1.400 terreni confiscati alle mafie e assegnati a giovani agricoltori

L'accordo è stato firmato da Francesco Lollobrigida e Matteo Piantedosi

1.400 terreni confiscati alle mafie e assegnati a giovani agricoltori

Un bando per assegnare ai giovani agricoltori i terreni confiscati alle mafie. Lo prevede un accordo sottoscritto ieri (lunedì 1 luglio, ndr) al Viminale dai ministri dell' Interno, Matteo Piantedosi e delle Politiche agricole, Francesco Lollobrigida.
Si partirà con le prime 1.400 particelle messe a disposizione dall'Agenzia nazionale per i beni sequestrati alla criminalità organizzata. Il progetto prevede che l'Agenzia assegni al Masaf i terreni prescelti. Quest'ultimo, attraverso Ismea, li metterà a bando per la concessione in favore di giovani imprenditori del settore agricolo, a titolo oneroso, dietro la corresponsione di un canone agevolato. 

I concessionari dovranno realizzare sui terreni assegnati iniziative sociali con la presenza di lavoratori extracomunitari regolati e persone disabili. "Il governo - ha detto Piantedosi - sta puntando moltissimo sull'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati, potenziandola e mettendo a disposizione risorse. Sono quasi 24mila i beni assegnati dall'Agenzia dall'inizio della sua attività e 4.500 sono stati assegnati solo nel corso del nostro governo". Questo progetto, ha aggiunto, "ha un valore aggiunto, privilegia chi impiegherà stranieri in condizioni di regolarità e c'è anche il contrasto all'abbandono del territorio che causa problemi di dissesto. Siamo certi che ci saranno risultati importanti. È l'esempio di un'Italia che funziona".

L'iniziativa, ha osservato da parte sua Lollobrigida, serve anche a contrastare "l'abbandono del territorio che è drammatica. C'è inoltre un decremento del 35% delle imprese agricole in Italia negli ultimi 30 anni, con punte del 45% al Sud, più grave rispetto al 24% dell'Europa. L'agricoltore - ha proseguito- è il primo ambientalista, ha un ruolo fondamentale di manutenzione del territorio. Contiamo che i risultati del protocollo siano visibili già nella prossima stagione".
 

Riuso beni confiscati, Coldiretti: "Opportunità per il rilancio della legalità e del settore agroalimentare. Business agromafie oltre i 24,5 miliardi di euro
Coldiretti esprime il proprio sostegno all'accordo sottoscritto ieri al Viminale dai Ministri dell'Interno, Matteo Piantedosi, e delle Politiche Agricole, Francesco Lollobrigida, che prevede l'assegnazione di terreni confiscati alle mafie ai giovani agricoltori. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo nella lotta contro le agromafie e nella promozione della legalità e della sostenibilità nel settore agroalimentare. La criminalità organizzata, con il business delle agromafie – ricorda l’associazione - ha superato i 24,5 miliardi di euro, minando gravemente la qualità e la sicurezza dei prodotti italiani e danneggiando l'immagine del Made in Italy.

“I beni confiscati - dichiara Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell'Osservatorio Agromafie di Coldiretti - sono la concreta dimostrazione che l’antimafia è recupero di legalità che «paga» anche in termini di nuove opportunità di lavoro e di nuove occasioni di iniziative imprenditoriali libere”. Il progetto presentato oggi non solo sottrae risorse alle mafie, ma offre ai giovani agricoltori la possibilità di contribuire alla rinascita economica e sociale delle nostre campagne. Gli agricoltori sono infatti i primi custodi del territorio e con il loro lavoro garantiscono la sostenibilità e la cura dell'ambiente. Sostenere i giovani imprenditori agricoli attraverso l'assegnazione di terreni confiscati alle mafie è un passo fondamentale per rilanciare la legalità e la competitività del nostro settore agroalimentare.

La criminalità nelle campagne si manifesta attraverso furti di attrezzature e mezzi agricoli, racket, estorsioni, caporalato e truffe nei confronti dell’Unione europea, compromettendo il libero mercato e soffocando l'imprenditoria onesta. Coldiretti sottolinea l'urgenza di una riforma dei reati in materia agroalimentare, come proposto da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell'Osservatorio Agromafie, per perseguire con maggiore efficacia questi crimini. A conferma dell'impegno nella lotta contro la criminalità organizzata nel settore agroalimentare, è stata recentemente inaugurata a Bruxelles la sede permanente della Fondazione Osservatorio Agromafie, sotto la guida di Francesco Greco. Questa iniziativa mira a portare la cultura della legalità a livello europeo, affrontando temi come le frodi alimentari, lo sfruttamento lavorativo e le pratiche commerciali sleali, per difendere il Made in Italy e tutelare i consumatori. Coldiretti auspica che questa iniziativa porti a risultati concreti già nella prossima stagione e ribadisce il suo impegno nel supportare tutte le azioni volte a favorire la crescita e il rinnovamento del comparto agricolo italiano.  (am)

Fonte: Ansa.it, Ufficio stampa Coldiretti