Spagna, come eliminare lo sfruttamento dei migranti

Worker-driven Social Responsibility la soluzione di Ethical Consumer

Spagna, come eliminare lo sfruttamento dei migranti

In un recente report, Ethical Consumer, famoso ente non profit, chiede ai supermercati britannici di adottare al più presto misure di tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori migranti impegnati in agricoltura in Spagna, dopo aver riscontrato in flagranza violazioni su larga scala nelle regioni di Almeria e Huelva.
In particolare, la cooperativa britannica no-profit sostiene che otto dei nove diritti fondamentali dei lavoratori sono stati sistematicamente infranti dalle aziende ortofrutticole spagnole negli ultimi 20 anni. Gli abusi includono il rifiuto dei salari di legge, la mancanza di libertà sindacale, il lavoro forzato, orari di lavoro eccessivi, condizioni lavorative non sicure, violenza sessuale, intimidazione e discriminazione. Un report frutto di una ricerca finanziata dal governo spagnolo sostiene addirittura che il miracolo delle esportazioni alimentari spagnole del 2022 non esisterebbe senza lo sfruttamento della manodopera che ha trovato il suo apice nelle regioni di Huelva ed Almeria. Tra le catene dei supermercati chiamati in causa ci sono Aldi, Asda, Co-op, Lidl, Marks & Spencer, Morrisons, Sainsbury’s, Tesco e Waitrose. Considerando il loro notevole potere di acquisto, sono proprio i supermercati ad avere un enorme potenziale non sfruttato per migliorare le condizioni dei lavoratori apportando un cambiamento reale e significativo nelle modalità d'acquisto. Tuttavia, finora i supermercati non sono riusciti a mettere in atto misure efficaci in quanto le politiche delle catene di approvvigionamento sono state applicate solamente ai fornitori diretti ed i sistemi di certificazione volontaria non hanno garantito il rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori a livello dell'azienda agricola.

“Per anni, le autorità e i datori di lavoro nella Spagna meridionale si sono accontentati di stare a guardare mentre i lavoratori migranti subivano condizioni di lavoro orribili e disumane", afferma Olivier de Schutter, relatore speciale delle Nazioni Unite sulla povertà estrema e i diritti umani. "Esorto i supermercati a porre fine alla loro complicità in questo abuso e ad affrontare la questione a testa alta, utilizzando questo report come guida.”

La relazione elenca una serie di misure immediate che i supermercati dovrebbero adottare per migliorare la situazione dei lavoratori. Queste includono:

  •  la modifica delle politiche della catena di approvvigionamento per applicare i requisiti dei diritti dei lavoratori a tutti i fornitori, anche a quelli non diretti;
  • la pubblicazione delle generalità di tutte le aziende fornitrici, comprese quelle non dirette;
  • l'estensione dei controlli ai diversi fornitori della catena di approvvigionamento per i prodotti agricoli originari di Almeria e Huelva;
  • l’introduzione di colloqui con i lavoratori immigrati per verificare che siano garantiti loro tutti i diritti.

Tuttavia, questi passi, anche se importanti, potrebbero non essere sufficienti per affrontare le questioni endemiche nella regione. Infatti, la relazione raccomanda ai supermercati del Regno Unito di impegnarsi ad adottare un meccanismo di responsabilità sociale guidata dai lavoratori, il cosiddetto Worker-driven Social Responsibility (WSR).
Tale meccanismo prevede che siano i lavoratori stessi ad essere al centro del processo, definendo le condizioni di lavoro nelle aziende agricole. D’altra parte i dettaglianti devono impegnarsi giuridicamente a comprare solo dai fornitori che garantiscano il rispetto di tali condizioni. Il WSR fornisce una collaudata nuova forma di potere per i lavoratori, precedentemente impotenti per proteggere e far valere i propri diritti. Il modello WSR è stato già testato in alcuni degli ambienti di lavoro più sfruttati nel mondo di oggi, dai campi agricoli della Florida ai laboratori di abbigliamento del Bangladesh, e ha dimostrato la sua capacità di eliminare gli abusi di lunga data nonché di migliorare la vita dei lavoratori.
Questo modello si discosta dagli approcci tradizionali della responsabilità sociale d’impresa, Corporate Social Responsibility (CSR), centrando le esperienze e le conoscenze proprio di coloro che si trovano sul campo; assicurando che l'applicazione sia veramente indipendente sia da parte dei dettaglianti che dei produttori, definendo legalmente i processi vincolanti per garantire ruolo attivo ai rivenditori nel porre rimedio alle violazioni lungo le catene di fornitura.


Ha collaborato Alberto Biffi