«Anguria Reggiana, una delle migliori annate di sempre»

Cresce l'Igp. Il presidente Bartoli: «Richieste ogni anno in forte aumento»

«Anguria Reggiana, una delle migliori annate di sempre»
“È stata una campagna eccellente, seconda forse solo all’annata del 2003”. Sono parole piene di soddisfazione quelle di Ivan Bartoli, presidente del Consorzio di tutela dell’Anguria Reggiana Igp, che valorizza il prodotto coltivato nelle campagne alle porte di Reggio Emilia. 

Il presidente si riferisce non solo alla qualità delle angurie prodotte dai 14 soci aderenti al Consorzio nato due anni fa, ma anche per i prezzi sostenuti che attualmente continuano ad aggirarsi attorno agli 80/90 centesimi al kg, e la richiesta particolarmente alta.



“I consumi quest’anno sono stati maggiori – spiega a IFN Bartoli – perché le alte temperature hanno influito positivamente nella domanda dei cocomeri. Anche l’anno passato siamo riusciti a vendere tutto il prodotto – prosegue – ma mentre la seconda scelta talvolta non veniva neanche raccolta perché rischiava di non ottenere il marchio, quest’anno la produzione è stata ottimale e hanno trovato chance sul mercato anche prodotti non di prima scelta”.

Se solitamente la raccolta terminava attorno al 20 settembre, quest’anno la campagna termina prima. “Il grande caldo di maggio ci ha fatto iniziare la stagione con una settimana di anticipo nelle serre. Per questo il tardivo è già agli sgoccioli e terminerà i primi di settembre. Il caldo di agosto si è fatto sentire soprattutto per il prodotto in pieno campo, ma i produttori sono riusciti a gestire bene le coltivazioni e abbiamo fatto un buon lavoro”.



L’anguria Reggiana Igp si declina in tre varietà: Asahi Miyako, Crimson e Sentinel tutte con un grado minimo brix del 12. La produzione totale dello scorso anno ha toccato i 13mila quintali, su un totale di 200 ettari. “Le superfici di coltivazione attualmente sono stabili – riporta il presidente del Consorzio – negli ultimi tre anni stiamo aumentando solo del 5%, ma cresce invece chi decide di aumentare la produzione con il marchio Igp. Qui la crescita è del 15/20% ogni anno”.



I canali distributivi riguardano principalmente i mercati ortofrutticoli da Milano a Firenze, che prediligono le pezzature grandi, ma anche la Gdo emiliano-romagnola che invece cerca le angurie piccole. “Siamo specializzati nei grandi calibri. I nostri clienti principali sono i negozi che devono porzionare il prodotto quindi ci richiedono angurie dai 10 ai 20 kg, ma alcuni soci si sono adattati anche alle esigenze della distribuzione organizzata”.

Il controllo della qualità e del rispetto del prodotto è al centro del Consorzio, che quest’anno ha attivato anche un agente vigilatore che agisce in fase di produzione, trasformazione e commercio, controllando che tutto sia conforme al disciplinare.

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