Finocchi, raccolta lenta e in ritardo in Puglia

Pasquariello: «Ma è un'incognita la domanda del prodotto in primavera»

Finocchi, raccolta lenta e in ritardo in Puglia
Il finocchio, lo vediamo da mesi, sta vivendo un periodo florido dal lato delle quotazioni. Meno se pensiamo al prodotto, vessato da maltempo soprattutto nelle regioni meridionali, con merce raccolta anche prima dell’effettiva maturazione per venire incontro alle richieste del mercato. Giovanni Pasquariello, titolare dell’omonima azienda agricola di Carapelle (Foggia) spiega a IFN: “La raccolta è molto lenta perché c’è poca disponibilità di prodotto. A causa delle forti piogge prolungate un 20% del prodotto è stato danneggiato e i trapianti di fine ottobre sono partiti con una ventina di giorni di ritardo sballando il calendario produttivo”. 



La raccolta prolungata potrebbe creare problemi in primavera, quando il finocchio sarà fuori stagione. “La domanda per ora regge – prosegue Pasquariello-. Ha avuto solo una leggera flessione la scorsa settimana a causa dei prezzi che sono alti fin dall’inizio dell'inizio della raccolta. Un fatto storico non tanto per il picco, ma per la durata. Quello che ci chiediamo però, è se i nostri clienti, rappresentati in larga parte dalla Gdo francese, siano ancora interessati al prodotto tra qualche mese”. 

A parte va fatto anche un discorso di manodopera, considerato che la produzione di finocchi si sovrapporrà all’inizio della campagna di raccolta dell’asparago: “Se ci accavalleremo con le produzioni speriamo di non avere problemi nel reclutare nuovi operai per la raccolta, perché già adesso vediamo che se cerchiamo fatichiamo a trovare”.


Pasquariello a Fruit Logistica nel 2020

L’azienda di Pasquariello ha circa 50 ettari di terreno coltivato a finocchio. Del raccolto, solo il 10% è rivolto ai mercati all’ingrosso, il resto parte per l’estero. Ma non in questi giorni. Dato lo sciopero degli autotrasportatori, il prodotto è fermo: “Da ieri (lunedì per chi legge, ndr) abbiamo problemi, ma la mia azienda non dovrebbe subire un danno di immagine agli occhi dei clienti, perché non è colpa di noi fornitori se il prodotto non parte. In più, come già detto, non abbiamo molto prodotto e quel poco possiamo tenerlo stoccato nelle celle frigorifere per 72 ore. I guai seri inizieranno se dovesse persistere il fermo”.

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