Orogel si fa parte attiva per i soci danneggiati

Bruno Piraccini: «Due milioni per le aziende in difficoltà»

Orogel si fa parte attiva per i soci danneggiati

Le conseguenze lasciate dall’alluvione sulle aziende romagnole sono ormai note: interi terreni sott’acqua, attrezzature compromesse, aziende senza i servizi essenziali di acqua e luce. Le cooperative hanno svolto un ruolo da protagoniste, in primis per la collettività (clicca qui per approfondire ) e anche verso i loro stessi produttori. 
Tra queste Orogel, la cui sede principale è a Pievesestina di Cesena, che si è fatta parte attiva nei confronti dei suoi soci e ha destinato un fondo da due milioni alle aziende colpite dall’alluvione. Per sapere come saranno utilizzati questi fondi abbiamo interpellato direttamente il presidente del gruppo cooperativo, Bruno Piraccini.

“Per noi non è una novità mettere a disposizione fondi di solidarietà per i nostri produttori”, spiega Piraccini a IFN. “Da sempre investiamo 300/400 mila euro all'anno per le nostre aziende che sono colpite dalle calamità e, questa volta, considerata la situazione del tutto eccezionale, abbiamo incrementato il fondo mettendo a disposizione 2 milioni di euro”. 
E aggiunge: “I criteri di assegnazione precisi sono ancora da individuare, considerato che i rilievi dei danni sono ancora in corso. Ora valuteremo i danni colturali alle produzioni della stagione e sulla base della mancata produzione, inizieremo a riconoscere un sostegno ai produttori. Con le nostre risorse economiche copriamo le spese vive e una parte del mancato reddito, ma non i danni strutturali, su cui le nostre dotazioni non sarebbero efficaci e sui costi per le strutture e gli impianti ci auguriamo possano intervenire in modo adeguato gli aiuti pubblici”.
 

Venendo ai danni dell’alluvione, il presidente commenta: “Siamo stati molto fortunati perché i nostri impianti non sono stati interessati direttamente – come viceversa è successo a tante aziende del territorio a cui va tutta la nostra solidarietà – ma i primi giorni non sono stati facili nemmeno per noi, alle prese con problemi idrici e di energia, per non parlare dei danni alle coltivazioni dei nostri soci. A questo livello gli effetti dell’alluvione varieranno da prodotto a prodotto, in base alle aziende colpite e, in taluni casi, la situazione era già parzialmente compromessa dagli episodi di grandine di questi ultimi tempi. In generale, stimiamo un danno del 50% sui frutteti e, per l’immediato, la percentuale è simile anche per gli ortaggi. Per questi ultimi prodotti speriamo di recuperare nel corso dell’anno per arrivare ad avere una riduzione di circa un terzo dei nostri conferimenti. Si tratta, ovviamente, di prime stime perché è ancora difficile quantificare i danni non sapendo come si comporteranno piante e terreni”.  

I manoscritti di Forlì salvati allo stabilimento Orogel
Per salvare i preziosi manoscritti e i libri antichi della propria collezione la Biblioteca di Forlì ha chiesto un riparo al colosso del territorio dei surgelati per conservarli a bassissime temperature.
Lo ha annunciato all'ANSA il presidente di Orogel, Bruno Piraccini. "A sorpresa ho ricevuto oggi questa richiesta dalle Belle Arti e dalla Biblioteca - ha precisato - e volentieri faremo spazio nel nostro stabilimento ai libri antichi della Biblioteca di Forlì alluvionati negli ultimi giorni.
La nostra fabbrica è abituata a conservare al meglio la qualità. Normalmente lo facciamo con l'ortofrutta che matura in campo surgelando entro tre ore dalla raccolta le produzioni a -25 gradi. Mai mi sarei aspettato che questa procedura in velocità tornasse utile anche per il nostro patrimonio letterario, per il quale volentieri riorganizzeremo gli spazi in magazzino. A Pievesestina, una frazione a 4 chilometri da Cesena, abbiamo uno stabilimento all'avanguardia, totalmente computerizzato, che mantiene costanti le bassissime temperature e che per fortuna, nonostante sia a 800 metri dal fiume, non ha subito danni. Per protocollo interno, sia a tutela della salute dei lavoratori che delle produzioni, l'uomo qui non entra e non mette mano, e siamo pronti a fare la cura del freddo ai libri della Romagna".


Ha collaborato Alice Magnani