«Finocchio, il mercato è intasato»

Tagliafierro (Op Mita): «Il prodotto in anticipo abbassa i prezzi»

«Finocchio, il mercato è intasato»

La campagna del finocchio non parte sotto i migliori auspici. I prezzi sono bassi per i produttori, il prodotto è in anticipo rispetto alle tempistiche a causa del caldo e questo non fa che intasare il mercato, poco ricettivo dal punto di vista dei consumi.
 

Ne abbiamo parlato con Michele Tagliafierro, direttore commerciale di Op Mita che ha lo stabilimento di lavorazione a Sarno, in provincia di Salerno e dove lavora e commercializza il prodotto 12 mesi all’anno. 
 

“A causa del caldo anomalo ci troviamo in una situazione poco piacevole quest’anno – esordisce -. I finocchi che andavano raccolti tra qualche giorno hanno anticipato la loro maturazione e per questo ci ritroviamo con più prodotto del previsto già a novembre, che però è un mese solitamente spento per le vendite. Quest’anno, inoltre, lo è ancora di più perché il caldo anomalo che ha caratterizzato l’inizio dell’autunno non invoglia i consumatori ad acquistare il prodotto”.
 

Il problema è proprio nell’accavallamento della produzione già partita in Abruzzo, quindi nell’areale del Fucino, e in Puglia. “A causa del prodotto anticipato c’è maggiore intasamento sul mercato e allo stesso tempo le vendite sono lente, anche all’estero dove ancora non manca il prodotto locale”, spiega ancora Tagliafierro, la cui Organizzazione di Produttori conta su una superficie totale di 600/700 ettari di finocchio.
 

I paesi dell’estero in cui esporta Op Mita sono: Germania, Svizzera e Francia, mentre in Italia il principale canale distributivo è rappresentato dalla Gdo nazionale.
 

L’azienda radicata su antiche tradizioni, è allo stesso tempo orientata alla costante innovazione. Oltre a produrre finocchio tutto l’anno in diversi areali, l’Op Mita produce tra l’agro nocerino/sarnese, Piana del Sele e la provincia di Foggia anche pomodoro da industria, lattuga, peperoni, melanzane e fagiolini.