Fichi d’india sulle spine per il caro energia

Ivan Mazzamuto (La Normanna): «L’estero in leggero calo, attendiamo i bastardoni»

Fichi d’india sulle spine per il caro energia
La campagna del fico d’india agostano o primo fiore è iniziata molto bene nelle prime settimane per poi subire una leggera flessione a metà agosto, quando il consumo frenetico dettato dall’esordio del prodotto si è placata. Il punto è che la flessione consueta dei consumi è stata parecchio dolorosa perché il 2022, anche per i frutti tipici siciliani, è stato segnato negativamente dall’aumento dei costi di produzione ed energetici.



“La campagna è partita bene – afferma Ivan Mazzamuto, presidente della cooperativa La Normanna di Paternò (Catania) – con prezzi, soprattutto nelle prime settimane, soddisfacenti. Siamo in linea con la campagna dell’anno precedente ma l’exploit dei costi non lascia scampo e riduce le marginalità all’osso”.

Feeling con l’estero: il caro prezzi rallenta la corsa 

Sino a qualche decennio fa sembrava utopico pensare al regionale fico d’india come prodotto da esportazione ma, ormai, dalle pendici dell’Etna il frutto punta dritto ai principali scaffali esteri. Il fico d’india è un punto di riferimento per la frutta di fine estate e in Europa vanno ghiotti del tipico frutto etneo aumentando di anno in anno le quote importate. 
I mercati esteri – afferma il presidente de La Normanna – sono cruciali per le nostre campagne anche se quest’anno, forse a causa dei costi, le richieste sono state inferiori rispetto l’anno precedente, ma nulla di allarmante. Attendiamo tra dieci giorni il pregiato bastardone che per le sue caratteristiche organolettiche è considerato il fiore all’occhiello della produzione”.


La qualità non basta a calmierare le bollette

Siamo nella parte finale del ficodindia agostano quindi varietà bianca (muscaredda), rossa (sanguigna) e gialla (sulfarina) hanno fatto già la loro parte.
“L’andamento climatico – afferma Mazzamuto – è stato a nostro favore: le piogge di metà agosto hanno permesso una maturazione graduale perfetta per i frutti con gradi brix molto soddisfacenti. Solo la siccità e il grande caldo di giugno non hanno permesso di raggiungere grandi calibri”.
“Tra 10 giorni si inizierà con il secondo fiore e ci si aspetta una grande qualità, ma i prezzi non posso far fronte a questi rincari assurdi. Abbiamo avuto degli aumenti dell’energia elettrica del 600% - conclude Ivan Mazzamuto - solo i pannelli fotovoltaici ci hanno salvato da un salasso totale”.

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