Dal campo
Un terzo dei terreni agricoli italiani è abbandonato
Oltre 3,7 milioni di ettari potrebbero tornare in produzione
In Italia, un terzo dei terreni agricoli coltivabili è inutilizzato. A riportarlo la testata Il Sole 24 Ore, che sottolinea anche l’intenzione di Agea, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, di rinnovarli, riportandoli in produzione. Questo è infatti uno degli obiettivi che l’ente, vigilato dal ministero dell’Agricoltura e che gestisce 7,5 miliardi di finaziamenti l'anno, si è posto, mirando così a dare una nuova vita a oltre 3,7 milioni di ettari di superficie agricola abbandonata.
La riforma della Pac (Politica agricola comune), che ha subordinato gli aiuti per le aziende agricole a precisi vincoli ambientali, ha portato ad un calo delle richieste da parte degli agricoltori. Una diminuzione che si attesta circa a 50 mila domande in meno, traducibile in un calo del 10% di richieste per l’ottenimento dei fondi, rispetto al 2022. Ciò ha comportato da una parte l’uscita dal settore di piccoli produttori e, dall’altra, al potenziamento delle imprese agricole più grandi e strutturate che in molti casi stanno acquisendo terreni e rilevando superfici agricole in disuso. In questo panorama, si nota l’opportunità per l'agricoltura italiana di rinnovare i terreni agricoli abbandonati, che, stando al censimento pubblicato da Agea, ammonterebbe a oltre 3,7 milioni di ettari, un terzo rispetto alla superficie agricola italiana totale, pari a 12 milioni di ettari.
Questi terreni potrebbero quindi tornare in produzione, occorre però prima elaborare strategie su due fronti: lo sviluppo di un sistema di incentivi verso i giovani che vogliono approcciarsi all’agricoltura e la scelta delle colture sulle quali è cruciale investire.
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