Ecco quanto hanno speso gli italiani per frutta e verdura

Il report di Ismea analizza i consumi del 2021: cresce la IV gamma, retrocedono gli agrumi

Ecco quanto hanno speso gli italiani per frutta e verdura
Il report Ismea sugli acquisti alimentari delle famiglie nel 2021 evidenzia uno scontrino della spesa composto per l’8,9% da frutta e per il 10,3% da ortaggi. Le elaborazioni si basano sui dati Nielsen e per i prodotti ortofrutticoli risulta un lieve ridimensionamento, ma i valori sono ancora superiori al 2019. 

Nel dettaglio, per gli ortaggi la spesa del 2021 ha superato i 9 miliardi di euro, con una flessione dell’1,8% rispetto al 2020. La diminuzione maggiore si registra per il segmento delle patate (-10%) prodotto che nel 2020 aveva mostrato una straordinaria dinamicità positiva (+13%). In ridimensionamento anche la spesa per i prodotti a base di pomodoro: -5,1% dopo +13% del 2020. 



Mantengono una buona presenza nel carrello invece gli ortaggi sia freschi che trasformati che surgelati; tutti, pur con lievi ridimensionamenti di spesa, si mantengono in vantaggio rispetto all’anno pre-pandemia. Ancora in controtendenza la dinamica della IV gamma: l’unico segmento in positivo del comparto ortaggi nel 2021 (+5,6%) dopo che nel 2020 era stata l’unico segmento con dinamica negativa ( -5,3%), con un’inversione di rotta dopo anni di costante crescita.

La spesa per la frutta nel 2021 flette dello 0,9% rispetto al 2020, quando era risultata dell’8,9% superiore a quella del 2019. In particolare, si può evidenziare che nel 2021 per le referenze confezionate fornite di codice EAN (che rappresentano il 53% del comparto) la spesa ha registrato una dinamica positiva del 3%, mentre per la restante parte afferente al freschissimo sfuso la spesa ha registrato una flessione del 5%. Se nel 2020 tutti i segmenti avevano segnato un progresso, nel 2021 è solo la frutta fresca propriamente detta a registrare l’incremento del 3,1%



La spesa per gli agrumi, tanto apprezzati nel 2020 (+15,5% la spesa) retrocede nel 2021 del 9,2%. La frutta in guscio perde il 3,2% in valore, con dinamiche differenziate che vedono anche in questo caso la contrapposizione tra la leggera crescita per il prodotto confezionato (+0,8%) e la netta flessione per il prodotto sfuso (-14,5%). Tra i prodotti ancora in crescita le mandorle e le nocciole; mentre in lieve flessione le noci. Ancora in diminuzione i succhi di frutta (-1,1%), che rappresentano in valore il 10% del venduto di reparto.

La spesa generale per i consumi domestici, invece, malgrado il confronto con l'annata eccezionale precedente, registra una flessione molto lieve: -0,3%.Per la spesa alimentare si tratta del primo cedimento dopo quattro anni di crescita. Un cedimento definito di "rimbalzo" che era in realtà atteso più incisivo. Previsioni in parte smentite per l'inaspettato protrarsi delle condizioni di emergenza e per un generalizzato incremento dei prezzi medi nell'ultimo trimestre.



Il valore della spesa per i consumi alimentari in casa, nel 2021, si attesta su circa 87,3 miliardi di euro; in confronto alla spesa dell'annata precrisi, si tratta comunque di un + 7,5% (variazione 2021/2019). Si confermano a consuntivo le due macro-tendenze evidenziate già nei primi mesi dell'anno passato: una crescita della spesa per le bevande (+3,6%) superiore a quella per gli alimenti, che anzi hanno una flessione dello 0,8%, e una frenata della crescita della spesa per il prodotto confezionato (Prodotti EAN -0,4%); stabile quella per il prodotto sfuso.

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