L'alluvione in Emilia Romagna vista dalle associazioni di categoria

Il punto di Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri

L'alluvione in Emilia Romagna vista dalle associazioni di categoria

Sull'alluvione che sta colpendo l'Emilia Romagna in queste ultime ore abbiamo raccolto i punti di vista delle associazioni di categoria. 
Vi riportiamo quelli di Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Agrocepi.


Maltempo: Coldiretti, 16 bombe d'acqua in 24 ore sulla Romagna
Nell’arco di 24 ore si sono abbattute ben 16 bombe d’acqua sulla Romagna e 4 sulle Marche ma si sono registrate anche tempeste di vento e fulmini. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati dell’European Severe Weather Database (ESWD) sugli effetti dell’ondata anomala del maltempo che ha gonfiato i fiumi e provocato una alluvione storica con danni incalcolabili e vittime nelle città e nelle campagne per le quali si esprime profondo cordoglio. La situazione è drammatica nelle aree rurali dove – sottolinea la Coldiretti - più difficile è l’arrivo dei soccorsi nelle aziende isolate con migliaia di ettari coltivati finiti sott’acqua e si cerca di mettere in salvo anche gli animali. “Ringraziamo i vigili del fuoco, la Protezione Civile e le forze dell’ordine, per l’azione di assistenza alle popolazioni colpite” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare “il grande impegno delle Federazioni della Coldiretti delle Emilia Romagna e delle Marche nell’affrontare una terribile emergenza di livello nazionale”. Adesso la priorità – conclude Prandini - è mettere in salvo le vite umane ma da subito occorre partire con la ricostruzione di un sistema produttivo ed economico devastato dalla calamità.

Danni incalcolabili alle attività agricole e dalle infrastrutture rurali in Romagna e nelle Marche dove sono finiti sott’acqua migliaia di ettari di terreno coltivato a kiwi, susine, pere e mele ma anche cereali, vivai, ortaggi, allevamenti, macchinari di lavorazione ed infrastrutture. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’alluvione in occasione del vertice con i ministri Nordio, Lollobrigida, Calderone, e i viceministri Bignami e Leo per concordare provvedimenti di sospensione degli obblighi in materia fiscale e contributiva e per i procedimenti giudiziari in aiuto alla Regione Emilia-Romagna.  Gli allagamenti hanno devastato terreni a destinazione agricola di pregio con il lento deflusso dell’acqua rimasta nei frutteti che “soffoca” le radici degli alberi fino a farle marcire e il rischio di far scomparire intere piantagioni che impiegheranno anni prima di tornare produttive. 

"Adesso la priorità è mettere in salvo le vite umane ma da subito occorre partire con la ricostruzione di un sistema produttivo ed economico devastato dalla calamità” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel chiedere al Governo un intervento urgente per mettere in campo ogni azione utile finalizzata alla ripresa economica e produttiva poiché è in gioco la sopravvivenza stessa di centinaia di imprese e delle lavoratrici e lavoratori che da esse dipendono. “Stante la situazione straordinaria, riteniamo necessario un Decreto Legge Speciale del Governo e il relativo stanziamento di risorse congrue ad affrontare i danni subiti che crescono di ora in ora per le attività agricole” evidenzia Prandini nel precisare che “gli strumenti ordinari di intervento vanno attivati quanto prima, ma non sono sufficienti a garantire il salvataggio o la continuità delle filiere agricole del territorio colpito”.


Cia Emilia Romagna chiede procedure urgenti svincolate dai normali iter legislativi per ripristinare un territorio mai attraversato da una simile calamità
“Occorre subito intervenire con norma analoga a quella adottata con il terremoto del 2012, perché stiamo assistendo ad un evento calamitoso che ha proporzioni analoghe”. La richiesta è di Cia-Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna che di fronte ad uno scenario devastante per la popolazione e le aree rurali ritiene che vi siano le condizioni per attivare tutte le procedure urgenti “svincolate dai normali iter legislativi – osserva Stefano Francia, presidente di Cia – Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna - al fine di intervenire immediatamente per ripristinare un territorio mai attraversato da una simile calamità che sta interessando ben 23 Comuni dell’Emilia Romagna”.
Decine di case isolate in montagna e in collina, frane e smottamenti che mettono in pericolo e rendono difficile il transito ad abitanti. Sono oltre 250 i dissesti in atto nell’Appennino e 14 i fiumi e terrenti esondati “che stanno letteralmente liquefacendo i terreni, già pregni di acqua – dice Francia – con danni ingenti incalcolabili a colture ed alle infrastrutture produttive, abitazioni civili e rurali. Subito quindi una legge speciale urgente – prosegue – e nel frattempo si attivino interventi collaterali a supporto di famiglie e imprese, come la sospensione di mutui e bollette”.
Lo stesso presidente nazionale, Cristiano Fini, aveva rivolto un appello, contenuto in una lettera alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in cui è stato sollecitato un Decreto legge speciale “per fronteggiare, in tempi rapidi e con strumenti eccezionali, la situazione di straordinaria difficoltà dell’Emilia Romagna”. L’intensità della pioggia (in alcune aree sono stati superati complessivamente i 400 millimetri in 4 giornate di pioggia, a fronte di una piovosità annuale media di 700 mm) è stata tale “che il danno economico ed ambientale sarà molto difficile da recuperare”, sottolinea ancora Francia. Sono decine le segnalazioni che provengono dai campi.
“Molti agricoltori non hanno neppure acqua potabile e corrente elettrica -aggiunge Fini– perché le condutture sono state tranciate dalle frane e abbiamo difficoltà ad abbeverare gli animali”. L’intensità della pioggia (in alcune aree sono stati superati complessivamente i 400 millimetri in 4 giornate di pioggia, a fronte di una piovosità annuale media di 700 mm) è stata tale “che il danno economico ed ambientale sarà molto difficile da recuperare”, conclude Fini.
 

