Ortofrutta veneta, più ombre che luci

Report 2015: in calo aziende e prezzi, migliora la bilancia commerciale. Estate 2016 difficile

Ortofrutta veneta, più ombre che luci
Il valore della produzione lorda agricola veneta nel 2015 si è attestata attorno ai 5,5 miliardi di euro, in leggero calo rispetto al 2014 (-2,2%). In questo contesto l'ortofrutta regionale, complessivamente, perde quota, anche se non mancano i segni più. Nel dettaglio, la superficie investita a patate e ortaggi è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al 2014 (circa 26.000 ettari); crescono le coltivazioni orticole in serra (+7%) ma diminuisce la coltivazione di piante da tubero (-12%). Aumenta la resa per patata (+6%), radicchio (+25%) e fragola (+14%); cala per lattuga (-17%) e pomodoro da industria (-20%). Produzione in progresso per pesco (+15%), actinidia (+10%), melo (+4,4%), pero (+3,7%); giù il ciliegio (-27%). In calo le quotazioni: spicca il meno 38% delle pesche e il meno 15% delle mele
 
Sono questi  gli elementi più importanti emersi ieri a Legnaro (Padova), nella sede di Veneto Agricoltura, alla conferenza stampa di presentazione dei dati definitivi dell’agroalimentare regionale dello scorso anno alla presenza del nuovo direttore generale Alberto Negro, che ha sottolineato l'importanza di puntare sempre più sull’innovazione dell’impresa agricola.

L’analisi dei mostra un'ulteriore diminuzione delle aziende attestate a quota 64.950 l'1,6% in meno rispetto al 2014. In crescita le imprese agricole costituite nella forma di “società di persone” (+1%) e soprattutto in quella di “società di capitali” (+4,6%), che insieme rappresentano il 15,5% del totale delle aziende agricole regionali, mentre prosegue la diminuzione delle “ditte individuali” (-2,1%), l’83,8% del totale. In contrazione anche gli addetti, scesi a 62.551 unità (-0,7%).

Nel 2015 il numero delle industrie alimentari venete attive è leggermente salito a 3.720 unità (+1,4%). Buoni gli indici: produzione +3,5%, fatturato +2,9%, ordinativi interni +3%, ordinativi esteri +5,1%, occupazione +0,5%.   

Quanto all'import-export, nel 2015 il deficit è più che dimezzato, scendendo a 464 milioni di euro (-54,7%) in seguito a un aumento più che proporzionale delle esportazioni (+12,1%) rispetto alle importazioni (+1,4%). 

In questo scorcio del 2016, è stato detto ieri nella sede di Veneto Agricoltura, il settore frutticolo risente dell’anomalo meteo di maggio e soprattutto di giugno, con  basse temperature e piovosità elevata. Si registrano raccolti compromessi a causa di grandinate, un’elevata pressione di malattie fungine e danni da insetti che hanno particolarmente danneggiato ciliegie e pesche, soprattutto nelle varietà precoci. 
 
“L’attivo della bilancia commerciale, la crescita delle aziende e del fatturato dell’agroalimentare, sono gli aspetti più positivi dell’annata che si è conclusa” ha commentato l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan“Il rapporto presenta un quadro in chiaroscuro, con settori di eccellenza, dove l’investimento nei marchi di qualità fa lievitare l’export, e settori di sofferenza, come l’ortofrutta e il lattiero caseario, penalizzati dalle bizzarrìe del meteo, dall’embargo russo e dalla liberalizzazione dei prezzi”.

“Il Veneto – ha ricordato l’assessore – si è confermato nel 2015 prima regione in Italia per l’utilizzo delle risorse del Psr e prima per i pagamenti. La politica perseguita in questi anni di promuovere la certificazione di qualità, la tracciabilità del made in Veneto e nuovi strumenti finanziari a sostegno delle aziende agricole si rivela il miglior aiuto per l’evoluzione e la trasformazione di un settore che, con le sue 65 mila aziende, vale 5,5 miliardi di euro del prodotto interno lordo regionale”.

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