Attualità
Fedagromercati si batte per la legalità dell'agroalimentare
In occasione della settimana edizione della giornata di Confcommercio “Legalità, ci piace”, è stata svolta un’analisi sulle conseguenze dei fenomeni criminali per l’economia reale e per le imprese italiane.
I fenomeni illegali, come l’abusivismo, furti, rapine, estorsione e molto altro, alterano la concorrenza, comportano la perdita di fiducia degli operatori e la diminuzione degli investimenti. Questi fenomeni impattano pesantemente sul sistema economico-sociale, fanno chiudere le imprese oneste e perdere posti di lavoro, non tutelando i consumatori e riducendo la sicurezza pubblica.
E’ stato calcolato che questi fenomeni impattano pesantemente sulle imprese e sui pubblici esercizi per oltre 30 miliardi di euro di fatturato all’anno (stima ufficio studi Confcommercio per il 2019), in moderata crescita rispetto al 2018 (+1,4%), e mettono a rischio circa 197 mila posti di lavoro ogni anno.
Gli effetti più dannosi della contraffazione e dell’abusivismo sono la concorrenza sleale (60,8%) e la riduzione dei ricavi (37,8%). Nello specifico, nel settore del food, risulta che, da una stima di un’indagine Fipe sull’abusivismo nei servizi di ristorazione, rispetto al fatturato complessivo della ristorazione oltre il 10% è attribuibile all’abusivismo.
Come in tutti i settori del commercio, anche per l’agroalimentare italiano, questi sono aspetti negativi che danneggiano gravemente le aziende e per questo Fedagromercati è in prima linea per sostenere gli operatori e sostiene la campagna di Confcommercio sulla legalità.
Tutti gli operatori economici del comparto devono contribuire e lavorare congiuntamente attraverso protocolli di legalità ed iniziative, collaborando con le forze dell’ordine e le istituzioni per promuovere due aspetti fondamentali: da una parte la sicurezza, intesa come attività per la tutela degli imprenditori e dall’altra l’educazione, intesa come diffusione della cultura della legalità”.
Fonte: Ufficio stampa Fedagromercati