Attualità
Noci di Romagna, atteso calo produttivo del 30%
Ecco le conseguenze del cambiamento climatico sulla coltura
Come si trasformerà il settore della nocicoltura alla luce degli ultimi cambiamenti climatici? A questa domanda si è cercato di dare una risposta venerdì scorso (6 ottobre, ndr) nell'ambito della XIX Giornata della Noce che si è tenuta all’azienda Agricola San Martino, nell'omonima località nei pressi di Forlì ed organizzata da New Factor.
Pera analizzare l'impatto sulla noce degli eventi climatici avversi di oggi e di domani sulla noce, si sono riuniti operatori ed esperti del settore, oltre a rappresentanti delle istituzioni. Dopo i saluti introduttivi di Alessandro Annibali Amministratore Delegato di New Factor e del sindaco di Forlì Gian Luca Zattini, il convegno “La Noce di Romagna e il cambiamento climatico” è entrato nel vivo con l'intervento di Simona Lamorte, Senior Market Analyst Areté Agrifood che ha analizzato il mercato della noce nel comparto frutta secca, mentre il tecnico agronomo Federico López Larrinaga ha fatto il punto sulle prospettive e le possibili tecniche da adottare per combattere il cambiamento climatico in atto.
“La noce di Romagna è un prodotto di alta qualità e continua a ricevere sempre più apprezzamento fra i consumatori - ha spiegato Alessandro Annibali Amministratore Delegato New Factor – La gelata tardiva in primavera, l’inondazione di maggio, la grandinata, la tempesta di vento di luglio, la siccità e l’anomalo caldo autunnale hanno inciso sulla quantità del raccolto di questa stagione. Prevediamo, infatti, un calo del 30% della produzione rispetto alla scorsa stagione, con un ritardo nei tempi di raccolta a causa del caldo di queste giornate. Una situazione che, viste le previsioni non incoraggianti sul riscaldamento globale e il clima, comporta la necessità di trovare velocemente nuove soluzioni e strategie. La giornata della noce si conferma quindi come occasione importante al fine di mettere a sistema azioni concrete in piena sinergia fra privato e pubblico”.
Nel video qui sopra “lo scarico delle noci”.
Fra i temi al centro del dibattito, la sostenibilità occupa una posizione importante. Pratiche agricole virtuose sono un valore aggiunto nei processi di produzione e lavorazione della Noce di Romagna.
“Ricordiamo che uno studio realizzato nella nostra azienda con l’Università di Bologna, ha evidenziato che un ettaro di noceto, durante il ciclo vitale, evita l’emissione in atmosfera di 32 tonnellate di anidride carbonica, influendo positivamente sulla salubrità dell’ambiente - sostiene Jasmina Annibali, Responsabile Marketing e Comunicazione di New Factor – In un’ottica di economia circolare abbiamo avviato un investimento che servirà a riutilizzare gran parte dell’acqua utilizzata nel processo di prima lavorazione delle noci fresche, la smallatura. Inoltre, abbiamo avviato un percorso per il riutilizzo dei gusci in altri ambiti e, in chiave di sostenibilità, abbiamo inaugurato un nuovo impianto di confezionamento per le noci sgusciate che ci permetterà di utilizzare bicchieri in R-Pet riciclato e riciclabile (clicca qui per approfondire)".
L’azienda agricola San Martino, di proprietà della famiglia Annibali, da un anno si è certificata GlobalGAP (Good Agricultural Practices per l’adozione di buone pratiche agronomiche nel massimo rispetto dell’ambiente e della salute del cittadino) per la produzione di noci di Romagna e New Factor ha ottenuto la certificazione di custodia GlobalGAP.
Nel video qui sopra “il lavaggio delle noci”.
“Come ogni ottobre sale giorno dopo giorno il fermento per l’avvio della nuova campagna commerciale, che quest’anno, a fronte della minore quantità di noci, si presta a essere particolarmente frizzante – ha evidenziato Francesco Perego, Direttore Commerciale New Factor - Per la stagione entrante continueremo a puntare molto sul confezionato, sia a marchio Noci di Romagna, sia con marchi del distributore, in modo da valorizzare appieno il valore aggiunto della filiera nazionale. La lenta essiccazione, il giusto grado di umidità per esaltare il sapore del gheriglio e l’italianità sono, e saranno, gli elementi distintivi del nostro prodotto, in grado di differenziarlo dalla moltitudine di offerte presenti sul mercato.”
Nel video qui sopra, “le noci confluiscono nel reparto essicazione”.
Il mercato della noce (analisi dati Areté), nel comparto frutta secca, si posiziona al secondo posto per produzione e consumi, solo dopo il mercato della mandorla. La Cina è il primo produttore e consumatore, gli Stati Uniti sono il secondo produttore e il primo esportatore. Segue per la produzione il Cile. Nell’Unione Europea l’Italia è il primo consumatore e il quarto produttore.
Nel mondo, la campagna 2022 ha segnato una crescita notevole delle produzioni in Cina, USA e Cile. Usa: per la produzione della campagna 2023 si prevede +5% (Walnut Objective Report-USDA) con una migliore qualità attesa, mentre in Cile si prevede – 9% per la produzione, a causa di problemi di scarsità idrica nelle zone centrali e temperature irregolari.
In Europa, la campagna 2022 ha registrato una produzione in aumento, +13% (Francia +34%, Italia, +49%). Per il 2023 in Europa si attende un -9%. Per la Campagna 2023, aspettative di buone produzioni in Cina e USA si scontrano con raccolti inferiori in Cile e UE, portando a un’offerta globale in linea alla campagna 2022.
Nrel corso della giornata, l’agronomo Federico López Larrinaga ha poi tracciate le prospettive e le possibili tecniche da adottare per combattere il cambiamento in atto.
Nella giornata è stato anche presentato il nuovo numero della “Rivista della filiera italiana della noce” di New Factor, un utile strumento per conoscere il “mondo della noce” in tutti i suoi aspetti.
Nel video qui sopra, “la calibratura delle noci”.
Si ricorda che La Noce di Romagna si produce nell’ambito del progetto di filiera “In Noce”, caratterizzato dalla collaborazione fra 23 aziende agricole emiliano-romagnole, per un totale di 500 ettari coltivati. Il progetto, di cui è capofila New Factor, storica azienda riminese alla costante ricerca delle migliori materie prime che trasforma utilizzando tecniche innovative, offre un percorso che va dal campo, alla lavorazione, fino al confezionamento e al posizionamento a scaffale delle noci.
Al convegno sono intervenuti anche la Deputata On. Alice Buonguerrieri impegnata nell’attività della commissione della Camera dei Deputati per la ricostruzione e i ristori post-alluvione, Cristian Moretti Direttore Generale Agrintesa, Andrea Berti Presidente ASNACODI Associazione Nazionale Condifesa e Marco Marzari, Direttore Agrifidi UNO Emilia-Romagna.
Fra i presenti alla giornata anche il questore di Forlì-Cesena Lucio Aprile, il colonnello Samuele Sighinolfi Com. provinciale dei Carabinieri di Forlì-Cesena, Daniele Mezzacapo Vicesindaco del comune di Forlì, Marco Catalano assessore alle politiche agricole e Piano Nazionale Ripresa e Resilienza del comune di Forlì e Gianluca Vertuani Vicepresidente di Confagricoltura Emilia-Romagna.