Lollobrigida su Dl Agricoltura: oltre 500 milioni per il rilancio del settore

I commenti di Coldiretti e Cia

Lollobrigida su Dl Agricoltura: oltre 500 milioni per il rilancio del settore

"Esprimo grande soddisfazione per l'approvazione del dl Agricoltura in Senato. Ringrazio tutti i senatori e i relatori Luca De Carlo e Giorgio Bergesio per l'impegno profuso. Il decreto Agricoltura esce ancora più rafforzato grazie al lavoro parlamentare dei senatori con oltre 500 milioni di euro di interventi per il settore agricolo, della pesca e agroalimentare, una cifra mai vista in precedenza e che segna una svolta storica nella difesa dei nostri agricoltori e dei nostri pescatori". Lo dichiara il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, dopo l'approvazione del dl Agricoltura al Senato.

"Abbiamo messo in campo strumenti per affrontare le principali emergenze, alcune relativamente nuove, come la peste suina africana, altre ereditate dal passato, come ad esempio il granchio blu o il tema della siccità, su cui i governi precedenti, in molti anni, non avevano evidentemente portato avanti delle azioni corrette e efficaci per contrastarle. Siamo intervenuti con risorse importanti contro la peronospora, la flavescenza dorata a sostegno del settore del kiwi e, come già detto, per il contenimento della piaga del granchio blu e per limitare gli effetti negativi della siccità. Inoltre, abbiamo rafforzato le azioni a contrasto delle pratiche sleali per chi compra prodotti agricoli sottocosto e, insieme alla ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, contro la piaga del caporalato", evidenzia il ministro.

"Voglio inoltre ringraziare il senatore Patrizio La Pietra per il lavoro fatto anche e soprattutto sul tema di Granaio Italia, una svolta storica che consentirà di supportare in maniera più efficace un settore fondamentale come quello della produzione cerealicola e del grano duro, a cui vanno anche 20 milioni a sostegno della filiera. Siamo infine intervenuti sul campo delle semplificazioni, con l'accorpamento di SIN in AGEA, nell'ottica di ridurre gli sprechi e la moltiplicazione delle società pubbliche e per ottenere maggiore efficienza nei pagamenti dei contributi in agricoltura".

"Si tratta però - continua il ministro Lollobrigida - non soltanto di un decreto che affronta le emergenze, ma anche e soprattutto di un provvedimento normativo di prospettiva che mira a rilanciare complessivamente l'agricoltura italiana anche a livello europeo e mondiale in scia con quanto fatto dal Governo Meloni fin dall'inizio e ribadito anche nel recente G7. Oggi possiamo dire che l'agricoltore come bio regolatore e custode del territorio, ritorna al centro dell'agenda europea. Alcune battaglie dell'Italia, come quella contro il nutriscore e contro il cibo sintetico, hanno rappresentato una svolta e oggi siamo seguiti anche da molte altre nazioni dell'Unione e non solo. Continueremo su questa linea, in difesa della pesca, dell'agricoltura e dell'agroalimentare italiano, perché la difesa del settore primario rappresenta un interesse centrale per la nostra Nazione", conclude il ministro.  


COLDIRETTI, GLI EMENDAMENTI RISPONDONO ALLE NOSTRE RICHIESTE MA OCCORRE ANDARE AVANTI
Coldiretti esprime soddisfazione per l’approvazione di diversi emendamenti al DL agricoltura approvati in Senato che recepiscono molte delle proposte avanzate dall’organizzazione agricola, a partire dalle misure per il contrasto alla xylella e alla diffusione della peste suina dovuta alla proliferazione degli ungulati, dagli interventi per il rafforzamento degli strumenti di contrasto al caporalato e al fotovoltaico selvaggio oltre che allo stanziamento di risorse per la ristrutturazione del settore olivicolo-oleario, agrumicolo e lattiero-caseario e per la siccità in Sicilia.

Il provvedimento, integrato da tali norme di legge, permetterà di rispondere in modo più adeguato e completo alle necessità del settore agricolo, che attualmente deve affrontare sfide significative come l'aumento dei costi di produzione e delle tariffe energetiche e gli effetti dei cambiamenti climatici, a partire dai fenomeni meteorologici estremi sempre più diffusi. Per questo ora non bisogna fermarsi, ma proseguire nell’individuazione di nuovi interventi. Coldiretti ritiene necessario, invece, un intervento sulle assicurazioni dei mezzi agricoli per non aggravare i costi delle imprese agricole e di alleggerire gli oneri burocratici.

Stop al fotovoltaico selvaggio. Per quanto riguarda il fotovoltaico, era importante ridefinire nelle zone classificate agricole dai piani urbanistici vigenti in quali aree non si applica il divieto di installazione di impianti con moduli collocati a terra. Lo stop al fotovoltaico selvaggio, ricorda Coldiretti, era necessario per porre un freno a quello che era un vero e proprio far west normativo, che ha provocato un consumo indiscriminato di suolo agricolo e ha permesso ai fondi di investimento speculativi di guadagnare dall’installazione di maxi impianti su terreni agricoli. Coldiretti, come ribadito più volte, non è assolutamente contraria alle fonti rinnovabili, e la dimostrazione è data dalla forte partecipazione delle imprese agricole alla misura del Pnrr per gli impianti fotovoltaici sui tetti di stalle e cascine, che permettono di raggiungere il triplice obiettivo di produzione di energia pulita e sostenibile, disponibilità di terreni coltivabili e riduzione dei costi energetici.

