Internazionalizzazione e contenuti: così cresce il Macfrut

Renzo Piraccini: «La nostra ricetta per valorizzare il settore»

 Internazionalizzazione e contenuti: così cresce il Macfrut

Una fortissima attenzione ai legami con i Paesi esteri, contenuti di qualità e networking: sono stati questi negli anni i fattori di crescita della fiera Macfrut – in programma dal 3 al 5 maggio al Rimini Expo Centre - e continueranno a rappresentare gli asset di sviluppo per il futuro.  

“Quest’anno il Macfrut arriva alla sua quarantesima edizione – ha spiegato Renzo Piraccini, presidente del Macfut durante la conferenza stampa di presentazione tenutasi ieri mattina all’agenzia Ice a Roma – e, dopo l’edizione del 2015 che ha visto il trasferimento a Rimini, quella di quest’anno rappresenterà una svolta dal punto di vista della sua internazionalizzazione. Sarà un vero e proprio boom internazionale e anche noi organizzatori siamo sorpresi dalla risposta che ha avuto: a richiamare i visitatori sono sicuramente le caratteristiche della nostra fiera di filiera, che riunisce tutto il settore dalla produzione alla vendita”.
E ha continuato: “Una fiera come la nostra può rappresentare la misura ideale per una grande azienda internazionale in cerca di buyer. Senza dimenticare l’estero che è il nostro mercato di riferimento: non a caso la prima conferenza l’abbiamo fatta a Riyadh, considerato che l’Arabia Saudita rappresenta un Paese strategico”.

La fiera in numeri
A confermare il successo della fiera, sono sicuramente i suoi numeri: la manifestazione ha visto una crescita dell’area espositiva pari al 35% per un totale di 1.100 espositori in rappresentanza dell’intera filiera (produzione, tecnologie, packaging, logistica e servizi). 
Sul totale espositori, quelli esteri sono cresciuti del 50% e rappresentano oltre il 30% del totale. I buyer internazionali invitati dalla fiera ammontano a 1.500 mentre sono 100 gli eventi organizzati nei tre giorni. I campi prova allestiti nei padiglioni A1 e C1 sono due per una superficie totale di 2.800 metri quadrati e presenteranno tutte le novità tecniche e tecnologiche del settore. Questa area dinamica ha raddoppiato la sua proposta presentandosi per il primo anno su due padiglioni: andranno in scena tutte le ultime novità in termini di risparmio, idrico, vivaismo, sensori, tecniche di intervento in campo, ricerca e breeding.

I Paesi esteri
Per la prima volta in fiera sarà allestito un padiglione dedicato al Sud America, con un totale di 11 Paesi partecipanti mentre un altro padiglione sarà dedicato all’Africa per un totale di 19 Paesi partecipanti.
Attesissimo il ritorno della Cina, che parteciperà con 30 imprese raggruppate in uno stand nazionale mentre parteciperà per la prima volta l’Arabia Saudita (10 imprese nello stand nazionale).
A rendere possibile lo sviluppo dell’internazionalizzazione della fiera è stato il lavoro di squadra svolto insieme al Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci) attraverso l’agenzia Ice.

