Dalla distribuzione
Prezzi a due velocità per l’ortofrutta: calo dei consumi in attesa della primavera
Ortaggi in rialzo, frutta più stabile: le quotazioni e le sfide del Mercato Agroalimentare della Sardegna

In questi primi tre mesi dell’anno sui mercati si respira ancora un po' di fiacca nelle contrattazioni dell’ortofrutta, come ci spiega Vincenzo Pisano, il presidente della Coagri, l’ente gestore del Mercato Agroalimentare della Sardegna, interpellato durante il nostro punto settimanale in collaborazione con Italmercati: “Una tendenza consolidata che coincide con la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, periodo caratterizzato da una limitata disponibilità di prodotti e di varietà stagionali. Inoltre, l’aumento dei prezzi è in parte influenzato dal costo dei trasporti (soprattutto navali) e dell’energia elettrica per quanto attiene l’offerta e, dall’altra parte, sul fronte del consumo, dall'inflazione e dagli alti costi dell’energia elettrica che riducono il reddito disponibile delle famiglie da destinare al consumo di frutta e verdura”.
“Ci siamo abituati a questi cali fisiologici in cui i volumi di vendita e i prezzi possono subire diminuzioni - prosegue Pisano - ma siamo in attesa di mesi migliori. L’auspicio è che già a partire da Pasqua, da quando le strutture ricettive riapriranno i battenti, i consumi possano tornare a salire e a generare un buon indotto, per arrivare ai picchi che normalmente registriamo nei mesi estivi”.
I prezzi degli ortaggi, contrariamente alla frutta, nei mesi di febbraio e marzo sono aumenti. “Le melanzane hanno segnato un aumento tra i 90 centesimi e un euro, mentre i peperoni dai 2,20 euro/chilo di febbraio, in questo mese sono saliti a 2,80 euro/chilo. La frutta, invece, rimane più o meno stabile senza grosse oscillazioni - spiega Pisano - ad esempio, sono in calo le clementine comuni italiane, passate da 1,20-1,30 euro/chilo nel mese di febbraio a 1,10 euro/chilo nel mese di marzo; mentre le clementine spagnole dai 2 euro/chilo di febbraio sono scese a 1,60 euro/chilo. Le arance Navelina sono passate da una forbice di 50 e 60 centesimi al chilo a poco più di 70 e 80 centesimi al chilo e le mele Golden (di calibro 75/80 in padella), sono stabili a 1,60 euro/chilo. Le pere Abate sono pressoché invariate nel prezzo e si attestano in una forbice tra 1,60 e i 2,20 euro/chilo. I limoni locali sono passati dai 70/80 centesimi a 1 euro/chilo. Qualche variazione di prezzo per le fragole della Sardegna - conclude Pisano - se nel mese di febbraio costavano circa 9 euro a cassetta, adesso a marzo, sono aumentate dai 10 sino a sfiorare i 12 euro al collo”.

,Tutte le iniziative intraprese dalla Coagri Sardegna “sono finalizzate da una parte, a ridurre i costi energetici per il mercato e gli operatori, attraverso la redistribuzione degli incentivi che la comunità energetica “Via del Sole” (costituita nel secondo semestre del 2024) potrà assicurare - spiega il direttore dell’ente gestore, Giorgio Licheri - dall’altra, con il progetto sperimentale di marketplace, vogliamo ottimizzare le attività di promozione, di vendita e di logistica”.

Foto e quotazioni delle referenze







