«Affrontare il nodo della giustizia climatica»

Altromercato: «Finanziamo progetti specifici direttamente dai nostri partner nel mondo»

«Affrontare il nodo della giustizia climatica»
E' in arrivo un'altra ondata di grande caldo. Lo spettro della siccità continua ad aggirarsi sull'agricoltura italiana e gli effetti del cambiamento climatico sul settore primario sono sempre più evidenti anche nel nostro Paese.
Altromercato - la principale realtà di commercio equo e solidale italiana, 34 milioni di fatturato, 87 soci e 225 punti vendita in 74 provincie in Italia - parla di "giustizia climatica" e della necessità di affrontare il fenomeno a più livelli. Qui la riflessione del presidente Alessandro Franceschini.



Le organizzazioni di commercio equo e solidale nel mondo come Altromercato sono nate per sostenere istanze sociali di giustizia economica lungo la filiera produttiva, ma fin da subito hanno scoperto quanto il tema sia legato in modo inscindibile a quello della sostenibilità ambientale, che si concretizza nella tutela costante delle risorse naturali in fase di produzione, nel controllo delle emissioni e nella corretta gestione del rifiuto lungo tutto il percorso.

Non solo: negli ultimi anni è emersa con forza l’esigenza di un impegno per la giustizia climatica, riconoscendola come una questione a cui dedicare attenzione prioritaria all’interno del nostro movimento, per cercare di riequilibrare per quanto possibile gli effetti più nefasti del cambiamento climatico su coloro che - segnatamente nei Paesi più poveri - hanno meno contribuito negli anni a provocarlo.

 L’importanza di affrontare il tema del cambiamento climatico in modo deciso ha ricevuto così la piena legittimazione anche di WFTO, l’organizzazione mondiale del Commercio Equo, che nel 2019 ha votato una modifica al decimo principio globale del movimento, da sempre collegato al rispetto ambientale, aggiungendo un esplicito riferimento all’attuale crisi climatica. Secondo WFTO, questa crisi “si tradurrà in carestie, migrazioni e guerre e gli effetti del riscaldamento globale potrebbero negare o sopraffare tutti gli sforzi del movimento del commercio equo e solidale per migliorare la sorte dei poveri”. La crisi climatica quindi è anche, e forse soprattutto, una questione economica e sociale.

Lo scorso anno, insieme alle altre organizzazioni equosolidali appartenenti alla rete europea EFTA (European Fair Trade Association), di cui Altromercato è socia, abbiamo lanciato una campagna di comunicazione orientata a far riflettere cittadini, istituzioni e imprese proprio sul fatto che per risolvere la crisi climatica è necessario cambiare i fondamenti del sistema economico globale, non solo agire sulle emissioni. Si chiama “Let’s do it fair” e già nel claim rivolge un invito ad agire per redistribuire le conseguenze del cambiamento climatico in modo equo, poiché ad oggi chi ne ha minori responsabilità è in verità chi deve fronteggiare gli effetti più duri, spesso disponendo di poche o nessuna risorsa.

Ecco la precisa e sintetica definizione che il vocabolario Treccani dedica alla locuzione giustizia climatica: “principio etico per cui si costituisce una condizione di parità ed uguaglianza dei diritti, dei doveri e delle risorse di fronte ai cambiamenti climatici di dimensione locale e planetaria, in particolare quelli negativi, nei quali ha un forte impatto l'azione umana”. Una questione etica quindi, che in coerenza con la nostra ragione d’essere, cerchiamo di trasformare in pratica economica.



