Attualità
Ciaran: Italia ancora nel fango, colpo di grazia di un 2023 terrificante
Toscana come L’Emilia-Romagna, situazione drammatica
Si sperava che le scene drammatiche dell’alluvione di maggio restassero un triste ricordo (almeno per quest’anno), ma, a quanto pare, il 2023 vuole essere ricordato come l’anno dei disastri ambientali, anche se c’è il serio sospetto che in futuro dovremo purtroppo abituarci a queste catastrofi. Dopo la Romagna, infatti, è toccato alla Toscana far fronte alla forza distruttiva dei fiumi in esondazione a causa delle violente piogge, provocate dal passaggio della tempesta Ciaran, che ha colpito in particolare il territorio fra Pistoia e Prato con una violenza inaudita: ben 190 mm di pioggia caduti in solo 3 ore.
In Toscana si è raggiunto l’apice, ma buona parte del centro Nord è stato interessato in questi giorni da questa intensa perturbazione. In Emilia-Romagna il livello dei fiumi, da Parma a Imola, è salito rapidamente oltre i livelli di guardia; discorso analogo in Veneto, Trentino-Alto Adige e Lombardia, dove è salito rapidamente anche il livello dei laghi; inoltre sono innumerevoli le segnalazioni di frane e smottamenti. Chiaramente i danni per il settore agricolo sono ingenti anche se è ancora troppo presto per fare una stima accurata, riportiamo le segnalazioni dagli areali più colpiti.
Emergenza Ortofrutta in Trentino
Campagne allagate, inzuppate che non riescono più a drenare l'immensa quantità d'acqua scaricata sul Trentino durante la perturbazione di questi giorni. È ancora presto per fare la conta dei danni - dice Gianluca Barbacovi, presidente Coldiretti del Trentino-Alto Adige, certo è che le prime segnalazioni destano preoccupazione. Il suo telefono, dalla mattina del 3 novembre, sta squillando. La prima piccola emergenza segnalata dagli agricoltori trentini riguarda l'orticoltura. A rischio ci sono i raccolti di radicchi, cavoli cappuccio che possono a breve marcire, i broccoli che risentono dell'asfissia. Una situazione che riguarda la valle dell'Adige, valle dei laghi, Rotaliana, Vallagarina, ma più in generale tutti i campi del Trentino. Colture danneggiate anche in val di Cembra, zona Pressano; qui il maltempo ha colpito le viti, danneggiati anche alcuni impianti di mele in val di Non, quelli nelle zone più ripide.
Coldiretti Toscana: la situazione è drammatica
Campi e vivai allagati, aziende isolate, serre, stalle e tetti scoperchiati, olivete ancora da raccogliere fatte cadere dal vento, alberi spezzati dalle raffiche che hanno soffiato oltre i 100 km/h, strade di accesso a terreni e stalle inaccessibili dal fango e danni alle strutture: non c’è pace per l’agricoltura toscana, reduce da una annata difficile a causa degli effetti degli stravolgimenti climatici che hanno tagliato i raccolti e gettato molte ombre sul futuro del settore. La violenta perturbazione portata dalla tempesta Ciaran, che ha colpito la regione, mette a nudo la fragilità di un territorio dove il 100% dei comuni si trova in aree a rischio idrogeologico. A dirlo è Coldiretti Toscana, in seguito alla tragica ondata di maltempo che si è abbattuta sulla regione tra la giornata del 2 e la notte del 3 novembre. L'associazione invita le aziende agricole a documentare con foto e video i danni subiti.
“La situazione è molto complicata - spiega Letizia Cesani, presidente Coldiretti Toscana – in molte aree della regione, soprattutto a causa dell’esondazioni dei torrenti e dei corsi d’acqua. Questi hanno allagato serre e campi già seminati con colture autunnali, come cerali e favino; le fortissime raffiche di vento, che ancora insistono lungo la zona di costa hanno strappato coperture, troncato alberi e fatto cadere le olive che a questo punto non potranno più essere raccolte. Ci sono anche casi di aziende isolate per via di alcuni smottamenti, come nella zona di Montemurlo al confine con Montale di Pistoia e di magazzini sommersi dall’acqua che hanno perso migliaia di quintali di grano, oltre a semi e concimi. Siamo in stato di allerta. I nostri uffici di zona si stanno mettendo in contatto con le aziende che si trovano nelle aree interessate dalla tempesta per fornire l’assistenza necessaria e tutto l’aiuto di cui hanno bisogno”.
