Attualità
Canada: mini serra aeroponica per produrre ortaggi
Progetto ambizioso, tra sostenibilità ed interesse commerciale, che sfida il gelo del Nord
Glenn Scott è uno studioso di cambiamenti climatici nelle regioni nordiche del globo, come Russia, Alaska e Canada. Ed è proprio in quest'ultimo paese che ha deciso di sperimentare la coltivazioni di ortaggi in piccole serre verticali con sistema aeroponico. "In questo modo è possibile coltivare ortaggi anche in zone molto fredde e farlo soprattutto in modo produttivo", ha dichiarato Scott ad APTN.ca.
La cupola è di circa 3 mq ed al centro c'è una parete con due facciate, sulle quali sono appena le varie file di piante contenute in piccole capsule di plastica che permettono alle radici di essere esposte all'aria. Le piante ricevono i nutrienti attraverso una nebbiolina o uno spray applicati direttamente sulle radici. In questo modo è possibile produrre ortaggi fuori suolo e riducendo l'utilizzo di acqua, che è uno dei principali benefit.
Inoltre, grazie alla disposizione verticale è possibile ridurre l'ingombro delle piante ed ottimizzare l'utilizzo energetico.
É possibile anche tenere sotto controllo la temperatura all'interno della cupola, attraverso un sistema hi-tech collegato al computer di Scott. Un fattore tecnico fondamentale, dato che in pieno inverno le temperature nel nord del Canada raggiungono i -30°C. Con questo sistema, si potrà mantenere una temperatura interna sui 15°C.
"La sicurezza alimentare è una problematica importante nel Nord e noi ci stiamo impegnando per sostenere lo sviluppo di tecnologie innovative e accessibile", ha dichiarato Stephen Mooney, direttore del centro di ricerca di Yukon.
Ciò che rende interessante questo progetto è sicuramente la potenziale commercializzazione delle produzioni: l'idea è quella di creare un prototipo che funzioni e che possa essere esportato anche nelle altre regioni del nord del mondo.
L'obiettivo di Scott è quello di permettere alle popolazioni del nord di produrre ortaggi tutto l'anno e di farlo ad un costo sostenibile. È già riuscito a sperimentare la produzione di pomodori, peperoni, piselli, cetrioli, zucchine, erbe aromatiche e meloni. Per il prossimo inverno sono previste anche le patate e le carote.
Traduzione ed adattamento a cura di Italiafruit News. Tutti i diritti riservati.
Agridome: alta tecnologia e risparmio energetico
Il prototipo si chiama Agridome, ha la forma di una cupola e sembra una navicella spaziale di acciaio. Negli ultimi tre mesi Scott si è occupato di costruire le rastrelliere su cui avverrà la germinazione dei semi; le unità verticali che costituiscono il sistema sono tutte connesse ad un centro di automazione. I muri sono rivestiti di mylar, della famiglia dei poliesteri adatto al contatto con prodotti alimentari e che riflette il sistema di illuminazione intelligente.La cupola è di circa 3 mq ed al centro c'è una parete con due facciate, sulle quali sono appena le varie file di piante contenute in piccole capsule di plastica che permettono alle radici di essere esposte all'aria. Le piante ricevono i nutrienti attraverso una nebbiolina o uno spray applicati direttamente sulle radici. In questo modo è possibile produrre ortaggi fuori suolo e riducendo l'utilizzo di acqua, che è uno dei principali benefit.
Inoltre, grazie alla disposizione verticale è possibile ridurre l'ingombro delle piante ed ottimizzare l'utilizzo energetico.
É possibile anche tenere sotto controllo la temperatura all'interno della cupola, attraverso un sistema hi-tech collegato al computer di Scott. Un fattore tecnico fondamentale, dato che in pieno inverno le temperature nel nord del Canada raggiungono i -30°C. Con questo sistema, si potrà mantenere una temperatura interna sui 15°C.
Progetto ambizioso, tra sostenibilità ed interesse commerciale
Il progetto in totale ha un costo di 90.000 dollari ed è stato finanziato dall'Agenzia nord canadese per lo sviluppo economico e dal Centro di ricerca di Yukon sui cambiamenti climatici."La sicurezza alimentare è una problematica importante nel Nord e noi ci stiamo impegnando per sostenere lo sviluppo di tecnologie innovative e accessibile", ha dichiarato Stephen Mooney, direttore del centro di ricerca di Yukon.
Ciò che rende interessante questo progetto è sicuramente la potenziale commercializzazione delle produzioni: l'idea è quella di creare un prototipo che funzioni e che possa essere esportato anche nelle altre regioni del nord del mondo.
L'obiettivo di Scott è quello di permettere alle popolazioni del nord di produrre ortaggi tutto l'anno e di farlo ad un costo sostenibile. È già riuscito a sperimentare la produzione di pomodori, peperoni, piselli, cetrioli, zucchine, erbe aromatiche e meloni. Per il prossimo inverno sono previste anche le patate e le carote.
Traduzione ed adattamento a cura di Italiafruit News. Tutti i diritti riservati.