QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ: ECCO IL MIGLIOR POMODORO DA INDUSTRIA PREMIATO DA MUTTI …CON ALESSANDRO TEDALDI – TITOLARE DELL'OMONIMA AZIENDA AGRICOLA

QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ: ECCO IL MIGLIOR POMODORO DA INDUSTRIA PREMIATO DA MUTTI …CON ALESSANDRO TEDALDI – TITOLARE DELL'OMONIMA AZIENDA AGRICOLA
Marzocchi – Signor Tedaldi, quest'anno siete stati i vincitori del "Pomodorino d'oro" e della Menzione Speciale "Idee per l'acqua". Due premi che dimostrano quanto lavorare seguendo criteri di elevata qualità e sostenibilità ambientale porti grandi soddisfazioni. Ci può spiegare meglio in cosa consistono gli investimenti che avete fatto in questi anni?
 
Tedaldi – Da tre generazioni cerchiamo di lavorare per raggiungere standard qualitativi sempre più alti. Questa scelta risponde anche alle esigenze dell'industria conserviera che richiede un livello qualitativo dei prodotti sempre più elevato. Ci siamo incamminati in questa direzione investendo sulle varietà più idonee e su nuove tecniche colturali. In particolare per queste ultime abbiamo puntato su sistemi di micro irrigazione grazie all'uso di manichette (cioè la fornitura di acqua attraverso tubicini distribuiti lungo i filari di piantine) invece che l'irrigazione tradizionale. Inoltre, è fondamentale la scelta delle giuste varietà. Negli ultimi anni grazie al miglioramento genetico le cultivar di pomodoro stanno raggiungendo ottimi livelli qualitativi che rispondono sempre meglio alle esigenze della produzione. Ad esempio, sono sempre più richiesti pomodori con elevati livelli di licopene e maggiore resistenza alla sovramaturazione.
Infine, abbiamo raggiunto ottimi risultati grazie al sistema di monitoraggio del fabbisogno idrico delle colture (per il quale l'azienda ha ottenuto la Menzione Speciale assegnata da Mutti in collaborazione con WWF, ndr). Si tratta di sonde impiantate nel terreno, che sperimentiamo da circa 3 anni, le quali ci avvisano tramite un sms indicando il grado di umidità del terreno. In questo modo possiamo intervenire in caso di reale bisogno e limitiamo il consumo di acqua con una notevole razionalizzazione delle risorse idriche. Di fronte alla possibilità di innovare, e di sperimentare nuove soluzioni, noi non diciamo mai di no, anzi siamo sempre bene felici di provarle subito.
Fortunatamente, quest'anno, nonostante il maltempo abbia colpito diffusamente il Nord Italia, la nostra zona ha avuto danni più contenuti rispetto all'area di Parma e Piacenza. Non abbiamo avuto problemi con la grandine e siamo riusciti a fare gli impianti nei tempi idonei. La buona stagione è testimoniata anche dal fatto che, oltre a noi, altre aziende della zona (8 in tutto, ndr) aderenti alla Cooperativa Terremerse e all'OP Pempacorer – entrambe impegnate da anni in un percorso di qualità – si sono collocate fra le prime 40 premiate da Mutti, fra cui il 1°, 3° e 4° posto.


A Destra Francesco Mutti (CEO della Mutti) che consegna il premio a Tedaldi Alessandro, 1° classificato


Marzocchi - Pomodoro da industria: di cosa ha bisogno il settore oggi? Secondo lei quali sono gli investimenti che non devono mancare per consentire al comparto di crescere nei prossimi anni?

Tedaldi – Negli ultimi anni c'è stato un leggero calo nella coltivazione del pomodoro da industria, dovuto in parte alla diminuzione dei prezzi. Ciò che spesso mette in difficoltà i produttori è trovarsi senza indicazioni da parte dell'industria riguardo alla futura campagna nel momento in cui si comincia programmare la stagione successiva chiedendo ai vivai di impiantare le piantine, e pianificando gli investimenti per l'anno a venire. Al di là del prezzo, è piuttosto difficile per i produttori fare gli investimenti necessari senza sapere nemmeno se l'industria ritirerà il prodotto.
Comunque, anche in futuro continueremo ad investire sulla qualità grazie anche al supporto, alla consulenza e alla collaborazione di Terremerse. Attualmente stiamo lavorando con ottime varietà di pomodoro e l'industria conserviera, nel suo complesso, dovrebbe indirizzarsi sempre più verso una politica che incentiva la qualità del prodotto. Il comparto resterà competitivo se continueremo ad investire sulla qualità, è ciò che distingue i produttori italiani rispetto ad altri paesi.

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