Saloni e contenuti tematici
I contenuti tematici sono ciò che fa davvero la differenza a Macfrut e in fiera saranno numerosi gli appuntamenti previsti.
Tra questi vale la pena elencare il salone dedicato ai mirtilli (International Blueberry Days), che rappresentano il frutto protagonista di questa edizione del Macfrut. Aperto da una giornata di studi all’Università Politecnica della Marche (Ancona), il Forum ospiterà il Simposio (3 maggio) con i più grandi studiosi e ricercatori del blueberry, i top player del settore di tutto il mondo, visite in campo condotte da tecnici ed esperti. In fiera ci sarà anche un’esposizione dedicata al mirtillo che riproduce un moderno scaffale della Gdo con tipologie di prodotto, packaging, cartellini prezzi. Il salone è coordinato dal Prof. Bruno Mezzetti dell’Università Politecnica delle Marche insieme a Thomas Drahorad di NCX Drahorad.
Il vivaismo e l’innovazione varietale saranno al centro di un secondo salone internazionale coordinato dal professor Stefano Lugli di SL Fruit Service. Parteciperanno alla manifestazione 30 vivai (mentre nel 2022 erano 14) e saranno realizzati focus su actinidia, melo, fragola, uva da tavola e ciliegio oltre a due tavole calde su pirateria varietale e nuove biotecnologie. In Fiera sarà presente un campo prova, una mostra pomologica sulla fragola e saranno presentati 50 programmi di miglioramento genetico da tutto il mondo.
All’evento Red Planet (Pianeta Rosso) si ragionerà in ottica di filiera per il pomodoro tramite un confronto tra gli attori della filiera, a partire dalle imprese sementiere fino ai responsabili della distribuzione moderna. Clicca qui per maggiori informazioni.
Al salone delle Spezie e delle erbe officinali (Spices&Herbs Global Expo) si getteranno le basi per industrializzare questo settore in collaborazione con Fippo, Cannamela ed Erboristeria Domani. Parteciperanno 60 aziende rappresentative di tutta la filiera con una spiccata presenza oltreconfine (50%).
Saranno 51 gli espositori presenti al salone Biosolutions International Event (vs i 28 del 2022), il salone dedicato ai prodotti naturali per la difesa, nutrizione e biostimolazione delle piante. Tra le proposte in fiera il Biosolutions International Congress con i top player mondiali del kiwi per parlare di novità per la sostenibilità della coltura, tavoli tecnici, Biosolutions Innovation Award dedicato all’innovazione, Incontri one to one con gli esperti. A coordinare l’area è Agri2000 NET di Bologna.
In collaborazione con Anbi (Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue) e Cer (canale emiliano-romagnolo) saranno realizzati i campi prova del salone Acqua Campus per fare luce su tutte le ultime tecnologie di irrigazione. L’area è coordinata da Luciano Trentini, esperto del settore.

Per tutta la manifestazione, i riflettori rimarrano accesi sulla Calabria, regione partner di questa edizione 2023 e riconosciuta per le sue produzioni ortofrutticole d’eccellenza come le clementine (tra cui il clementino Igp) e gli agrumi in generale, il kiwi a polpa gialla, le pesche e le nettarine, la patata della Sila, il finocchio di Isola di Capo Rizzuto e la cipolla rossa di Tropea.

Start-up e innovazioni troveranno spazio nell’area sviluppata in collaborazione con Crédit Agricole, in appositi incubatori di imprese per un totale di 25 aziende espositrici. Macfrut sarà anche un crocevia di eventi internazionali come la candidatura di Roma ad Expo 2030 e la presentazione del padiglione Italia ad Expo Doha (ottobre 2024- Marzo 2024), oltre alla convention dei fornitori del gruppo Lulu Supermarket. La comunicazione della fiera sarà agevolata dal media partner Rai.

Alla conferenza sono intervenuti anche Gianluca Gallo Assessore Agricoltura Regione Calabria, Antonella Cavallari Segretario Generale IILA, Roberto Luongo Direttore Generale Agenzia ICE, Stefano Gagliardi Direttore Assoavi, Lara Sanfrancesco Direttrice Unaitalia. Intervenuto anche Dario Bond consigliere tecnico del Ministro del MASAF Francesco Lollobrigida (Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste).
Nei padiglioni della fiera di Rimini, durante il Macfrut sarà ospitata anche Fieravicola, la manifestazione internazionale dedicata alla filiera avicunicola e giunta quest'anno alla sua cinquantatreesima edizione.

Quanto vale il settore ortofrutticolo in Italia
Come emerge dai dati Ismea, l’ortofrutta è un settore chiave dell’agroalimentare italiano e rappresenta un quarto della produzione agricola nazionale con 1,2 milioni di ettari coltivati a frutta e verdura, per 300 mila aziende coinvolte. Nel 2022 l’Italia ha prodotto circa 25 milioni di tonnellate di prodotti ortofrutticoli dato sostanzialmente in linea con l’anno precedente. Il valore della produzione ortofrutticola alla fase agricola ammonta a circa 15 miliardi di euro mentre le esportazioni nel 2022 hanno superato i 10 miliardi di euro (freschi e trasformati). Il saldo della bilancia commerciale è di +2.762 milioni di euro. Se consideriamo non solo la produzione ma tutta la filiera, come tecnologie, packaging e servizi collegati - e Macfrut è una fiera rappresentativa di tutti gli anelli che vanno dal campo alla tavola -, il valore complessivo del settore raddoppia. Sui consumi, nel 2022, l’acquisto procapite annuale di ortofrutta è stato di 126 kg con una spesa di 313 euro. Gli acquisti al dettaglio hanno registrato una flessione del -2,7%.