IV gamma: aiutati che il ciel t’aiuta

Senza punti fermi non è possibile prospettare un rilancio

IV gamma: aiutati che il ciel t’aiuta

Il detto popolare calza a pennello, per usare un altro modo di dire, con l’attuale situazione della IV gamma. Infatti, pubblichiamo volentieri gli appelli accorati da parte degli attori della filiera (per approfondire clicca qui) sulla necessità di cambiare rapidamente lo schema di business di fronte a una situazione che oramai mostra effetti drammatici ma, siamo parimenti consci che senza un cambio di proattività da parte del sistema, una soluzione non ci sarà fino a quando il sistema non imploderà. Poi, forse, arriverà l’intervento pubblico ma, come in tante altre occasioni, servirà solo a chiudere buchi e non avrà alcun ritorno di prospettiva.

È solo la resilienza, tipica dell’agricoltura, che mantiene in vita il sistema IV gamma anche se non ha più risorse per sopravvivere. E lo dimostra, banalmente, il fatto che produca pochissima inflazione rispetto all’alimentare nel complesso con cui condivide però la spirale dei costi, senza trarne - peraltro - particolari benefici a livello di consumi in termini di quantità.

La ridotta inflazione non dipende, infatti, da efficienza del sistema ma da mancato trasferimento dell’incremento dei costi a valle. Questo, però, è un mix di impossibilità e di non volontà a modificare la situazione. Impossibilità per una parte dei produttori che vedono negate le loro legittime richieste, perché – occorre avere il coraggio di dirlo - un’altra parte di produttori si accontenta anche di prezzi non remunerativi pur di sottrarre ai primi quote di vendita in un mercato che soffre di cronico eccesso di potenzialità industriale, anche se oggi – a seguito della straordinarietà della situazione climatica – quest’ultima non sempre si trasforma in eccesso di offerta, il che rende la situazione ancora più drammatica.

Egualmente, vi è una parte dei distributori che vorrebbe alzare i prezzi, riconoscere incrementi e recuperare margini ma non può farlo perché altri, soprattutto coloro che gestiscono i cosiddetti supermercati essenziali, grazie ad assortimenti più basici e organizzazioni più snelle, possono gestire marginalità inferiori e, quindi, praticare prezzi al consumo più bassi dei classici supermercati, in una categoria ad alta frequenza d’acquisto e, perciò, strategica per guadagnare clientela fedele.

Anche qui occorre rendersi conto che la produzione non può ignorare il problema ma deve farsi parte attiva per guidare il mercato, come sta facendo già da tempo l’industria alimentare sia di marca che non. Parimenti, per non far torto a nessuno, voglio ricordare che anche le catene dei supermercati “classici” dovrebbero farsi parte diligente nel valorizzare quei fornitori che segmentano il mercato per canale distributivo senza farsi ingolosire dalle offerte spot. 

In sintesi serve quel “aiutati che il ciel ti aiuta”, cui facevo riferimento nel titolo. 

Sebbene i “patti” siano alla base della nostra vita - da quello “Atlantico” a quello di “stabilità” e senza voler pensare al “patto con il diavolo” - per dargli sostanza, però, non basta un appello agli uomini di buona volontà. Se, senza potere temporale, anche il Papa fatica oggi a far passare le sue richieste, figuriamoci cosa possono fare i nostri corsivi.

A mio avviso, lo vado dicendo da tempo, per dare sostanza ad un accordo di filiera, occorre approfondire preliminarmente tre aspetti, di cui fino ad ora non vedo traccia in quanto ho letto:

1. In quale contesto giuridico si sigla il patto;
2. Chi lo firma e con che poteri di farlo rispettare;
3. Quali sono le azioni da sviluppare per modificare la struttura del business.

Un provvedimento tampone, senza gambe e prospettive, sperpererebbe solo denaro pubblico. Il malato è gravissimo, abbassargli la temperatura allungherebbe solo l’agonia. Occorre agire sulla causa del male per debellarlo e si può farlo solo, come si dice in medicina, con un “intervento invasivo”. Le opzioni non mancano su tutti e tre i fronti evidenziati sopra, se volete approfondire una ghiotta occasione è il workshop dedicato, in programma il 19 p.v. a Salerno nell’ambito di Agrifood Future, dove ne parleremo con un panel qualificato di produttori e distributori (per approfondire clicca qui ).