Campagna pericola alle porte, il commento di Adriano Aldrovandi

«Il comparto deve puntare su varietà resistenti e innesti adeguati»

Campagna pericola alle porte, il commento di Adriano Aldrovandi

Vi riportiamo il commento di Adriano Aldrovandi (in foto), vicepresidente di Apo Conerpo e presidente FruitModena Group nonchè presidente di UNaPera, intervenuto sull'attuale stagione pericola.   

“Per quanto riguarda l’areale modenese la produzione di pere quest'anno, finalmente, può dirsi quantomeno discreta, dopo cinque anni in cui il territorio è stato flagellato da cimice asiatica, maculatura bruna, gelate e siccità. Certo, in alcuni areali registriamo danni da grandine o presenze massicce di cimici che speriamo di riuscire a contenere adeguatamente, ma quest’anno la produzione c’è, i frutti sono presenti in pianta in numeri discreti e speriamo di riuscire ad arrivare in raccolta senza ulteriori sorprese. Sarebbe davvero necessario per dare una boccata d’ossigeno per una filiera che negli ultimi cinque anni ha sofferto drammaticamente: uno scenario che ha inciso anche sui catasti”.

E continua: “Limitandosi ai soci di Fruit Modena Group, le superfici sono passate da oltre 2.000 ettari di produzioni pericole a circa 1.400. Colpa del cambiamento climatico, con l’innalzamento delle temperature medie a mettere in crisi le piante, ma anche 'dell’invecchiamento' degli impianti che diventano meno produttivi e soffrono ulteriormente i picchi di temperature: l’incremento medio di 1,5 gradi centigradi nel nostro territorio significa decine di giorni oltre i 30 gradi, temperatura che mette in difficoltà i peri e li debilita sempre di più, rendendoli anche meno resistenti ad altre avversità. La soluzione c’è: sostituire gli impianti con varietà più resistenti al calore o con innesti adeguati al nuovo scenario climatico. Ma sostituire gli impianti richiede grandi investimenti e parliamo di una filiera che per cinque anni ha visto la produzione al lumicino e, con essa, i redditi dei produttori che oggi, in un momento di mercato particolarmente ricettivo in Italia e all’estero per la pera nazionale certificata, sarebbero disposti a intervenire come necessario ma non hanno la disponibilità economica per farlo. La Regione Emilia-Romagna, in questo senso, ha messo in campo risorse importanti per il progetto dei frutteti protetti e per innovativi impianti di irrigazione ma anche a fronte di una copertura del 70% i produttori di pere oggi non sono in condizione di pagare quello che manca. È una situazione paradossale che si manifesta in un momento storico di mercato favorevole, come detto, e a fronte di progetti vincenti di vera aggregazione dell’offerta con realtà come UNAPera in grado di gestire volumi significativi con vendite centralizzate, azioni promozionali efficaci e orientando la ricerca in modo efficace”.

E conclude: “Servono risorse per alleviare i danni economici subiti in questi anni: oggi c’è poco a disposizione ed è davvero complesso da ottenere ma senza questo sostegno il rinnovamento degli impianti è un’utopia. Sarebbe un vero peccato se non si trovassero risorse adeguate: la pericoltura italiana è un valore per tutto il Paese e merita di essere sostenuta affinché possa rialzarsi e riconquistare il ruolo che le compete per storia, capacità e qualità”. (am) 

Fonte: Ufficio stampa Apo Conerpo