Post alluvione, Lollobrigida e le organizzazioni agricole incontrano Figliuolo

Con Vernocchi (Apo Conerpo) un focus sulle richieste avanzate dal settore

Post alluvione, Lollobrigida e le organizzazioni agricole incontrano Figliuolo

Si è tenuto ieri a Roma un primo incontro conoscitivo tra il Commissario alla Ricostruzione, Francesco Paolo Figliuolo, il Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida e le associazioni di categoria, tra cui Coldiretti, Copagri, Confagricoltura, Cia e Alleanza Cooperative Agroalimentari. L’obiettivo era discutere delle misure di sostegno alle aziende agricole emiliano romagnole recentemente colpite dall’alluvione.

Tra le misure analizzate c’è stato il ripristino degli argini (insieme a quello dei danni strutturali registrati in collina) prima che arrivi l’inverno, oltre ad un esonero contributivo per dare respiro alle aziende agricole per i mancati raccolti.
Nel corso dell'incontro, il ministro Lollobrigida ha sottolineato l'importanza di fornire alle imprese le risorse necessarie per il recupero delle attrezzature danneggiate. A tal fine, è stata destinata una parte dei fondi del bando dell'innovazione per sostenere queste esigenze. Riguardo alla questione dei fondi europei, il ministro ha espresso soddisfazione sul tema "per l'approccio sinergico adottato, che ha consentito di ottenere un finanziamento di 60 milioni di euro". Ora si punta "ad aprire un tavolo di confronto con le Regioni per valutare ulteriori proposte". Lollobrigida ha chiarito che questi fondi dovrebbero essere destinati principalmente a questa specifica vicenda, poiché il finanziamento originale era stato concepito proprio per tale motivo. Il ministro ha poi sottolineato la necessità di mantenere un costante rapporto di collaborazione per implementare interventi di sostegno che spaziano dall'emergenza alla programmazione, dalla ricostruzione alla pianificazione strategica. Il tavolo di coordinamento rappresenta un'importante struttura "per garantire un'efficace operatività senza sovrapposizioni".    

“Non è possibile che tutte le volte ragioniamo solo per allerte meteo, le difficoltà del nostro territorio andrebbero analizzate e previste con anticipo”, ha spiegato a IFN Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo, che ha partecipato all'incontro. “Ecco perché – ha continuato – all’incontro abbiamo fatto il punto sulle problematiche produttive che stiamo vivendo sia per le gelate che per l’alluvione: ci troviamo di fronte a situazioni produttive drammatiche con una contrazione della produzione pari ad una media del 60% e con danni qualitativi generalizzati. Una situazione che porterà anche a raddoppiare i costi di produzione nella filiera per la campagna in corso”.
Vernocchi ha sottolineato come saranno le tempistiche a fare davvero la differenza in questa situazione post-emergenza, oltre a una semplificazione della burocrazia. “Ci sono strutture consolidate negli anni che potrebbero aggravare i loro costi – ha sottolineato – per questo abbiamo chiesto anche l’esonero del pagamento dei contributi per il tempo necessario alla ricostruzione, quindi per almeno tre/cinque anni: è una misura che serve a tutelare in primis i lavoratori delle aziende”.
E ha concluso: “Oggi abbiamo visto molta coesione nel mondo cooperativo e questo sottolinea la grande preoccupazione in atto per il comparto agricolo emiliano romagnolo che, lo ricordiamo, vale il 20/30% della produzione totale italiana”.

All’incontro ha partecipato anche Cristian Maretti, presidente della Legacoop agroritticoalimentare, che ha posto l'accento sulla necessità che siano date garanzie alle imprese agricole colpite, al fine di far capire loro cosa possono attendersi in termini di aiuto soprattutto per quelle che sono ubicate in zone marginali e che dovranno ripristinare i loro fondi. “Aiutare queste aziende – ha dichiarato Maretti - è un investimento per il futuro perché l'eventuale abbandono di quei territori significherebbe aumentare la probabilità di futuri dissesti idrogeologici e quindi di altri interventi straordinari”.

Coldiretti: serve rapidità ed efficienza
"Rapidità ed efficienza nella gestione delle risorse e nella distribuzione degli aiuti sono fondamentali per la rinascita delle imprese agricole così duramente colpite dalla furia delle acque con danni sui raccolti, le strutture e i macchinari", ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, sottolineando che "le importanti misure già varate dal Governo e dall'Europa che ha stanziato 60,5 milioni per l'Italia che potranno triplicare con contributo nazionale, sono un primo passo".

Cia: interventi urgenti e burocrazia snella
Interventi urgenti, oltre a una riduzione degli oneri burocratici, sono stati chiesti anche dai vertici di Cia-Agricoltori Italiani. "Serve intervenire in maniera tempestiva - ha spiegato il presidente di Cia, Cristiano Fini - con risorse importanti e burocrazia snella in un territorio che sta subendo anche gli effetti devastanti delle gelate tardive di aprile, persino più devastanti di quelle del 2020-2021, che hanno pesantemente ridotto la capacità produttiva di molte imprese agricole di quelle zone". "È necessaria una legge speciale - osserva Fini - che ricalchi l'intervento legislativo degli eventi sismici del 2012, prevedendo indennizzi per le strutture danneggiate, gli scoli e le infrastrutture a uso irriguo".

