Le ciliegie di Vignola ‘rifioriscono’ nei cosmetici

Il progetto della società benefit Oltree per salvare i frutti imperfetti

Le ciliegie di Vignola ‘rifioriscono’ nei cosmetici

Le ciliegie imperfette sono escluse dai banchi di vendita ma, da oggi, trovano una nuova vita nei cosmetici. A realizzarli è la società benefit Oltree di Vignola, da sempre areale dedicato alla produzione cerasicola e luogo caro alla fondatrice Barbara Vecchi. Il progetto di Oltre nasce nel 2022 con la vendita online e questo giugno ha inaugurato anche il suo primo punto vendita fisico a Spilamberto (Modena).

“Sono cresciuta immersa nelle ciliegie e da piccola le raccoglievo insieme a mia nonna", spiega a IFN la fondatrice Barbara Vecchi. E' perciò un frutto che conosco bene e di cui sono molto golosa. Negli anni la produzione delle ciliegie di Vignola si è evoluta fino a raggiungere l’Igp e con una naturale evoluzione delle aziende agricole: se una volta le piante erano molto alte e la raccolta era pericolosa, oggi le aziende si sono adeguata agli standard di sicurezza ed è stata operata una precisa scelta varietale”.

L’idea di trasformare le ciliegie imperfette è arrivata alla fine del lockdown: “Camminando tra i campi vedevo ‘montagne’ di ciliegie scartate anche per piccoli difetti come superfici danneggiate per cadute o perché ‘assaggiate’ dagli uccelli. Non mi sembrava giusto che venissero sprecate, così ho iniziato a pensare ad un’idea per valorizzarle. Inoltre sul mercato esiste già un marchio famoso che produce cosmetici a partire dall’uva e ho pensato di poter fare lo stesso dalle ciliegie”.
Nell’anno successivo Vecchi frequenta un master in sostenibilità alla Cattolica di Milano: “Ho iniziato qui a fare i miei ragionamenti e contatti su materiali, consumo energetico e fornitori – dice  - fino a fondare l’azienda nel 2022”. E aggiunge: “I problemi iniziali sono stati tanti e ancora oggi è faticoso trovare fornitori per lotti così piccoli ma riesco sempre ad andare avanti”.

I prodotti di Oltree son basati sull’utilizzo dell’iperfermentato – processo brevettato dall'azienda Phenbiox di Calderara di Reno (Bologna) - che dà nuova vita alle ciliegie di scarto: “Il processo rende le molecole più piccole e quindi facilmente penetrabili nella pelle grazie ad una formula efficace – spiega Vecchi – e per il tipo di trattamento apportato, i prodotti non hanno neanche bisogno di conservanti. I prodotti sono dermatologicamente testati dall'università di Ferrara, che ha eseguito anche i test sull'efficacia".
Attualmente sono quattro i cosmetici realizzati dall’azienda per una completa skincare routine: il siero viso intensivo, crema viso intensiva, tonico e la crema detergente/struccante. La produzione dei cosmetici continua tutto l’anno grazie al prodotto congelato sempre disponibile.
Nel frattempo continua la ricerca per la creazione di nuovi prodotti: “Abbiamo già elaborato, sotto forma di prototipo, una crema idratante e uno scrub a partire dai noccioli delle ciliegie e non escludiamo di poter utilizzare in futuro altri frutti, come la susina”, dice la fondatrice.

Anche il packaging è a base di materiali sostenibili perché riciclati e riciclabili: la carta utilizzata per le scatole proviene dalle lavorazioni agroalimentari del mais, mentre le confezioni dei prodotti sono in plastica riciclata e riciclabile (R-Pet). Inoltre tutte le scatole in carta riportano la scritta in braille per una maggiore inclusione.

“Anche se non è facile cambiare le abitudini delle persone, continuerò a percorrere la strada dei prodotti green, come i nostri cosmetici: la cosa importante è spiegare come nascono e perché è così importante sceglierli. Un ragionamento a parte va fatto sul packaging: anche qui i consumatori vanno educati nel capire il significato di riciclabile e riciclato, che spesso possono anche convivere come nel caso dei pack di Oltree”, conclude Vecchi.

Sostenibilità al 100% anche in negozio
Il progetto green di Oltree viene applicato anche al punto vendita di Spilamberto (Modena), dove tutto l’allestimento è stato scelto tra materiali e arredi di riuso. “Ho capito che accettare l’imperfezione è fondamentale – sottolinea Vecchi – anche perché finora abbiamo sprecato l’impossibile”.