Attualità
Nuovo caso di epatite A su fragole marocchine
L’Ufficio Nazionale per la Sicurezza Alimentare marocchino avvia le indagini
Il sistema di allarme rapido dell'Unione europea per gli alimenti e i mangimi (Rasff) ha emesso un nuovo allarme, dopo aver rilevato la presenza di epatite A in fragole provenienti dal Marocco. Le autorità sanitarie spagnole, nove giorni dopo il primo ritrovamento (Clicca qui per approfondire), hanno rilevato alla frontiera una seconda partita di fragole marocchine infettate dall’epatite A destinate alla Polonia.
Il Rasff ha emesso la nuova allerta venerdì 15 marzo. La notifica segnalata, qualifica la presenza di questo virus come un rischio grave e potenzialmente grave.
La Unió Llauradora i Ramadera spagnola sottolinea che la salute dei consumatori europei non può essere messa a rischio e che i cittadini dovrebbero essere informati dei controlli effettuati sui prodotti importati da paesi terzi, come per queste fragole dal Marocco. “Abbiamo paura che vengano effettuati solo controlli e ispezioni casuali e quindi scoprire un problema è come vincere a una lotteria”, ha evidenziato Carles Peris, segretario generale di LA UNIO’ alla rivista spagnola FH.
Dopo la prima segnalazione, il Ministero dell'Agricoltura, della Pesca Marittima, dello Sviluppo Rurale, dell'Acqua e delle Foreste del Marocco ha respinto l’addebito della presenza del virus dell'epatite A nelle fragole marocchine, sottolineando che si cerca di offuscare la reputazione dei prodotti agricoli del paese.
Il Ministero ha spiegato che, dopo aver ricevuto la notifica sanitaria relativa a un lotto di fragole esportate dal Marocco, l’Ufficio nazionale per la sicurezza alimentare (ONSSA) ha aperto un’indagine e ha individuato il settore e l’unità di imballaggio in questione, oltre a tracciare la spedizione, effettuando tutte le analisi necessarie al fine di valutarne la qualità e determinare eventuali rischi per la salute.
Tuttavia, questo nuovo rilevamento di epatite A farebbe pensare che non si sia trattato di una situazione isolata. In ogni caso La UNIO' riafferma con forza la disparità di trattamento sulle condizioni di produzione dei prodotti spagnoli ed europei rispetto a quelli provenienti da altri paesi al di fuori dell'Unione europea, sia in termini di sicurezza alimentare che di condizioni di lavoro e sociali con cui si verificano.(gc)