Ciliegie, la campagna cilena termina con risultati positivi

La Cina è la destinazione principale: in meno di 5 anni volumi raddoppiati

Ciliegie, la campagna cilena termina con risultati positivi

La campagna cerasicola cilena 2023/2024 si è chiusa in maniera positiva, con i frutti che hanno raggiunto prezzi interessanti sul mercato. Lo riporta la testata valenciafruits.com, che specifica come oltre il 90% della produzione cilena venga esportata in Cina.
Quest’anno i volumi inviati sono stati pari a 380.000 tonnellate: una cifra che rappresenta un vero e proprio record, considerato che i volumi sono raddoppiati in meno di cinque anni. Nel Paese asiatico, le ciliegie raggiungono prezzi ‘pazzi’: questi frutti sono simbolo di felicità, fortuna e prosperità e durante la celebrazione del Capodanno vengono acquistate come regali.

“Ciò significa – specifica la testata - che l'intera strategia commerciale è focalizzata sull'arrivo di volumi enormi nei giorni precedenti la celebrazione. Da 3 a 6 settimane prima della celebrazione, una nave dopo l'altra lascia il Cile, per un totale di circa 60.000 – 100.000 tonnellate spedite a settimana”.
Un processo che rappresenta un’importante sfida logistica: si tratta di settimane in cui i carichi sono altamente concentrati e quindi di un periodo stressante, nonostante gli strumenti tendano a migliorare di anno in anno: per esempio le navi per il trasporto sono sempre più veloci mentre crescono i porti di destinazione, infine anche la burocrazia è migliorata.

Diversificare i mercati è la parola d’ordine
L’obiettivo dei produttori cileni è diversificare i mercati di riferimento, anche se le altre destinazioni rappresentano una percentuale molto bassa rispetto all’entità del commercio cinese, ovvero il 10% sul totale.
Dopo la Cina, il secondo mercato di destinazione per le ciliegie cilene sono gli Stati Uniti di America, dove quest’anno sono arrivate circa 17.000 tonnellate di prodotto. I produttori cileni stanno inoltre realizzando campagne pubblicitarie affinché i cittadini americani valutino il consumo delle ciliegie anche durante i mesi invernali e non solo per le vacanze di fine anno, momento in cui sono soliti acquistarle.

Un’altra regione interessante che mostra un grande potenziale di crescita è l’Estremo Oriente, l’Asia centrale e sud-orientale. Stanno aumentano i loro volumi di importazioni Paesi come Corea del Sud, Taiwan, Tailandia, Vietnam, Malesia e India: una tendenza dovuta alla forte influenza cinese su questi Paesi, considerato anche il gran numero di cittadini cinesi che vivono lì. In questi paesi si cerca di posizionare la ciliegia come un frutto speciale, un lusso che viene concesso in occasioni speciali (ad esempio per i matrimoni).
Crescono più lentamente le esportazioni dedicate ad Europa e America Latina: qui le ciliegie cilene sono considerate un frutto da consumare esclusivamente durante le vacanze di fine anno. Mentre al di fuori di questo periodo le vendite sono limitatissime e solo al canale Horeca.

Cile e Sudamerica
Tra i Paesi sudamericani, il Cile è ancora il principale esportatore di ciliegie: i suoi volumi arrivano al 95% sul totale dell’intera area. 
Il restante 5% viene fornito dall’Argentina, a cui seguono Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica.
In particolare, l'Argentina ha avuto un'ottima stagione per un totale di 7.200 tonnellate esportate che rappresenta un record, considerato che è ben al di sopra del 50% rispetto agli anni precedenti. Inoltre le sue esportazioni sono più diversificate e meno dipendenti dalla Cina: oltre all'Asia, spedisce le sue ciliegie negli Stati Uniti e in Europa.

Il resto del mondo
Australia e Nuova Zelanda contribuiscono ciascuna con circa 3.000-5.000 tonnellate di produzione all’anno. La loro destinazione principale è l'Estremo Oriente ovvero Cina, Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong, Singapore, Malesia, Tailandia, Vietnam e India. 
I contributi del Sudafrica sono limitati, meno di 1.000 tonnellate a stagione, date le limitazioni agroclimatiche.
 

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