Attualità
Copagri Sardegna: chiesto lo stato di calamità per la siccità
Passo necessario per atture i primi interventi urgenti
“Dopo la dichiarazione dello stato di calamità per la grave siccità che sta colpendo la Regione, passo fondamentale per attuare i primi interventi urgenti finalizzati a contrastare gli effetti della crisi idrica e propedeutico alla eventuale dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, è ora necessario accelerare con la messa in campo di misure per alleviare i grandi disagi che stanno vivendo i produttori agricoli sardi”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Sardegna Giuseppe Patteri, ringraziando la presidente della Regione Alessandra Todde e indicando alcuni interventi prioritari per l’agricoltura.
“In primo luogo, la priorità va alla distribuzione della risorsa idrica e delle scorte foraggere d’emergenza alle aziende, come avvenuto a seguito di altre calamità naturali, cui aggiungere voucher per mangimi e foraggi, da assegnare in proporzione alle dimensioni aziendali e al numero di capi”, suggerisce Patteri, secondo cui “è inoltre opportuno ragionare sull’adozione di altri provvedimenti, quali la creazione di un albo fornitori per gli alimenti per il bestiame e per le sementi, alla stregua di quanto avvenuto, ad esempio, in Sicilia”.
“Sul versante amministrativo - aggiunge il presidente - stante la straordinarietà della situazione nelle aree interessate dalla forte siccità, vanno messi urgentemente in campo una serie di interventi a costo zero finalizzati a concedere deroghe sui mangimi, sugli affienati e sulle sementi, ma anche a derogare sul carico minimo di UBA, sul mantenimento del pascolo e, soprattutto, sul periodo minimo di pascolo per gli allevamenti, che per ovvi motivi scontano l’inconsistenza delle essenze pascolative”.
“In secondo luogo, sono necessari numerosi interventi di carattere strutturale, da attuare nel medio-lungo periodo, per portare avanti i lavori di completamento, ampliamento e ristrutturazione dei bacini idrici della Sardegna, aumentandone la capienza e lavorando per efficientare una rete infrastrutturale colabrodo, che al momento sconta perdite medie superiori al 53% dell’acqua erogata”, evidenzia Patteri, ricordando l’importanza di “autorizzare l’utilizzo delle acque reflue, opportunamente depurate, per uso irriguo, così come di promuovere con sempre maggiore determinazione tutte le metodologie legate all’irrigazione di precisione e alla gestione oculata della risorsa idrica da parte di tutti gli attori del Primario”. (aa)
Fonte: Ufficio stampa Copagri Sardegna