Confagricoltura, massima attenzione alla situazione
Massima attenzione di Confagricoltura alla grave situazione dell’Emilia Romagna. La rete confederale si sta adoperando a tutti i livelli per andare incontro alle imprese e alla popolazione colpite dall’alluvione. Costante il monitoraggio con le sedi territoriali: alla tragedia di queste ore si prospetta un futuro tutto in salita per le aziende agricole anche sul fronte del post emergenza, con intere coltivazioni andate perdute e danni enormi alle strutture. 
Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che già lunedì aveva incontrato il ministro Lollobrigida, ha partecipato ieri pomeriggio al vertice convocato in Protezione Civile per una valutazione approfondita della situazione sulla base dei costanti aggiornamenti dal territorio. 
Giansanti sarà anche ospite stasera a “Porta a Porta” su RaiUno con i governatori di Emilia Romagna e Abruzzo.
Giansanti è intervenuto a Roma al vertice sul maltempo convocato dal ministro Musumeci presso la Protezione Civile: “A seguito delle piogge di questi giorni, unite a quelle di 15 giorni fa, i danni all’agricoltura dell’Emilia Romagna e delle Marche sono incalcolabili ed è difficile oggi fare una quantificazione corretta. I settori più in ginocchio sono orticole, frutticole, allevamenti. Come Confagricoltura chiediamo velocità nelle indicazioni da dare agli agricoltori". 
“Tra le misure più indispensabili ho chiesto, pertanto, l’immediata sospensione di tutte le scadenze di ordine tributario, previdenziale e creditizio previste da ora fino ai prossimi mesi”, conclude il presidente Giansanti. 

 

Copagri: maltempo, in agricoltura danni incalcolabili; sospendere versamenti e oneri previdenziali
“La nuova drammatica ondata di maltempo che si è abbattuta sulle zone centrali del Paese, colpendo in particolare l’Emilia-Romagna e le Marche, non ha fatto altro che aggravare sensibilmente il già salato conto dei danni a carico dei produttori agricoli, anche se in simili frangenti le ripercussioni materiali passano certamente in secondo piano davanti alle terribili notizie sul conto delle vittime e dei dispersi”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Tommaso Battista intervenendo al vertice di ieri nella sede della Protezione Civile, svoltosi alla presenza, fra gli altri, dei ministri per la Protezione Civile Nello Musumeci e dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e del viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo.
“Nell’esprimere il profondo cordoglio della Copagri, desideriamo innanzitutto manifestare la nostra vicinanza alle migliaia di persone colpite, ringraziando i Vigili del fuoco, la Protezione Civile e tutte le forze dell’ordine per la pronta azione messa in campo per tutelare e assistere la popolazione”, ha aggiunto Battista, segnalando che “la situazione è particolarmente grave nelle campagne e nelle aree rurali, che per la loro natura sono più isolate e difficilmente raggiungibili”.
“Atteso che, per ovvi motivi, è al momento impossibile fare una stima dei danni nei campi, si può tranquillamente parlare sin da ora di perdite molto ingenti, poiché la furia dell’alluvione ha completamente distrutto intere coltivazioni, causando al contempo danni non indifferenti alle strutture e mettendo a serio rischio l’incolumità degli animali, che in moltissimi casi risultano dispersi”, ha evidenziato il presidente.“Solo in Emilia-Romagna, parliamo di centinaia di ettari di terreni allagati in zone particolarmente ricche di frutteti, vigneti, allevamenti, nonché di produzioni di cereali, sementiere e orticole, tutte colture ad alto reddito e dal forte impatto occupazionale”, ha rimarcato Battista, spiegando che “i danni ai seminativi sono attualmente difficili da stimare, in quanto dipenderà dalla velocità di deflusso delle acque, anche se nelle zone prossime alla rottura degli argini i raccolti e le produzioni orticole possono essere già dati per persi”.
“La drammatica alluvione palesa ancora una volta la grande necessità per l’Italia di dotarsi di un serio e strutturato piano nazionale di assetto idrogeologico che contrasti con decisione il consumo di suolo e l’incuria del territorio, contenendo gli effetti del cambiamento climatico e del surriscaldamento globale”, ha concluso il presidente, ad avviso del quale “è fondamentale intervenire sul versante economico per sospendere i versamenti e gli adempimenti nelle zone alluvionate, così come già fatto per i mutui e i pagamenti, nonché sul fronte del lavoro per gli oneri previdenziali, valutando inoltre la possibilità di incrementare le percentuali di indennizzo per le colture colpite dall’alluvione, sulla base di quanto previsto dal fondo Agricat”.    

Fonte: Uffici stampa Coldiretti, Cia Emilia Romagna, Confagricoltura, Copagri; Foto apertura IFN