Un pizzico di ottimismo per i consumatori

L'indice del clima di fiducia è in miglioramento per l'Istat

Un pizzico di ottimismo per i consumatori

A novembre l'Istat stima un aumento sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 90,1 a 98,1) sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 104,7 a 106,4). Gli indicatori dell'Istituto di statistica riportano variazioni congiunturali estremamente positive: un clima che ora si spera possa materializzarsi anche negli acquisti, visto che l'indice di fiducia migliora anche nel commercio al dettaglio, passando da 109 a 112,2.

Questi dati arrivano dopo quattro mesi consecutivi di flessione. La motivazione? Per l'Istat il mood delle imprese è trainato dalle "aspettative sulla produzione nel comparto manifatturiero, da quelle sugli ordini nei servizi di mercato e dalle attese sulle vendite nel commercio al dettaglio". L'avvicinarsi al periodo natalizio non è certo secondario e anche il commercio ortofrutticolo auspica una scossa nei consumi.

Per quanto riguarda i consumatori, la dinamica positiva è "dovuta soprattutto ad opinioni sulla situazione economica del Paese in deciso miglioramento, seguite da attese sulla situazione economica familiare e da opinioni sul risparmio in ripresa".

"Il miglioramento del clima di fiducia registrato a novembre dalle famiglie e dalle imprese rappresenta un importante segnale positivo per le capacità di tenuta del nostro sistema economico - commenta l’Ufficio Studi di Confcommercio - Costituisce il presupposto per definire il volume delle spese del mese di dicembre, di gran lunga il più importante per i consumi. L’orientamento delle famiglie appare meno negativo sia sul versante dell’occupazione sia sull’andamento dei prezzi, a testimonianza dell’efficacia dei sostegni, fruiti soprattutto dalle fasce più deboli della popolazione, implicando una sensibile riduzione della disuguaglianza nella distribuzione dei redditi nell’anno 2022. Segnali meno sfavorevoli rispetto al passato recente emergono anche dal versante imprenditoriale. Non si può escludere, pertanto, l’ennesima sorpresa positiva per l’ultimo quarto dell’anno in corso riguardo alle dinamiche delle principali grandezze macroeconomiche”.