Attualità
Agricoltura 4.0, il ruolo chiave dei contoterzisti
Per il secondo anno Uncai - Unione nazionale contoterzisti agromeccanici e industriali - collaborerà ai progetti digitali dell'Osservatorio Smart Agrifood, coordinato dal Laboratorio Rise (Research & Innovation for smart enterprises) del dipartimento di Ingegneria meccanica e industriale dell'Università degli studi di Brescia e dagli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano.
Il 27 marzo, presso la sede del Politecnico, c'è stato il kick-off, il calcio d'inizio dell'edizione 2018. Oltre ai contoterzisti, rappresentati per l'occasione dal consigliere di Uncai Giuliano Oldani, erano presenti le associazioni agricole con Donato Rotundo di Confagricoltura e Pietro Torresan della Cia. La multidisciplinarità e trasversalità dell'argomento, vale a dire la trasformazione digitale dell'agricoltura, ha fatto sì che attorno all'Osservatorio si creasse un hub composto da attori vecchi e nuovi della filiera, costruttori di macchine, trasformatori, grande distribuzione, istituti di credito, startup.
Le similitudini con il mondo dell'industria sono tangibili: l'informatizzazione dei processi aziendali e le attrezzature che si parlano tra loro sono una realtà in molte aziende agro-meccaniche. Si tratta però di indirizzare tali soluzioni digitali in una direzione utile per l'agricoltura, hanno spiegato i ricercatori dell'Osservatorio, guidati da Andrea Bacchetti e Filippo Renga.
Al secondo anno di attività, l'Osservatorio alza l'asticella. Oltre a scattare una foto del processo di digitalizzazione del settore e a stimare il volume e il fatturato di chi propone soluzioni digitali in agricoltura (nel 2017 valutato in 100 milioni, il 2,5% del mercato globale), cercherà di anticipare i trend digitali, tenendo conto delle possibilità di investimento di aziende diverse per dimensioni, settori e approccio verso l'innovazione. Gli argomenti sotto la lente d'ingrandimento saranno, come lo scorso anno, l'agricoltura 4.0, la qualità alimentare e la tracciabilità, le startup e i tavoli di lavoro di filiera.
I terzisti, ha evidenziato Damiano Frosi (direttore dell'Osservatorio Contract Logistics) hanno due compiti: sono la categoria che più di tutte dispone dei mezzi e delle motivazioni per rinnovarsi in ottica 4.0, e in secondo luogo hanno il dovere di spiegare la necessità della trasformazione 4.0 all'agricoltore, parlando la sua stessa lingua.
Infine, l'Osservatorio, forte dell'autorevolezza che si è guadagnato con il primo anno di attività, cercherà di approcciare ancora di più le istituzioni. La sfida è dimostrare, con la concretezza di un team composto da ingegneri ed economisti, gli effettivi benefici dell'agricoltura smart e di indicare gli strumenti più idonei per portare l'innovazione nel maggior numero possibile di aziende.
Fonte: Ufficio stampa Uncai
Il 27 marzo, presso la sede del Politecnico, c'è stato il kick-off, il calcio d'inizio dell'edizione 2018. Oltre ai contoterzisti, rappresentati per l'occasione dal consigliere di Uncai Giuliano Oldani, erano presenti le associazioni agricole con Donato Rotundo di Confagricoltura e Pietro Torresan della Cia. La multidisciplinarità e trasversalità dell'argomento, vale a dire la trasformazione digitale dell'agricoltura, ha fatto sì che attorno all'Osservatorio si creasse un hub composto da attori vecchi e nuovi della filiera, costruttori di macchine, trasformatori, grande distribuzione, istituti di credito, startup.
Le similitudini con il mondo dell'industria sono tangibili: l'informatizzazione dei processi aziendali e le attrezzature che si parlano tra loro sono una realtà in molte aziende agro-meccaniche. Si tratta però di indirizzare tali soluzioni digitali in una direzione utile per l'agricoltura, hanno spiegato i ricercatori dell'Osservatorio, guidati da Andrea Bacchetti e Filippo Renga.
Al secondo anno di attività, l'Osservatorio alza l'asticella. Oltre a scattare una foto del processo di digitalizzazione del settore e a stimare il volume e il fatturato di chi propone soluzioni digitali in agricoltura (nel 2017 valutato in 100 milioni, il 2,5% del mercato globale), cercherà di anticipare i trend digitali, tenendo conto delle possibilità di investimento di aziende diverse per dimensioni, settori e approccio verso l'innovazione. Gli argomenti sotto la lente d'ingrandimento saranno, come lo scorso anno, l'agricoltura 4.0, la qualità alimentare e la tracciabilità, le startup e i tavoli di lavoro di filiera.
I terzisti, ha evidenziato Damiano Frosi (direttore dell'Osservatorio Contract Logistics) hanno due compiti: sono la categoria che più di tutte dispone dei mezzi e delle motivazioni per rinnovarsi in ottica 4.0, e in secondo luogo hanno il dovere di spiegare la necessità della trasformazione 4.0 all'agricoltore, parlando la sua stessa lingua.
Infine, l'Osservatorio, forte dell'autorevolezza che si è guadagnato con il primo anno di attività, cercherà di approcciare ancora di più le istituzioni. La sfida è dimostrare, con la concretezza di un team composto da ingegneri ed economisti, gli effettivi benefici dell'agricoltura smart e di indicare gli strumenti più idonei per portare l'innovazione nel maggior numero possibile di aziende.
Fonte: Ufficio stampa Uncai