Ortomercato di Milano, lifting più vicino

Nuovo progetto Sogemi condiviso da grossisti e dettaglianti

Ortomercato di Milano, lifting più vicino
L’Ortomercato di Milano potrebbe presto voltare pagina: le premesse per un robusto lifting alla struttura, obsoleta e inadeguata per il settore e per la città che ha tratto nuova linfa dall’Expo 2015, ci sono tutte, come è emerso in un incontro che si è svolto nei giorni scorsi tra il presidente della società di gestione Sogemi, Cesare Ferrero, il leader nazionale di Fedagro-Confcommercio Valentino Di Pisa e il responsabile dei grossisti milanesi dell’Ago (aderente a Fedagro) Fausto Vasta.

“L’impressione è che ci siano finalmente le condizioni per andare fino in fondo e dare alla città e agli operatori quella struttura che meritano”, spiega a Italiafruit News Di Pisa. “La nuova guida Sogemi ha mostrato un atteggiamento positivo e riconosce l’importanza dei grossisti quale componente strategica del Mercato. C’è voglia di concretizzare un progetto che sia il più condiviso possibile”. 



E Vasta parla di “approccio ragionevole, che merita credito per il budget abbordabile, il coinvolgimento degli operatori, la voglia di fare un passo alla volta”. Entro fine novembre, il progetto dovrebbe essere illustrato nei dettagli; intanto se ne conoscono le linee guida.

Lifting e "eredità" dall'Expo

Il progetto, come ha scritto il dorso milanese del Corriere della Sera nei giorni scorsi, si basa sulla ristrutturazione low cost dei quattro padiglioni ortofrutticoli. Con strutture dotate di piattaforme logistiche in grado di garantire la catena del freddo. La spesa? Il budget dovrebbe aggirarsi attorno ai 50 milioniSu queste premesse è stato avviato il confronto con i rappresentanti delle diverse categorie: oltre ai grossisti - da sempre oppositori del progetto da 500 milioni di euro presentato dal predecessore di Ferrero, Nicolò Dubini - sono stati interpellati anche i dettaglianti ortofrutticoli Confcommercio, guidati da Gianluigi Zaffaroni. “Abbiamo ricavato un’impressione positiva, innanzitutto per la scelta di condivisione e anche per l’idea di procedere a piccoli passi, un pezzo alla volta, e non di presentare un altro “grande progetto” destinato poi a rimanere nel cassetto”, ha detto Zaffaroni al Corsera.

Se, come sembra, a fine anno Sogemi potrà bandire la gara, i lavori per gli agognati nuovi padiglioni potrebbero partire a settembre 2017. Tra i progetti c’è anche l’allargamento delle attività al settore lattiero-caseario, al vino, all’olio e altro ancora.



E, scrive ancora Corsera, ci sarà anche qualche pezzo di Expo: Ferrero (foto sopra), le cui parole d’ordine sono condivisione e fattibilità, ha comunicato l’intenzione di portare in via Lombroso l’ex padiglione della Polonia (fatto interamente di evocative cassette per la frutta) per farne un centro servizi e anche le installazioni artistiche di Dante Ferretti dedicate al cibo. Vorrebbe poi trasferire alla Sogemi anche alcuni contenuti (filmati, pannelli, documenti) legati al tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. 
“Sottoporrò il progetto al Comune di Milano chiedendo sostegno - sottolinea Ferrero - poi presenterò il piano di fattibilità commerciale agli operatori del Mercato, che considero dei clienti”.

Orari, si torna alle 5

Intanto Sogemi ha deliberato di ripristinare, dal 7 novembre prossimo, l’orario di inizio delle contrattazioni alle ore 5 (non più alle 4), dal lunedì al sabato, confermando la chiusura alle 10. Immutato il giorno di apertura ai privati, il sabato, con accesso sempre dalle 9 alle 12.

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