Burger vegetali, la crescita corre nel fresco: Ortonuovo raddoppia le vendite

I piatti pronti continuano a correre sugli scaffali della Grande distribuzione organizzata, trainati da un mix vincente di praticità, lunga shelf life e un’offerta che si arricchisce costantemente. Tra le sottocategorie più performanti spiccano i primi piatti freschi, che da soli rappresentano il 52% delle vendite in supermercati e ipermercati. Ma il vero exploit è quello dei piatti pronti vegetali, una nicchia sempre più centrale grazie al successo di burger e crocchette a base vegetale. Questo segmento, infatti, registra una crescita a doppia cifra: +11% nell’ultimo anno, conquistando una quota a valore superiore al 20%.

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Alla base di questo trend c’è la combinazione di praticità e varietà, ma anche una crescente attenzione dei consumatori verso salubrità e equilibrio nutrizionale dei pasti. A giocare un ruolo decisivo è stata anche la scelta strategica di collocare questi prodotti nel murale refrigerato del reparto ortofrutta, una mossa che ha rafforzato la percezione di freschezza e la valorizzazione di ingredienti naturali.

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Tra i protagonisti di questo boom c’è Ortonuovo, realtà di riferimento per il segmento dei burger vegetali. A raccontare a IFN l’evoluzione di questo mercato è Andrea Scamperle, General Manager dell’azienda:
"Sui burger vegetali ci siamo mossi da precursori, inserendoli fin da subito nel reparto ortofrutta. Questo ci ha permesso di conquistare una posizione di leadership, certificata anche da Nielsen per l’Area 2, mentre in Area 1 stiamo crescendo in modo graduale e costante. Per quanto ci riguarda, la crescita è stata ancora più significativa rispetto alla media di mercato: nell’ultimo anno abbiamo praticamente raddoppiato le vendite, grazie a una combinazione di espansione della categoria e ingresso in nuovi punti vendita."

La filosofia di Ortonuovo è chiara: “Vogliamo proporre burger vegetali fatti esclusivamente con verdure fresche di alta qualità, per offrire un prodotto sano e genuino.” Attualmente l’offerta comprende sei referenze, tra burger classici e mini burger, tutti in confezioni da 200 grammi. I mini sono proposti in porzioni da quattro pezzi da 50 grammi, mentre i classici sono due burger da 100 grammi. Per ora, è il formato tradizionale a dominare le vendite, anche se la versione mini sta iniziando a ritagliarsi uno spazio interessante.

“Al di là del formato, è la ricetta a fare la differenza. Ogni burger ha una composizione unica, ma la base è sempre fatta con le stesse verdure fresche che utilizziamo per le altre nostre lavorazioni. Non puntiamo mai al risparmio sulla materia prima: per noi la qualità viene prima di tutto. I nostri best seller sono i burger di carote, patate e zucchine, ma stanno ottenendo ottimi risultati anche le varianti con zucca e lenticchie”.
Si tratta, in ogni caso, di un mercato ancora giovane e tutto da costruire: “I clienti non avanzano richieste precise, quindi abbiamo spazio per innovare, proponendo direttamente le nostre ricette e spingendo su abbinamenti più gourmet, con sapori strutturati e distintivi.”

“Infatti," prosegue Scamperle “Il nostro obiettivo è realizzare burger vegetali buoni e sani, non semplici surrogati della carne. Per noi, il burger vegetale non è un’alternativa alla carne, ma un modo nuovo e gustoso per mangiare verdure in modo sano, con basso contenuto calorico e un profilo nutrizionale bilanciato che è quello che il cliente richiede”.

Guardando al futuro, Ortonuovo sta potenziando la propria rete commerciale, attivando nuovi clienti e preparando un importante salto produttivo: “Entro fine anno sarà operativo il nostro nuovo magazzino, un investimento che ci permetterà di sostenere ulteriormente la crescita e rispondere con ancora più efficienza alle esigenze di mercato.”

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito web dell'azienda (clicca qui per approfondire). (gc)

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