Attualità
Settore alla finestra dopo il trionfo di Trump
I commenti e gli auspici di Cso Italy, Fruitimprese, Fedagromercati
Settore ortofrutticolo alla finestra, con qualche speranza e senza particolari timori, dopo la netta quanto inaspettata vittoria di Donald Trump nelle presidenziali statunitensi. "Quasi impossibile prevedere cosa succederà - commenta Luca Battaglio, presidente della commissione import di Fruitimprese - perché sino ad oggi abbiamo ascoltato da entrambi i candidati molte sparate propagandistiche e populistiche… Per avere un'idea di quello che ci attende bisognerà aspettare i prossimi mesi". "In ogni caso - conclude l'imprenditore piemontese - non ci sono scambi particolarmente rilevanti con gli Usa, per cui non prevedo grandi sconvolgimenti".
"Gli agricoltori bianchi hanno avuto un ruolo determinante nella vittoria di Trump, che ha affermato spesso di non avere preclusioni sulla Russia e di voler allentare i rapporti con gli alleati europei", dichiara Paolo Bruni, presidente di Cso Italy. "Difficile valutare a caldo cosa ci riserverà il futuro; senza dubbio il neo presidente dovrà ammorbidire le posizioni e mediare su atteggiamenti più moderati".
"E' un periodo di grandi scossoni politici e finanziari - la considerazione di Valentno Di Pisa, presidente nazionale dei grossisti FedagroMercati-Confcommercio - dopo la Brexit adesso il successo, inaspettato, di Trump: un altro segnale di discontinuità molto significativo che avrà ripercussioni importanti anche sull'Europa e l'Italia". Per quanto riguarda le possibili conseguenze sul settore ortofrutticolo, Di Pisa auspica che "alla luce dei buoni rapporti tra il neo presidente Usa e Putin, possano crearsi le premesse per un progresso dei rapporti tra Usa e Russia che potrebbero avere ripercussioni positive sul vecchio continente, in chiave embargo: la chiusura del mercato russo ci ha fatto perdere tre miliardi e mezzo di euro di export, riallacciare sarebbe importantissimo".
"Trump - conclude il presidente Fedagro - si è dichiarato isolazionista ma credo che un conto siano i proclami elettorali, un conto la realtà dei fatti; gli Stati Uniti non possono restare ai margini del mondo. Confido quindi in un percorso diverso da quello prefigurato nel corso di una campagna elettorale pessima da parte di entrambi i candidati".
A livello istituzionale, la prima reazione di Bruxelles è stata di preoccupazione: il presidente del Parlamento Ue Martin Schulz ha affermato che "la relazione transatlantica diventerà più difficile". All'insegna dell'apertura, invece, i messaggi delle altre autorità comunitarie.
Matteo Renzi ha definito "un fatto politico nuovo, che assieme ad altri, dimostra come stiamo attraversando una stagione nuova" il successo di Trump, con cui il Premier italiano si è congratulato augurandogli buon lavoro. Soddisfatto Vladimir Putin: per la Russia il tycoon newyorkese era l'"opzione" migliore, nell'ottica di intensificare e migliorare il dialogo tra le due potenze.
E in queste ore c'è chi si chiede, legittimamente, se la nuova leadership statunitense equivalga a una pietra tombale sul trattato Ttip, che peraltro già da tempo stava percorrendo un irto sentiero tutto in salita.