"TUTTO ESAURITO" AL 17ESIMO CONGRESSO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE SULL' UVA DA TAVOLA – di Mario Colapietra

"TUTTO ESAURITO" AL 17ESIMO CONGRESSO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE SULL' UVA DA TAVOLA – di Mario Colapietra
Si è svolto a Casamassima (provincia di Bari) presso la sala congressi del complesso "Baricentro", il 17° Congresso nazionale ed internazionale sull'uva da tavola. Alle diverse sezioni dei lavori congressuali sono state registrate circa 1.000 presenze costituite da viticoltori, tecnici, ricercatori, addetti alla commercializzazione e alla distribuzione, esportatori, società produttrici di mezzi per la difesa, nutrizione, protezione e per la coltivazione dell'uva da tavola.
Come previsto sono state sono state assegnate la "Targa Bacca d' Oro" al Consorzio Tutela e Promozione dell'uva da tavola I.G.P. di Canicattì (AG) e la "Targa Bacca d'Argento" al viticolture Giovanni Mazzone di Turi (BA).


Foto: in una struttura appositamente attrezzata dalle società Syngenta, Alzchem, Aniplast-Eiffel, Biogard e Berardi, sono stati allestiti spazi informativi per presentare le novità e le caratteristiche dei prodotti commercializzati.

I.G.P. Canicattì, il marchio che contraddistingue i grappoli di uva Italia I.G.P di Canicattì è stato realizzato dallo stilista Giugiaro
L'uva da tavola della varietà "Italia" nel territorio di Canicattì comincia ad affermarsi agli inizi degli anni '70, quando gli agricoltori della zona, e successivamente anche imprenditori e figure professionali non direttamente legate all'agricoltura, credono e investono su questa coltura. Il "Consorzio dell'Uva "Italia" Tipica di Canicattì, costituito nel 1986 da produttori singoli ed associati, enti pubblici, istituti di credito, organizzazioni di categoria; tutela, promuove e valorizza la produzione dell'uva "Italia".





Con il marchio prestigioso realizzato dallo stilista Giugiaro che garantisce l'origine del prodotto con le certificazioni, si attua l'applicazione del disciplinare di produzione dalla coltivazione al confezionamento. Attualmente l'uva da tavola "Italia", nell'areale di Canicattì, considerato centro di riferimento per venti comuni della provincia di Agrigento e Caltanissetta, tra cui Campobello di Licata, Delia, Favara, Licata, Naro, Palma di Montechiaro, Ravanusa e Riesi, viene coltivata su circa 10.000 ettari, di cui 8.000 ettari ricadono nell'agrigentino e circa 2.000 ettari nel nisseno. L'uva "Italia di Canicattì" è stata la prima in Europa ad ottenere l' I.G.P.

ALTRE RELAZIONI NON RIPORTATE NELLA PRECEDENTE PRESENTAZIONE DEL CONGRESSO
(cfr. Italiafruit News del 20 gennaio)

Produzione e commercializzazione dell'uva da tavola nel 2013 - Relatore: Giuseppe Lamacchia - ICE Roma Dipartimento Promozione dell'Internalizzazione
La domanda internazionale ha richiesto uve con sapore, gusto, shelf life, buon rapporto qualità/prezzo, sicurezza alimentare (con limitato numero di molecole), uve senza semi ottenute anche da conduzione biologica, alta qualità con certificazioni.
Il 2013 non è stato un anno favorevole per la produzione dell'uva da tavola italiana. Soltanto la commercializzazione del prodotto a maturazione precoce ha confermato il buon l'andamento degli anni precedenti. Da settembre si è verificato una progressiva riduzione delle richieste di uva dei mercati esteri, per le difficoltà economiche dei consumatori e per lo sfavorevole andamento meteorologico che ha penalizzato la qualità di una parte della produzione. A ottobre e novembre, la situazione si è appesantita ulteriormente per gli effetti negativi provocati da eventi climatici sfavorevoli alla coltura: presenza di nebbia, elevata umidità dovuta anche all'evaporazione dal terreno, temperature miti superiori alla media, associate a frequenti e abbondanti precipitazioni che hanno inciso sulla qualità e shelf life. Inoltre il perdurare di caldo umido, piogge, nebbia, temperature elevate superiori di 10° C rispetto alla media degli altri anni, hanno provocato lo sviluppo di muffe e marciumi sui grappoli. Sugli acini si sono formate macchie e striature scure che hanno precluso la possibilità di prolungare la permanenza dell'uva sulla pianta



Foto: viticoltori, tecnici, ricercatori e addetti alla commercializzazione presenti durante il 17° Congresso.


