Il risveglio della pera: i pilastri della nuova strategia

Ecco i binari che guidano la culla della pericoltura italiana nel rilancio del frutto

Il risveglio della pera: i pilastri della nuova strategia

Negli ultimi due anni la pera italiana ne ha viste di tutti i colori, ma nel giro di ventiquattro mesi ha saputo reagire con una forza e una velocità, considerando i tempi del nostro settore, incredibile. E oggi si ritrova ad affrontare il mercato con un'organizzazione profondamente rinnovata, un'immagine rivista e una strategia che guarda con ottimismo al futuro.

Il percorso partito con la costituzione della Aop UnaPera e col rilancio del Consorzio di tutela della Pera dell'Emilia-Romagna Igp, oggi compie un altro deciso passo in avanti: è “L’inizio di una nuova P-ERA", così come recita il payoff della comunicazione.

Un nuovo inizio frutto del lavoro congiunto di chi ha avviato il progetto, della sinergia sviluppata dal mondo produttivo, commerciale e dalla Regione Emilia-Romagna, che ha creduto e investito per il rilancio della pera. Il frutto ha così due binari a disposizione per sfrecciare veloce nel mercato. 

C'è quello dell'organizzazione commerciale con UnaPera e c'è quello del marketing con il Consorzio. Un aspetto, quello della comunicazione, che diventa "fondamentale per riconquistare la fiducia del consumatore", come ribadisce il presidente della Pera Igp, Mauro Grossi.

Roberto Della Casa e Mauro Grossi

Ma come si riconquista quel consumatore che nel 50% dei casi si dichiara insoddisfatto della pera, ma nel 30% la indica ancora come il proprio frutto preferito? "C'è un ricordo, un vissuto del prodotto positivo, ma poi quello che troviamo sui banchi della distribuzione non è soddisfacente - evidenzia Roberto Della Casa, coordinatore del progetto di valorizzazione della Pera dell’Emilia Romagna Igp - L'Italia è il primo Paese in Europa per produzione di pere, questo è decisivo per essere presenti nei circuiti internazionali e garantire il potenziale dell'export. Inoltre l'Emilia-Romagna concentra il 70% della produzione nazionale e l'Igp è uno strumento straordinario. Sono due gli asset su cui poggia la strategia di comunicazione, il primo è 'dolce ma leggera'. Di solito i cibi tendenzialmente dolci non sono leggeri, invece la pera lo è perché soddisfa il palato senza appesantire, merito del contenuto zuccherino fatto dall'80% di fruttosio, che non genera il picco glicemico. Ma il frutto è anche ricco di fibre e ha un profilo metabolico eccellente: sono benefit razionali, ricercati dai consumatori. Ma la pera è quindi l'anima leggera della regione italiana leader per Dop e Igp: un frutto che diventa cibo, che contempla al suo interno un patrimonio unico al mondo per ampiezza, gamma e qualità. Così si riporta al centro la parola gourmand, perché la pera è una fresca prelibatezza, con otto varietà perfette per tutte le preparazioni, dolci e salate, che offrono quindi un'esperienza di consumo".

Questi sono i valori su cui la Pera dell'Emilia-Romagna Igp punterà per invertire la tendenza dei consumi, per sostituire in distribuzione frutti ignoti con un prodotto capace di rappresentare il territorio. "Abbiamo davanti un pubblico grandissimo e c'è la possibilità di fare diventare la pera il frutto gourmand per eccellenza", enfatizza Della Casa.

La nuova confezione delle Pere dell'Emilia-Romagna Igp

E veniamo alle azioni. Da questa settimana le Pere dell'Emilia-Romagna Igp sono in distribuzione con il nuovo bollino. Un restyling studiato per far vivere il logo da solo e, al contempo, adattarlo a operazioni di co-branding con le principali marche di prodotto e/o di gamma della produzione e della distribuzione. C'è poi la grande novità della Selezione, una soluzione per segmentare il mercato con l'introduzione di una categoria di qualità superiore. "Così come il Parmigiano 30 mesi traina i consumi, anche per la pera abbiamo voluto costruire un prodotto che da un punto di vista palatale fosse distintivo. Da qui nasce la Selezione - rimarca Della Casa - alzando il profilo brix già elevato dell'Igp standard, con frutti dalla durezza inferiore. Anche per questo prodotto ci troviamo davanti a un pubblico grandissimo, tutti gli appassionati di cucina, di vino, di prelibatezze... E proprio perché ci rivolgiamo a un mercato ampio - conclude il coordinatore - abbiamo pensato a strumenti di comunicazione che vanno diretti al grande pubblico (clicca qui per leggere l'articolo)".
 

Alessio Mammi, assessore all'Agricoltura dell'Emilia-Romagna, tra i presidenti Mauro Grossi (Consorzio Igp) e Paolo Bruni (Cso Italy)

Un percorso, come detto, che ha incassato il sostegno della Regione Emilia-Romagna. "E' un progetto unitario, che vede tutto il sistema stare insieme, e questo è molto importante - dice l'assessore regionale all'Agricoltura, Alessio Mammi - in tempi dove tendiamo a dividerci e ad essere autoreferenziali. Mi complimento con i promotori perché il lavoro fatto è la dimostrazione di valori tipicamente emiliano romagnoli: concretezza, consapevolezza delle difficoltà e dei problemi, ma anche la decisione di rilanciare ulteriormente davanti alle difficoltà. E' un progetto autentico, molto vero: si parte dall'analisi della situazione, dai problemi ma anche dalle grandi opportunità".