Confagricoltura: massima collaborazione ma fare presto
“Massima disponibilità e collaborazione, nell’auspicio di una rapida definizione delle misure per la ripresa e la ricostruzione delle aree danneggiate, in un’ottica di un’importante semplificazione burocratica”. E’ quanto ha affermato il direttore generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile, nell’incontro di stamani al MASAF con il Generale Francesco Paolo Figliuolo, indicato dal Governo quale Commissario straordinario per la ricostruzione post alluvione in Emilia Romagna.
“Ringraziamo il ministro Lollobrigida e il Generale per l’occasione di oggi e apprezziamo che già ieri ci sia stato un sopralluogo nei territori alluvionati – ha detto Barrile Confagricoltura è pronta a collaborare alla definizione di una strategia nazionale che, a medio lungo termine, ci permetta di proteggere e preparare l’agricoltura alla gestione di questa ormai ineluttabile sfida climatica. Nell’immediato, il ruolo del Commissario sarà decisivo per gestire al meglio l’emergenza nella direzione di una semplificazione delle procedure e di un sostegno finanziario prolungato, insieme a un piano di ricostruzione mirato”.
Le stime sull'impatto dell'alluvione mostrano come le frane abbiano stravolto la morfologia del suolo. “Si devono inoltre considerare le perdite di produttività per moria di piante e animali, - ha aggiunto il DG Barrile - con relativo incremento di fitopatie ed epizoozie, di superficie agricola franata, danni ai mezzi, attrezzature, scorte e strutture, che riguardano tutta la filiera agroindustriale”.
Tra le proposte avanzate da Confagricoltura, la necessità di un cofinanziamento nazionale del 200% sulla riserva di crisi della PAC per poter indennizzare le aziende colpite. Sono indispensabili risorse adeguate a risarcire le imprese e sostenerle nella ricostruzione delle strutture e degli impianti frutticoli in campo; linee di credito dedicate con costo del denaro calmierato, garantite dallo Stato e diversificate nel rientro, secondo le peculiarità delle singole filiere produttive. A riguardo, Barrile ha ringraziato Ismea per le misure introdotte, evidenziando al contempo l’urgenza di continuare a sostenere le imprese già messe a dura prova da gelate e siccità. 
“Auspichiamo un tavolo di confronto aperto - ha concluso Barrile – per poter risollevare il settore primario di una regione a forte vocazione agroalimentare, di alto valore per l’economia del nostro Paese”.

Copagri, intervento del presidente Battista all’odierno vertice al Masaf con il neocommissario Figliuolo e il ministro Lollobrigida
“Le parole d’ordine da tenere a mente per far ripartire il Primario dell’Emilia-Romagna, devastato dalla drammatica alluvione che solo in agricoltura ha provocato oltre 1 miliardo di euro di danni, sono sostanzialmente due, ovvero tempestività, così da dare ossigeno e speranza alle oltre ventimila aziende agricole colpite, e sburocratizzazione, condizione fondamentale per una rapida messa a terra delle ingenti risorse stanziate e per una immediata efficacia delle misure individuate”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Tommaso Battista intervenendo all’odierno confronto con il Commissario Straordinario per le alluvioni in Romagna Gen. Francesco Paolo Figliuolo e con il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida.
“Giova ricordare che l’alluvione ha pressoché distrutto il 42% circa della Superficie Agricola Utilizzata-SAU dell’Emilia-Romagna, regione nella quale l’agroalimentare è la seconda voce dell’export e che non a caso è conosciuta come la food valley italiana, in quanto è qui che si concentra quasi il 30% della produzione ortofrutticola nazionale”, ha evidenziato Battista, precisando che “dalla zona colpita dipendono ben quarantaquattro produzioni a indicazione geografica, oltre a svariati vini di assoluto pregio”. “Bastano questi numeri - ha aggiunto - a dare l’idea della dimensione del disastro e dell’importanza di ripartire rapidamente, fatto questo per il quale ci aspettiamo molto da un neocommissario, al quale vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro, che ha dimostrato la sua grande capacità organizzativa in occasione della fase pandemica e del grande lavoro portato avanti durante la campagna vaccinale”.
“Parliamo di un settore già messo a dura prova dalle gelate tardive primaverili, che hanno inferto un duro colpo alle colture in campo, e che ora, passata la prima fase di emergenza alluvionale, si trova ancora a dover fare i conti con decine di migliaia di ettari di terreni sotto una spessa coltre di limo e argilla, che sta soffocando le radici delle piante, intrappolando l’acqua sotto di esse”, ha fatto notare Battista, ricordando l’importanza di dare priorità al ripristino della rete infrastrutturale e degli argini, lavorando al contempo per prevedere un esonero contributivo a tutto il 2023 per tutte le aziende colpite.
“Fra gli altri possibili interventi, segnaliamo la necessità di reperire risorse anche dai Fondi di Coesione afferenti alla programmazione in corso e non ancora impegnati, così come dal PSR, creando una misura ad hoc per la sola regione Emilia-Romagna e istituendo un Fondo di solidarietà in cui far confluire i contributi di tutte le regioni, come già avvenuto per il terremoto”, ha suggerito il presidente, ad avviso del quale “bisogna ragionare anche su possibili interventi in ambito PSN, che siano finalizzati al ripristino del potenziale produttivo agricolo e zootecnico danneggiato da calamità naturali, eventi climatici avversi assimilabili alle calamità naturali e da eventi catastrofici”.