Monitoraggio a contrasto del caporalato. Le misure finalizzate a incrementare le capacità di analisi, monitoraggio e vigilanza sui fenomeni di sfruttamento dei lavoratori nell’agricoltura, e in particolare l’istituzione di un sistema informativo per la lotta al caporalato in agricoltura, confermano la necessità di contrastare il fenomeno implementando le attività ispettive e inasprendo le sanzioni contro il lavoro nero e lo sfruttamento; solo una maggiore vigilanza e controllo potranno assicurare effettivamente la tutela della dignità dei lavoratori e arginare il tentativo delle agromafie di estendere il proprio controllo sul settore agroalimentare, sfruttando le persone e soffocando l’imprenditoria onesta. È necessario lavorare per filiere più eque, spiega Coldiretti, dal campo alla tavola, per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguardi l’ambiente, la salute e il lavoro, con una giusta distribuzione del valore.

Fondi per i settori in difficoltà. Soddisfazione per lo stanziamento di risorse per la ristrutturazione del settore olivicolo-oleario, agrumicolo e lattiero-caseario, pari a 5 milioni di euro per il 2024 per ciascuno dei settori interessati, per la concessione di contributi da destinare alla copertura totale o parziale dei costi sostenuti per gli interessi nell’anno 2023 sui prestiti bancari a medio lungo termine contratti dalle relative organizzazioni di produttori riconosciute e dai relativi consorzi.
La misura rappresenta un importante intervento di sostegno alle nostre imprese, in particolare in un periodo di grave difficoltà a causa dell'aumento dei costi di produzione e dell'incertezza del mercato. Sono contributi, spiega Coldiretti, che ridaranno ossigeno, in termini di liquidità e riduzione dell’indebitamento, alle OP e le AOP, favorendo così la ripresa del settore.

Siccità in Sicilia. Bene i 15 milioni di euro per consentire alle imprese agricole, che in Sicilia hanno subito danni alle produzioni a causa di fenomeni siccitosi e che non hanno beneficiato di risarcimenti derivanti da polizze assicurative o da fondi mutualistici, di accedere agli interventi del Fondo di solidarietà nazionale previsti per favorire la ripresa.

Prorogata la sperimentazione delle Tea. Positiva la proroga di un anno, fino al 31 dicembre 2025, per la sperimentazione sul campo, in siti autorizzati, delle Tecnologie di evoluzione (Tea). Ci sarà la possibilità di lavorare meglio sulle tecniche di selezione genomica che permetteranno di selezionare nuove varietà vegetali, con maggiore sostenibilità ambientale e minor utilizzo di input chimici.
 

DL AGRICOLTURA: CIA, ACCOLTE DAL GOVERNO LE NOSTRE RICHIESTE 
"Accogliamo positivamente le misure del Dl Agricoltura, che rappresentano un segnale di grande attenzione del Governo al settore agricolo, con risposte a quasi tutte le emergenze sollecitate dalla nostra Confederazione: dalla moratoria sui mutui, agli aiuti alle filiere in sofferenza fino al rafforzamento delle pratiche sleali”. Così ieri (giovedì 4 luglio, ndr) il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, sul decreto Agricoltura dopo il voto odierno al Senato. “Questo decreto risponde con efficacia alle esigenze dell'agricoltura italiana -aggiunge Fini- a partire dal sostegno al credito delle aziende con la moratoria dei mutui, all’intervento sul carburante agricolo agevolato, oltre alle misure per coprire danni alle coltivazioni e agli allevamenti, le norme sugli impianti fotovoltaici e gli interventi per la lotta al caporalato”.

Fra i molti interventi previsti, Cia reputa importante il sostegno alle nostre imprese colpite da fenomeni idrogeologici, con i 15 milioni previsti in favore delle aziende danneggiate dalla siccità persistente in Sicilia e i fondi per ristorare gli agricoltori di Romagna, Marche e Toscana, dopo la straordinaria alluvione del 2023.  Cia ringrazia il Governo anche per la fondamentale proroga di un anno per la sperimentazione in campo delle Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea), strumenti indispensabili all’ottenimento di produzioni vegetali in grado di garantire produttività, resilienza e sostenibilità ambientale.
Soddisfazione anche per gli stanziamenti previsti in favore dei viticoltori: 50 milioni per i produttori del centro-sud afflitti dalla peronospora e altri 2 milioni per quelli danneggiati dalla flavescenza. Cia apprezza anche l’attenzione dell’Esecutivo a contrasto della xylella (30 milioni di euro destinati ai reimpianti e alle riconversioni) e del granchio blu, nonché lo stanziamento di 4 milioni per i coltivatori di kiwi colpiti dal fenomeno della moria. Cia reputa, inoltre, positivo il mantenimento della tassazione fiscale agevolata per agricoltori che realizzano piccoli impianti fotovoltaici destinati al solo uso aziendale, fondamentali per il contenimento dei costi di produzione e per fare fronte a eventuali emergenze climatiche. Resta l’amarezza per la mancata proroga al 31 dicembre dell’obbligo assicurativo per i trattori e le macchine agricole non circolanti su strada, che riguarda circa 3 milioni di veicoli. 

In merito alle norme sul caporalato, Cia reputa positiva l’istituzione di una banca dati sui contratti di appalto in agricoltura, che permetterà alle nostre aziende agricole di agire con la massima tranquillità e nel rispetto delle norme previste. Relativamente al potenziamento del personale ispettivo, Cia sia aspetta un coordinamento tra le varie amministrazioni che punti ad un efficientamento delle risorse. La nascita di un sistema informativo per la lotta al caporalato, con tutte le amministrazioni pubbliche presenti, sembra -invece- una duplicazione della rete del lavoro agricolo di qualità e quindi bisognerebbe capirne meglio il suo funzionamento e la finalità. (am)

Fonte: Ufficio stampa Masaf, Coldiretti, Cia