Pachino è un brand: per gli italiani è IL Pomodoro

Ecco quanto emerso dall’incontro “Il Pomodoro di Pachino IGP tra tradizione e innovazione”

Pachino è un brand: per gli italiani è IL Pomodoro

Il Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino IGP è stato uno dei protagonisti della giornata inaugurale di Macfrut 2024. Tra gli eventi principali organizzati dal Consorzio siciliano: l’incontro “Il Pomodoro di Pachino IGP tra tradizione e innovazione”, al quale hanno partecipato rappresentanti istituzionali, esperti del settore e partner del Consorzio. 
Il presidente, Sebastiano Fortunato, prima dell’inizio dei lavori ha sottolineato l’incremento di attività di comunicazione e anche di piacevole intrattenimento insieme al Pachino IGP durante la kermesse riminese. “Abbiamo voluto arricchire il format introdotto lo scorso anno con una novità assoluta: il Pachino Party. Ma non mancheranno i momenti di approfondimento e confronto”. 

Infatti, durante l’incontro tenutosi ieri presso la Sala Mimosa 2 (Pad. B6) gli interventi sono stati mirati ad approfondire il ruolo del Consorzio non solo nel mondo ortofrutta ma a 360°. Si è parlato di progetto di sviluppo coordinato dalla filiera IGP Pomodoro di Pachino grazie al supporto del Professore Roberto Della Casa, docente di marketing prodotti agroalimentari all’Università di Bologna che ha invitato a una riflessione che permetta di comprendere meglio l’importanza del Pachino IGP.

Roberto Della Casa

“Quando gli italiani pensano al pomodoro - afferma il Professore – inevitabilmente lo ricollegano a Pachino, a un territorio specifico. Questo perché è diventato un brand grazie all’attività del Consorzio che ha saputo focalizzarsi sulla qualità e la territorialità. Ovviamente ancora c’è tanto da lavoro da fare soprattutto in termini di aggregazione, che è differente rispetto ad “ammucchiate improvvisate”. Pachino è sulla strada giusta ma bisogna che il Consorzio continui a lavorare e soprattutto bisogna avere riferimenti qualitativi per rinsaldare ancor di più la qualità Pachino. Il percorso è lungo ma siamo sulla strada giusta se lo si fa insieme”. 
Il Professore chiosa con un monito per indicare la strada agli associati del Consorzio: “Siete troppo grandi per essere piccoli ma da soli siete troppo piccoli per essere grandi”.

Luca De Carlo

Si è parlato anche dell'importanza dei consorzi nella tradizione agroalimentare italiana.
“Credo che tutela e valorizzazione, che sono i due pilastri su cui poggia l'attività dei consorzi, rappresentino esattamente il format con il quale l'Italia si vende al mondo e riesce a mantenere uno standard qualitativo alto". Così, il senatore Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura, turismo, industria e produzione agroalimentare del Senato, intervenuto in occasione dell'incontro. Non è solo la qualità del prodotto in sé, ma è anche il fatto che quel prodotto racconta la storia di un territorio - ha aggiunto - ed è questo un altro compito straordinario e di valorizzazione che ha il consorzio, e cioè quello di riuscire a vendere attraverso i prodotti il proprio territorio e l'unicità di questa nazione”.

Valentino Valentini

Il Made in Italy come una mission
“Il made in Italy è una mission, è uno sprone a fare sempre meglio, a essere sempre davanti perché la concorrenza è globale”. È quanto dichiarato dal Viceministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini in occasione dell'incontro. Il viceministro ha poi affrontato anche il tema dell'italian sounding: “Esiste la contraffazione industriale ma esiste anche la contraffazione agricola, perché fondamentalmente noi siamo lo standard. Che Pachino venga copiato è parte del successo, dello sforzo e della fatica che è stata messa in questa iniziativa. Questo succede in agricoltura e succede anche nell'industria. "Dobbiamo competere attraverso la qualità”, ha concluso. 

Foto d'apertura, da sinistra verso destra: Sebastiano Fortunato, Federico Ruffo e Roberto Della Casa