Come Altromercato abbiamo quindi aderito alla campagna europea coinvolgendo fin da subito tutti gli attori della nostra rete, specialmente consumatori, negozi e imprese. Abbiamo dato concretezza alla campagna sostenendo il progetto di riforestazione promosso da Norandino, uno dei produttori di cacao del Perù. Insieme a noi si sono impegnate tante imprese che hanno acquistato i nostri pacchi di regalistica natalizia per i dipendenti sapendo che per ogni pacco venduto avremmo donato alle comunità di Norandino un albero di cacao o da frutto. Grazie al sostegno di tanti, in totale sono state piantate ben 19.000 piantine di cacao e costruite due serre, che consentiranno di mantenere le aree boschive della zona.
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 Quest’anno vorremmo fare ancora di più. Per la campagna “Let’s do it fair” del 2022 Altromercato e le altre organizzazioni della rete EFTA hanno deciso di contribuire economicamente all’esecuzione di progetti climatici specifici, attivati e gestiti direttamente dai nostri partner produttori nel mondo, mettendo in comune risorse extra per creare un fondo congiunto per la giustizia climatica. Saranno progetti in Asia, Africa e America Latina dedicati alla riforestazione, al miglioramento della gestione delle risorse idriche, allo sviluppo di pratiche agroecologiche e di sistemi per fornire energia più pulita. Il sostegno economico che daremo verrà anche dai contributi dei nostri consumatori nei negozi Altromercato: per ogni borsa in carta riciclata a tema #climatejustice acquistata, doneremo infatti una parte del prezzo al fondo per i progetti climatici.

I progetti che supporteremo sono solo alcuni esempi virtuosi tra i tanti che conosciamo e in cui ci imbattiamo nelle nostre filiere eque e solidali. È proprio nella relazione quotidiana e costante con i nostri partner produttori che realizziamo i passi più importanti. Nel Bilancio sociale di sostenibilità 20/21 abbiamo raccontato alcuni progetti sostenuti anche oltre la campagna europea. Nella filiera dello zucchero di canna in Ecuador e nelle Filippine, ad esempio, ci sono produttori molto attenti alle risorse naturali: nelle coltivazioni impiegano acqua piovana per l’irrigazione, risparmiano risorse idriche, utilizzano gli scarti di lavorazione per alimentare gli impianti, evitano l’incendio delle piantagioni per estrarre più facilmente la saccarina dalle canne bruciate. Una sfida per noi fondamentale è poi la difesa della foresta amazzonica, il polmone verde del mondo. Grazie alle relazioni attive in quelle zone, supportiamo alcune organizzazioni che agiscono nel cuore dell’Amazzonia peruviana e che mediante la raccolta spontanea delle castañas (noci dell’amazzonia, utilizzate in alcuni prodotti) riescono a conservare incontaminato un territorio e il suo grande valore ambientale e sociale per le comunità locali.

Attenzione al pianeta per noi significa anche sostenere la crescita e la diffusione di sistemi agroforestali per il cacao, di sistemi di coltivo in altura e ombreggiati per il caffè, oppure di gestione ponderata delle risorse idriche per contrastare i momenti di siccità nella coltivazione del riso, molto colpita dal cambiamento climatico. Interessante è l’applicazione del metodo SRI (System of Rice Intensification) nella filiera del riso. Il metodo SRI permette di risparmiare fino al 50% di acqua e consente di contrastare i problemi di emissioni di gas serra dovuti ai processi di allagamento tipici della tradizionale coltivazione del riso.

L’aspetto importante da sottolineare è che molti dei progetti, in primis quelli che supporteremo con la campagna “Let’s do it fair”, sono sviluppati in prima persona dai produttori in loco. Lavorando in modo diretto con contadini e artigiani del mondo, sappiamo che sono in grado da soli di pensare a soluzioni, anche piccole, per lottare e adattarsi agli effetti del cambiamento climatico. Spesso, però, ciò che manca sono strumenti tecnici adeguati o competenze più avanzate per le sfide che si fanno sempre più dure. Il nostro lavoro come centrale di Commercio Equo sta nel cooperare con questi produttori per fornire assistenza, formazione, supporto tecnico per capire le necessità e trovare una strada migliore insieme verso una produzione a basso impatto.

Naturalmente il nostro impegno non basta. Scegliere i prodotti equosolidali o le materie prime dalle nostre filiere etiche è un contributo che consumatori e imprese possono offrire, seppur indirettamente, a questi progetti. Ogni prodotto Altromercato racchiude in sé ingredienti intangibili e invisibili: uno tra questi è la dedizione di chi li produce senza danneggiare il territorio, l’aria o l’acqua. Sceglierli significa fare la propria parte affinché possano sperimentare, crescere e rinforzare i propri progetti di lotta al cambiamento climatico.

La sostenibilità, anche quella ambientale, si realizza insieme ogni giorno e ognuno di noi può fare qualcosa per contribuire a realizzare una vera giustizia climatica.

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