Attualità
Taglio dell'Iva sugli alimenti, frutta e verdura escluse
Nell'ipotesi del Governo azzeramento per pane, pasta, farina, patate, latte e olio
Il governo dimissionario sta lavorando a un nuovo pacchetto di misure a sostegno delle famiglie e tra le misure in ballo nel nuovo Decreto Aiuti c'è l'azzeramento dell'Iva sui principali prodotti alimentari. Secondo Il Messaggero l'ipotesi su cui lavora l'esecutivo è un azzeramento dell’imposta per pane, pasta, farina, patate, latte e olio d’oliva. Contemporaneamente viene previsto di abbassare dal 10% al 5% l’Iva su carne bovina, di vitello e di pollo, salumi, pesce fresco, uova, cioccolato e gelati. Nelle prime valutazioni che sono circolate ieri non si menziona l'ortofrutta.
A confermare il taglio dell'Iva è stata la vice ministra dell'Economia Laura Castelli. "E' un piano concreto e eventualmente alternativo o aggiuntivo ai 200 euro - ha detto a Radio 24 a chi le chiedeva se nel decreto aiuti si stia ragionando a queste ipotesi - si stanno valutando i costi di entrambe le misure e soprattutto quali siano le più impattanti sulla vita degli italiani, interverremo in questo senso nel decreto di luglio".
"Stiamo riassestando in queste ore il decreto, le risorse che vengono dall'assestamento sono di più, stiamo contando perché l'aumento dei tassi di interesse erode un po' queste risorse, ma non è una misura in deficit come tutti i decreti che abbiamo fatto quest'anno", ha spiegato Castelli, precisando che 12-13 miliardi sono una "cifra possibile, molto vicina alla realtà" e sottolineando che "se non fosse caduto il governo probabilmente avremmo fatto questo decreto di luglio e anche altri interventi prima della legge di bilancio".
"Si all'azzeramento dell'Iva su pane e pasta, ma la misura deve essere estesa a tutti i prodotti alimentari, perché non basta intervenire solo su tali beni", afferma da parte sua il Codacons. "L'elenco dei maxi-rincari che nell'ultimo periodo hanno interessato il comparto dell'alimentazione è lunghissimo, e rende necessario un intervento che abbracci tutti i beni alimentari - spiega l'associazione - Oggi un chilo di pasta, in base ai dati Istat rielaborati dal Codacons, costa in media il 22,6% in più rispetto allo scorso anno, mentre il pane è rincarato dell'11,4%. Coinvolti dagli aumenti dei listini anche frutta, verdura, latticini, olio, acqua, tutti beni primari di cui le famiglie non possono fare a meno, e per questo si rende indispensabile un intervento volto ad abbattere l'Iva e riportare i prezzi al dettaglio alla normalità".
Per il Codacons a giugno il prezzo dei pomodori è aumentato del 19,4% e ancora frutta fresca su del 10,8% di cui solo le pesche sono aumentate del 18,4%. Sul fronte dei sindacati dei lavoratori Cgil e Uil sono più favorevoli al bonus di 200 euro anche ad agosto, mentre la Cisl non chiude ancora la discussione. Per Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, tra “il rinnovo del bonus di 200 euro e un taglio dell’Iva sui beni necessari, a parità di stanziamento, è più utile il bonus, pur andando entrambe le misure nella giusta direzione. Un taglio limitato ai beni necessari con Iva al 4% (come l'ortofrutta) rischia di produrre un effetto nullo sulle tasche dei consumatori - sottolinea il presidente Unc - È molto probabile che i commercianti non ritocchino in basso i loro listini a fronte di una riduzione dell’iva così bassa e di prezzi che stanno invece esplodendo, non traslando sui loro clienti i possibili benefici del provvedimento del Governo”.
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A confermare il taglio dell'Iva è stata la vice ministra dell'Economia Laura Castelli. "E' un piano concreto e eventualmente alternativo o aggiuntivo ai 200 euro - ha detto a Radio 24 a chi le chiedeva se nel decreto aiuti si stia ragionando a queste ipotesi - si stanno valutando i costi di entrambe le misure e soprattutto quali siano le più impattanti sulla vita degli italiani, interverremo in questo senso nel decreto di luglio".
"Stiamo riassestando in queste ore il decreto, le risorse che vengono dall'assestamento sono di più, stiamo contando perché l'aumento dei tassi di interesse erode un po' queste risorse, ma non è una misura in deficit come tutti i decreti che abbiamo fatto quest'anno", ha spiegato Castelli, precisando che 12-13 miliardi sono una "cifra possibile, molto vicina alla realtà" e sottolineando che "se non fosse caduto il governo probabilmente avremmo fatto questo decreto di luglio e anche altri interventi prima della legge di bilancio".
"Si all'azzeramento dell'Iva su pane e pasta, ma la misura deve essere estesa a tutti i prodotti alimentari, perché non basta intervenire solo su tali beni", afferma da parte sua il Codacons. "L'elenco dei maxi-rincari che nell'ultimo periodo hanno interessato il comparto dell'alimentazione è lunghissimo, e rende necessario un intervento che abbracci tutti i beni alimentari - spiega l'associazione - Oggi un chilo di pasta, in base ai dati Istat rielaborati dal Codacons, costa in media il 22,6% in più rispetto allo scorso anno, mentre il pane è rincarato dell'11,4%. Coinvolti dagli aumenti dei listini anche frutta, verdura, latticini, olio, acqua, tutti beni primari di cui le famiglie non possono fare a meno, e per questo si rende indispensabile un intervento volto ad abbattere l'Iva e riportare i prezzi al dettaglio alla normalità".
Per il Codacons a giugno il prezzo dei pomodori è aumentato del 19,4% e ancora frutta fresca su del 10,8% di cui solo le pesche sono aumentate del 18,4%. Sul fronte dei sindacati dei lavoratori Cgil e Uil sono più favorevoli al bonus di 200 euro anche ad agosto, mentre la Cisl non chiude ancora la discussione. Per Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, tra “il rinnovo del bonus di 200 euro e un taglio dell’Iva sui beni necessari, a parità di stanziamento, è più utile il bonus, pur andando entrambe le misure nella giusta direzione. Un taglio limitato ai beni necessari con Iva al 4% (come l'ortofrutta) rischia di produrre un effetto nullo sulle tasche dei consumatori - sottolinea il presidente Unc - È molto probabile che i commercianti non ritocchino in basso i loro listini a fronte di una riduzione dell’iva così bassa e di prezzi che stanno invece esplodendo, non traslando sui loro clienti i possibili benefici del provvedimento del Governo”.
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