La gravità dei danni è confermata anche da Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia: “È vero che il terreno carente d’acqua per la siccità dei mesi scorsi ha permesso in alcune zone il riassorbimento rapido, ma i danni che stanno patendo le imprese agricole, vivaistiche e non, sono notevoli. Oltre a quelli immediatamente visibili, il grosso dei danni si vedrà tra qualche settimana, quando gli effetti negativi di fango e acqua sulle colture si potranno valutare. Lo stato d’emergenza proclamato dalla Regione è sicuramente opportuno. Invitiamo le aziende agricole a documentare i danni con foto e video e di segnalare il tutto ai nostri uffici. Siamo vicini alle imprese che in queste ore stanno cercando di riparare i danni”. E non mancano le offerte d’aiuto verso le aziende più danneggiate dagli imprenditori che ‘l’hanno scampata’.
Cia Toscana: Vivai e aziende agricole al collasso
“Situazione molto difficile per l’agricoltura di tutta l’area interessata -sottolinea anche Valentino Berni, presidente Cia Toscana-. I tecnici Cia fin dalle prime ore stanno monitorando i territori interessati, per una prima quantificazione dei danni”.
“Danni consistenti nella piana di Prato, dove persistono allagamenti per la rottura degli argini del Bisenzio e corsi d'acqua minori - afferma Sandro Orlandini, presidente di Cia Toscana Centro e vicepresidente Cia Toscana -. In quella zona i danni sono ovviamente ingentissimi su tutte le colture anche se i danni maggiori sono nelle città, zone industriali, artigianali e commerciali. Gravi danni al vivaismo: allagati frutteti, intere produzioni pronte alla vendita nel periodo prenatalizio. Oltre alla violenza delle precipitazioni è evidente come l'abbandono delle aree agricole collinari abbia contribuito a questo disastro. Anche nel Mugello si riscontrano danni per frane e smottamenti con disagi alla viabilità. C'è apprensione per le condizioni meteo dei prossimi giorni”.
Giansanti (Confagricoltura): “Quest’anno il clima ha già provocato danni per 5-6 miliardi di euro”
Al cordoglio per le vittime, si aggiunge grande preoccupazione per i danni al settore agricolo provocati dalla tempesta Ciaran che sta colpendo pesantemente l’Italia. Lo sottolinea la Confagricoltura, a seguito dei contatti avviati con le proprie strutture in Toscana, Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. Impossibile in questa fase formulare stime sulla perdita di raccolti e danni alle strutture. Dalle prime indicazioni, risulta comunque già evidente che l’impatto è pesante e andrà ad aggiungersi alle conseguenze economiche negative, nell’ordine di 5-6 miliardi di euro, provocate quest’anno da ripetuti eventi climatici eccezionali. Dalla siccità, ai nubifragi, alla grandine oltre misura, fino alle fitopatie. Le perdite spaziano dai cereali, agli ortofrutticoli, al vino. “Nell’immediato, risulta indispensabile un consistente aumento dei fondi pubblici per le calamità naturali, al fine di garantire solleciti ed adeguati ristori dei danni subiti dagli agricoltori e consentire la ripresa dell’attività produttiva”, dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
“Occorre poi accelerare al massimo i programmi di adeguamento al cambiamento climatico. Dalla manutenzione del territorio alle opere strutturali, alla diffusione delle innovazioni tecnologiche. Un altro passaggio cruciale è quello della revisione della normativa in materia di assicurazioni per la difesa del reddito degli agricoltori”, conclude Giansanti.
Foto d'apertura: tratta dalla pagina Instagram di InToscana.it
Ha collaborato Angelo Angelica