Biologico, si punta sul legame tra consumatore e prodotto

Paolo Bruni (Cso Italy): «Il calo degli ultimi mesi è comprensibile»

Biologico, si punta sul legame tra consumatore e prodotto

Il biologico in ortofrutta sta vivendo una battuta d’arresto, ma continua a performare meglio rispetto al prodotto convenzionale (clicca qui per leggere l’articolo) nonostante il periodo delicato che mette in difficoltà gli acquirenti. Questo lascia intendere che il legame tra consumatore e prodotti biologici sia molto profondo. Ne è convinto Paolo Bruni, presidente del Cso Italy che ieri è intervenuto all’incontro organizzato insieme a Made in Nature “Opportunità e criticità sul mercato del biologico”. 

Paolo Bruni, presidente Cso Italy

“A inizio anno i consumi andavano bene nonostante gli ultimi due anni abbiano messo il comparto molto in difficoltà – ha spiegato Bruni -. Ora non si può più dire lo stesso, perché negli ultimi 7/8 mesi c’è stato anche nel bio un calo sostanziale. Questo non significa però che dobbiamo cambiare strada. Anzi, è un incentivo a fare di tutto per preservare le produzioni europee e soprattutto italiane che si sono sempre distinte”.
 

Andrea Bertoldi, direttore affari generali Brio

Al digital Kick Off moderato dalla giornalista Rosanna Magnano ha partecipato anche l’europarlamentare Paolo De Castro, nonché membro della commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale. “Il bio è destinato a crescere – ha ribadito – e le misure affinché questo avvenga sono già state messe in campo, come la Pac che promuove lo sviluppo dell’agricoltura biologica. Tale espansione sono certo che troverà risposta anche nei consumi che in Italia sono lievemente inferiori rispetto all’Europa del Nord, dove il consumo è maggiormente strutturato perché le disponibilità economiche sono più elevate”.

Alla tavola rotonda ha preso parte anche Andrea Bertoldi, direttore affari generali di Brio, che ha fatto leva sul grande punto di forza del biologico, come la certificazione a livello europeo. “La certificazione risulta un patto serio tra produttori e consumatori che ci ha sempre consentito di superare le fasi di difficoltà. Dopo tutti questi anni di crescita è plausibile una fase di stagnazione legata ad un periodo geopolitico particolare, ma tenendo la barra dritta sui controlli, che sono la nostra carta d’identità, riusciremo a risollevarci”.

Paolo De Castro, membro della Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale

Sandra Sangiuolo, responsabile export marketing di Conserve Italia, ha confermato la sensazione di crescita in tutta Europa, ma anche le criticità dei diversi paesi esteri: “Il consumatore inglese è molto diffidente riguardo al biologico perché ha lo stesso prezzo del convenzionale e quindi non passa la differenza sostanziale tra le due offerte, mentre in Germania, la terra dei Discount, c’è una forte coscienza ecologica nonostante la grande attenzione al prezzo”.
 

Sandra Sangiuolo, responsabile export marketing di Conserve Italia

Infine, Bruni ha posto l’accento su quello che si auspica per il 2023: un maggiore equilibrio tra costi e ricavi. “L’ortofrutta non è un bene di lusso, sono certo quindi che la convinzione del consumatore fin qui dimostrata riesca a reggere anche rispetto al momento di difficoltà che stiamo attraversando”.