La pesca di Verona verso la rinascita

Odorizzi (La Grande Bellezza): «Ecco il nostro impegno per valorizzare il territorio»

La pesca di Verona verso la rinascita

Continua il viaggio de La Grande Bellezza per promuovere le specialità italiane e questa volta i riflettori sono puntati sulla pesca di Verona. Proprio a questo frutto è stato dedicato l’appuntamento “Pesca di Verona: dalla storia del nostro territorio al consumatore della distribuzione moderna” tenutosi venerdì scorso nello scenario storico di Villa Spinola a Bussolengo (Verona).
Già coltivata nell’areale veronese nel 1400, per secoli la pesca di Verona è stata protagonista dei campi veneti e non solo – si ritrova anche dipinta nella Pala di San Zeno di Andrea Mantegna – e oggi è alla ricerca di una nuova visibilità nel settore. 

Un'immagine dell'appuntamento dedicato alla pesca di Verona di venerdì 24 marzo a Bussolengo

Come racconta a IFN Leonardo Odorizzi, tra i sei soci fondatori de La Grande Bellezza nonché relatore dell’appuntamento: “Con questo progetto vogliamo tornare a valorizzare prodotti che non sempre sono conosciuti sul mercato pur essendo autoctoni. Nonostante si tratti di una produzione molto limitata - 5 mila tonnellate annue prodotte per un centinaio di produttori -, la prospettiva di crescita è notevole”.

Il trasporto della pesca di Verona nel 1956

Il progetto nasce in particolare per riconquistare la certificazione Igp, che il frutto aveva già ottenuto in passato. “La pesca di Verona ha iniziato ad essere classificata Igp circa 20 anni fa ma sono ormai 7 anni che non ottiene più la certificazione e ora vogliamo recuperarla – sottolinea Odorizzi –. Da qui nasce il nostro progetto che mira a coinvolgere tutta la filiera, come si è visto anche dal nostro pubblico: sindaci di 8 Comuni, le rappresentanze sindacali di Coldiretti e Confagricoltura, un discreto numero di produttori; oltre alle aziende distributive del territorio rappresentate da Roberto Rossetto, presidente Supermercati Rossetto e Giuseppe Mion, presidente supermercati Migross”.

Un pescheto vicino al Monte Baldo

L’obiettivo del progetto è quello di ripartire e ridare una nuova spinta a questo prodotto del territorio: “Siamo qua per scrivere daccapo la storia di questo frutto, raccontandone il valore dai campi ai banchi del supermercato per un lavoro di filiera a tutto tondo – specifica il socio de La Grande Bellezza . Recuperare un frutto autoctono è importante tanto per intercettare le richieste dei consumatori, quanto per sottolineare l’importante lavoro svolto dai produttori: nell’ultimo decennio hanno infatti fronteggiato fortissime concorrenze straniere, pagandone le conseguenze di tasca loro”. E continua: “Vogliamo donare una nuova giovinezza ad una coltura tradizionale, valorizzando la storia locale, il territorio ma anche i produttori e le istituzioni: è così che la coltura si trasforma in una vera e propria cultura, ovvero nei valori in cui noi de La Grande Bellezza crediamo quotidianamente”.

La raccolta della pesca di Verona nel 1982

Il recupero della pesca di Verona rappresenta un passaggio essenziale anche per l’ambiente: “Considerate le varie problematiche legate al clima, è fondamentale dare importanza al lavoro dei produttori che sono i veri custodi dell’ambiente – dice Odorizzi -. E noi siamo pronti a creare valore per un consumatore che oggi è pronto a recepire. Sì dunque alla crescita ma solo tornando alla logica degli areali vocati, che significa coltivare quello che viene bene in determinate zone”.

La vendita delle pesche a Villafranca di Verona nel 1980

A breve terminerà il nuovo iter di certificazione europeo per la pesca di Verona e i frutti potranno fregiarsi dell’Igp già da questa estate, quando saranno distribuiti dalla grande distribuzione locale: “Crediamo che anche per i retailers poter disporre di queste eccellenze territoriali possa rappresentare un elemento prezioso per rispondere alle richieste dei consumatori” commenta il socio. Una volta terminata la campagna 2023, il progetto prevede anche il costituirsi di un consorzio di tutela per sviluppare le attività promozionali collegate.
“Il nostro progetto – conclude Odorizzi - non è solo un esempio di collaborazione della filiera ma un modello da perseguire in tutti i settori: solo lavorando insieme, riusciremo a vincere tutti”.

All’appuntamento sono intervenuti anche Roberto Brizzi, sindaco di Bussolengo; Gianluca Fugolo alla presidenza della Fondazione Prodotti agricoli; Davide Quarella, sindaco del comune di Pescatina; Matteo Marconi, consigliere con delega all’agricoltura del comune di Pescantina; Giovanni Amantia, vicesindaco ed assessore all’agricoltura del comune di Bussolengo e Alex Vantini, presidente Coldiretti Verona.