Crea, innovazione tra lotta biologica e biodiversità

Crea, innovazione tra lotta biologica e biodiversità
Proteggere la nostra agricoltura e le nostre produzioni dalle emergenze fitosanitarie causate da virus, batteri, funghi o insetti, sempre più aggressivi a causa di cambiamenti climatici e globalizzazione, renderle resistenti agli stress biotici e abiotici, qualitativamente migliori e quindi più competitive è la sfida del Centro di difesa e certificazione del Crea.

Grazie all’impiego delle tecnologie più avanzate e allo sviluppo di sistemi diagnostici innovativi, il centro è impegnato nell’individuare tempestivamente, sia in porti e aeroporti che in campo, in piante, legnami e prodotti agricoli provenienti dall’estero, la presenza di organismi e microrganismi nocivi, che potrebbero avere drammatiche ripercussioni sulla nostra agricoltura. È un punto di riferimento consolidato e riconosciuto su queste tematiche a livello nazionale ed europeo ed è all’avanguardia nei metodi di lotta biologica, in particolare per il contrasto di “alien pest” (parassita alieno) come la cimice asiatica, che ha causato danni all’agricoltura italiana per quasi un milione di euro in un solo anno. 

Il centro è laboratorio ufficiale europeo di riferimento per le malattie delle piante causate da virus e da batteri e presso le sedi di Roma e Firenze sono attivi dal 2019 i laboratori nazionali di riferimento di Entomologia Agraria e Forestale, Acarologia, Nematologia, Virologia, Batteriologia e Micologia. Nel laboratorio da quarantena di Firenze i ricercatori del Crea hanno introdotto, già nel 2018, l’antagonista naturale della cimice asiatica, noto con il nome di vespa samurai per realizzare l’analisi del rischio che ha permesso di ottenere l’autorizzazione nel corso del 2020 per l’avvio del Programma nazionale di lotta biologica cui hanno partecipato, con il coordinamento di Crea difesa e certificazione, 7 Regioni e varie istituzioni scientifiche di eccellenza. Non solo per stanare la cimice asiatica, ma anche per altri insetti, si sta inoltre testando l’utilizzo di un cane molecolare opportunamente addestrato.

Il centro, titolare dell’attività di certificazione delle sementi, opera anche per la definizione di protocolli avanzati per la caratterizzazione delle varietà vegetali, per assicurare standard univoci di identificazione ed assicurare sistemi sempre più avanzati controllo della qualità e tracciabilità.  

Non manca infine l’innovazione culturale, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del contributo che ciascuno di noi può dare alla conservazione della natura, grazie all’elaborazione di Piattaforme digitali di tipo “Citizen Science”, che prevedono il coinvolgimento di cittadini, distribuiti sull’intero territorio nazionale, nell’attività di monitoraggio e tutela della biodiversità, finalizzati alla conservazione di specie animali e ambienti naturali protetti. In tale ambito il centro porta anche avanti, con progetti europei, la formazione dei giovani che aderiscono al Corpo dei volontari per il monitoraggio della biodiversità nei siti della Rete Natura 2000 Italia.

"Noi qui innoviamo per conservare e valorizzare il patrimonio dell’agricoltura italiana proprio attraverso la difesa delle piante e la certificazione delle sementi – spiega Pio Federico Roversi, direttore del Crea difesa e certificazione – La prima gioca una partita fondamentale per tutelare e proteggere le nostre produzioni dalle aggressioni e dai danni derivati dalle invasioni delle specie aliene, con soluzioni innovative, concertate con tutti gli attori e al passo con i tempi. La seconda è altrettanto strategica, poiché utilizzare un seme certificato è garanzia di qualità dal produttore al consumatore".

Fonte: Ufficio stampa Crea