Dal campo
Malattie del mirtillo: il disseccamento fa paura
Vladimiro Guarnaccia (DISAFA, Università di Torino): «La malattia è virulenta e colpisce tutte le varietà coltivate. Le alte temperature ne favoriscono la diffusione»
Negli ultimi anni, le coltivazioni di mirtillo nelle province di Torino e Cuneo sono state al centro di diverse indagini fitosanitarie condotte e coordinate dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA, Università di Torino) al fine di monitorare la salute delle piante e le malattie che colpiscono questa importante coltura in continua espansione nell’areale piemontese.
Vladimiro Guarnaccia, docente e ricercatore presso il DISAFA ha analizzato per IFN le principali malattie che stanno colpendo il mirtillo, a partire dai disseccamenti per arrivare alle infezioni fogliari, dai marciumi pre-raccolta fino ai marciumi radicali e del colletto. Queste malattie, causate principalmente da patogeni fungini, stanno causando danni considerevoli alle piante, con gravi perdite di produzione.
Disseccamento del mirtillo: una minaccia diffusa
“Tra le malattie più rilevanti – spiega Guarnaccia – il disseccamento del mirtillo rappresenta una delle problematiche principali per i produttori di mirtillo. Le piante colpite presentano avvizzimenti delle foglie e seccumi che interessano intere porzioni della chioma, con necrosi che colpiscono i tessuti interni dei rami. Il patogeno, Neofusicoccum parvum, è un fungo che ha dimostrato elevata virulenza, causando collassi e morte delle piante. Questo patogeno rappresenta una seria minaccia, soprattutto per le varietà maggiormente coltivate in Piemonte”.
Esistono varietà meno suscettibili e qual è il ruolo del cambiamento climatico?
A tal proposito Guarnaccia evidenzia come: “Prove di suscettibilità varietale sono state condotte sulle varietà Blue Ribbon, Cargo, Duke, Last Call e Top Shelf, confermando l’aggressività di N. parvum sulle varietà saggiate, dove causa necrosi estese sia sulla corteccia esterna che nei tessuti interni. Uno degli aspetti chiave emersi dalle indagini riguarda l'influenza dei fattori climatici sullo sviluppo delle malattie. Attraverso un recente studio pubblicato dal gruppo di ricerca di Patologia Vegetale del DISAFA, è stata dimostrata una correlazione tra l’aumento della temperatura e l’intensificarsi della virulenza di N. parvum. In particolare, la colonizzazione dei tessuti ospiti da parte del patogeno aumenta con temperature più elevate, suggerendo che il cambiamento climatico potrebbe aggravare ulteriormente le problematiche fitosanitarie nel settore del mirtillo”.
Infezioni fogliari e marciumi dei frutti
“Altre malattie che riguardano l’apparato epigeo sono l'antracnosi, causata da specie del genere Colletotrichum e i marciumi pre raccolta causati da Botrytis cinerea e specie del genere Alternaria – argomenta il docente. La prima è stata osservata soprattutto sulla varietà Blue Ribbon e su altre cultivar commerciali come Top Shelf, Last Call e Duke, con vari livelli di virulenza. I marciumi dei frutti, prima della raccolta, causano perdite di prodotto che arrivano fino al 20%”.
Verso soluzioni più sostenibili
“Di fronte alla crescente minaccia delle malattie – sottolinea Guarnaccia in merito alle strategie di difesa – sono state avviate sperimentazioni, in collaborazione con Ortofruit Italia, su alternative agli agrofarmaci chimici. Le prime prove avevano l’obiettivo di saggiare l’efficacia, direttamente in campo, di diversi prodotti commerciali a base di microrganismi benefici. È stato possibile dimostrare una buona efficacia nel proteggere le ferite del legno, che rappresentano la principale via d’ingresso dei patogeni. I risultati preliminari aprono la strada a ulteriori studi su soluzioni biologiche e sostenibili per la protezione delle coltivazioni di mirtillo, offrendo ai produttori nuove strategie per contrastare le malattie”.
Le recenti indagini condotte in Piemonte evidenziano l'urgenza di affrontare le sfide fitosanitarie che minacciano le coltivazioni di mirtillo su tutto il territorio nazionale, adottando un approccio integrato che combini monitoraggi costanti a soluzioni innovative per la gestione delle malattie. Ancora Guarnaccia: “È fondamentale effettuare corrette diagnosi della malattia prima di valutare possibili strategie di difesa. I nostri studi hanno fatto chiarezza sulle cause delle principali malattie e sviluppato protocolli per analisi che possono essere svolte presso i nostri laboratori al fine di effettuare diagnosi corrette. Inoltre, i primi studi hanno fornito valide indicazioni circa potenziali mezzi da utilizzare in campo al fine di disporre di strategie di difesa efficaci. Rimane dunque necessario approfondire tali studi e trasferire i risultati ai produttori. Solo attraverso una collaborazione tra ricerca scientifica e settore agricolo sarà possibile trovare nuove soluzioni per proteggere questa preziosa coltura".
In apertura: disseccamento del mirtillo, fonte: DISAFA, Università di Torino (gc)