Foto: vigneti in Sicilia per la produzione di uva da tavola protetti con reti e film di plastica.


La viticoltura in Marocco per la produzione di uva da tavola - Relatore: Michele Bravetti del Dipartimento di scienze agrarie, alimentari ed ambientali - Università Politecnica delle Marche

Il Marocco è il limite occidentale della macro regione del Magreb (Africa nord occidentale). E' una monarchia parlamentare con oltre 30 milioni di abitanti, la capitale politica è Rabat, mentre quella economica è Casablanca. Le lingue ufficiali sono arabo, francese e berbero, cultura mussulmana liberale. Vi è stabilità politica, ambiente sicuro e la possibilità di aiuti del governo per investimenti in agricoltura con il "Piano Verde".
Il Marocco ha rapporti privilegiati con l'Unione europea attraverso accordi di libero scambio. Vi è immensa quantità di terreni disponibili in ambiente mediterraneo, la manodopera è decisamente economica e sono disponibili la maggior parte delle facilities europee. E' inoltre diffusa la presenza di attività condotte da italiani, in particolare da pugliesi.
Gli stranieri non possono acquistare terreni agricoli, ma possono affittarli. La manodopera costa poco, ma non è qualificata.
Per le produzioni agricole l'acqua è il fattore limitante. I terreni sono per la quasi totalità alcalini e le micro carenze sono diffuse. Il confezionamento dei prodotti agricoli avviene con imballaggi non idonei. Vi sono grandi aziende estremamente estese e adeguatamente strutturate (agricoltura industriale con superfici anche maggiori di 1.000 ha).

Le aree agricole più importanti ed il "Piano verde"
- Meknès e Fes: due grandi regioni al centro del paese caratterizzate dalla coltivazione di colture arboree, come uva da tavola e da vino, olivo, melo e ortaggi. In inverno si registrano temperature inferiori a 0° C.
- Marrakech: pianura caldissima con grandi superfici di olivo e coltivazioni di uva da tavola. A luglio e agosto le temperature massime possono raggiungere anche 50° C.
- Agadir: "capitale" marocchina (sud del paese) delle colture ortive in serra e pieno campo.

In Marocco si sta attuando un faraonico "Piano Verde" di investimenti in agricoltura per conseguire alcuni obiettivi strategici: far diventare l'agricoltura la principale attività di crescita; aggregare le aziende agricole troppo piccole; consentire lo sviluppo dell'agricoltura; promuovere investimenti privati; ammodernare il settore agricolo.
In Marocco c'è un grande bisogno di professionalità europee e mediterranee. Molti investitori italiani sono già in loco, tra cui molti pugliesi. Il "Piano Verde" è di grande aiuto negli investimenti agricoli. Il Paese sta crescendo, migliorano la condizione della popolazione: il benessere si diffonde e la domanda interna vuole prodotti agricoli migliori.

L'uva da tavola in Marocco
Le varietà coltivate con semi sono: Italia, Victoria, Red Globe, Cardinal, Michele Palieri. Tra le uve senza semi si producono Thompson e Regal.
I costi di impianti dei vigneti sono di 15.000 euro/ha per realizzare la struttura, impianto di irrigazione e l'acquisto delle piante, e di 5.000 euro/ha per la protezione con reti antigrandine o copertura con plastica.
Inoltre i costi colturali (acquisto di fertilizzanti, trattamenti antiparassitari, manodopera e irrigazione) sono di circa 5.000 euro/ha.



Nella foto: in alcuni casi le lavorazioni ai nuovi impianti di vigneti per uva da tavola vengono eseguiti con l'ausilio di animali.

La resa di uva della varietà Italia è di circa 400 q/ha. A fine agosto il prezzo di vendita ottenuto dai viticoltori è stato di 0,28 €/kg. Produzioni di poco inferiori si ottengono con la Victoria, ma il prezzo è di circa 1 €/kg se precoce. Produzioni di 400 q/ha si ottengono con la Red Globe, i prezzi sono simili alla varietà Italia.

Foto di apertura: Maurizio Cervino, del Consorzio Tutela e Promozione dell'Uva da Tavola I.G.P. uva Italia di Canicattì, riceve la "Targa Bacca d'Oro".


Contatti:
Dott. Mario Colapietra
telefono 339-6383200
mariocolapietra@libero.it