Attualità
Freddo e gelo, il brutto arriva adesso
Temperature già sottozero dalle Alpi agli Appennini
Le gelate primaverili sono purtroppo oramai un classico a cui il settore ortofrutticolo non può sottrarsi, suo malgrado. Nella notte tra lunedì e martedì le temperature sono scese in Romagna toccando nel faentino e ravennate quota -3,5 gradi centigradi, ma il peggio è attesto tra oggi e domani.
Con la colonnina di mercurio che scende così in basso a rimetterci in questo periodo sono soprattutto le drupacee, tra cui le albicocche, in fase di scamiciatura. “Sono passate appena poche ore ed è ancora presto per quantificare il danno riportato, ma non sembra che sia un disastro - segnala a IFN Nicola Servadei, agricoltore e presidente della sezione frutticola di Confagricoltura Ravenna, nonché vicepresidente regionale dei frutticoltori della stessa associazione –. Ma non è tutto. Sembra infatti che quella appena passata debba essere la notte più calda rispetto alle altre due che ci aspettano. Nei prossimi giorni il termometro dovrebbe scendere ulteriormente e in alcune zone della Romagna raggiungere anche i 4,5 gradi sottozero”.
Lo scenario non è, quindi, dei più rosei per le drupacee che si avviano verso la fase dell’ingrossamento dei frutti. “In questo periodo le gelate fanno soffrire anche kiwi e viti, mentre i prodotti meno interessati dal brusco abbassamento delle temperature sono le mele”.
Per salvare il salvabile ci si affida anche ai sistemi antibrina: “Sia le ventole che i dispositivi sottochioma danno una mano nella difesa, ma sono dispositivi di cui sono dotate solo la minoranza delle aziende”.
Se in Romagna le temperature sono scese sottozero, in Emilia la nottata è passata indenne, come ci spiega Gianpaolo Nasi, coordinatore commerciale di Unapera e direttore generale di Fruit Modena Group: “Nella mattinata di ieri le temperature sono scese vicino allo zero soprattutto nella bassa modenese, ma quasi mai sono andate al di sotto, a parte qualche zona isolata. C’è invece apprensione per mercoledì (oggi per chi legge, ndr) e giovedì notte dove i rischi di gelate sono concreti. Incrociamo le dita e speriamo che le temperature non siano troppo rigide (al di sotto dei -2° C) e, soprattutto, non siano troppo prolungate. Già una settimana fa, a causa dell'abbassamento termico, abbiamo subito danni modesti sulla Santa Maria, ma dopo una settimana con tutte le varietà di pere in piena fioritura i danni potrebbero essere potenzialmente ben più gravi. Pertanto, incrociamo le dita”.
Spostandoci a Nord, più precisamente in Val di Non, la situazione, soprattutto sul melo, non sembra destare particolare preoccupazione: “La scorsa notte la colonnina dei termometri in alcune zone è scesa fino a -1.5/-2°C – spiega a IFN Massimiliano Gremes, responsabile qualità del Consorzio Melinda – ma non si sono rilevati danni di alcuni tipo, in quanto le piante di melo sono in una fase fenologica (inizio fioritura) che resiste con facilità a questo range di temperature. Invece, il discorso è leggermente diverso per il ciliegio dove non si esclude qualche danno soprattutto nel fondovalle, ma comunque non c’è nulla di cui allarmarsi.
“Questo trend di basse temperature poco sotto i 0°C dovrebbe protrarsi fino a venerdì, e le zone più soggette al rischio gelate sono quelle di fondovalle, soprattutto se il cielo sarà sereno. Pertanto, dovranno stare attenti i produttori di ciliegie - conclude - mentre per i melicoltori i rischi sono tuttora bassi”.
Come hanno già anticipato Servadei, Nasi e Gremes, le minime potrebbero scendere ulteriormente. Nel momento in cui scriviamo Emilia-Romagna Meteo segnala che potrebbe esserci un ulteriore calo nella notte tra giovedì e venerdì arrivando a far segnare al termometro -2/-3 gradi centigradi.
Meteo.It segnala che i valori termici potranno crollare sotto i due gradi in tutto il nord Italia e nel Centro. Non mancherà nemmeno il forte vento. Un vortice ciclonico sull’area mediterranea favorirà infatti l’afflusso di venti sempre più freddi dai quadranti orientali, che sferzeranno tutta l’Italia insistendo fino a domani. Da venerdì le temperature dovrebbero tornare primaverili, ma la Pasqua si sa, può sempre fare sorprese.
Hanno collaborato: Lucia Caselli, Fabrizio Pattuelli e Roberto Della Casa