni; il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini; il vicepresidente del Senato, Gianmarco Centinaio; il senatore Stefano Patuanelli; gli eurodeputati Camilla Laureti, Carlo Fidanza e Herbert Dorfmann, oltre alla presidente del COPA, Christiane Lambert, e del COGECA, Lennart Nilsson.
“Confagricoltura ha scelto il dialogo costruttivo per intervenire, laddove possibile, con modifiche urgenti alle attuali misure della Pac che stanno mettendo in crisi gli imprenditori agricoli dell’Unione, - dichiara Giansanti - ma anche per fornire elementi concreti per la definizione di un valido modello della prossima politica agricola comune, anche a fronte dell’allargamento dell’Ue. Come avevamo già previsto nel 2021, l’attuale Pac ha comportato un aumento spropositato degli impegni per la tutela ambientale e degli adempimenti burocratici che gravano sulle imprese, frenandone la produttività. Gli agricoltori sono imprenditori a tutti gli effetti che si espongono ai rischi del mercato e, soprattutto negli ultimi anni, all’imprevedibilità degli effetti del cambiamento climatico. Serve un cambio di passo, e ora se ne sono accorti tutti”. (gc)
Fonte: Ansa.it e Uffici Stampa Confagricoltura, Cia e Coldiretti