Sette anni per una fragola perfetta: dentro il lungo viaggio del breeding NSG

Senza garanzie e con il clima che cambia, la genetica non basta: servono intuizione, tecnologia e ascolto del mercato

Sette anni per una fragola perfetta: dentro il lungo viaggio del breeding NSG

Servono in media sette anni di lavoro per ottenere una nuova varietà di fragole, partendo da migliaia di incroci e senza alcuna garanzia di successo. Un processo lungo e complesso, reso ancora più arduo da variabili in costante mutamento, come il cambiamento climatico e le esigenze di una filiera che va dal produttore al consumatore finale. È quanto emerso a margine della quarta edizione dell’Open Day NSG, dove Carmela Suriano, Direttore EMEA di NSG, e Nicola Tufaro, breeder dell’azienda, hanno condiviso con la stampa i retroscena di un’attività tanto affascinante quanto sfidante.

Abbiamo valutato circa 70 mila incroci – ha spiegato Tufaro – e da questo lavoro sono nate 11 varietà già brevettate e 3 in via di brevettazione. Si tratta di un processo di selezione estremamente articolato, che richiede una profonda conoscenza del materiale genetico e dei parentali, i quali devono possedere le caratteristiche richieste dall’intera filiera. Il problema è che in sette anni possono cambiare i gusti dei consumatori e le esigenze produttive. Ecco perché dobbiamo cercare di anticipare i trend”.

Una possibile soluzione per ridurre i tempi arriva dalle biotecnologie e dalla bioinformatica, che – secondo il ricercatore – potrebbero accorciare il percorso selettivo di alcuni anni. Ma non si tratta di una rivoluzione in grado di ribaltare completamente le regole del gioco.
La genetica della fragola è particolarmente complessa – ha sottolineato Tufaro – e rispetto ad altre specie, le nuove tecniche genomiche (TEA) non garantiranno risultati altrettanto eclatanti. Allo stesso modo, l’intelligenza artificiale potrà certamente supportare il lavoro del breeder, ma non potrà mai sostituirlo del tutto”.
“Utilizziamo ogni leva possibile per migliorare il nostro processo di selezione – ha spiegato Carmela Suriano – e tra queste, la partnership con Adacta International ci consente di ottenere una valutazione sensoriale oggettiva delle nostre selezioni. In questo modo, possiamo intercettare con precisione le preferenze dei consumatori nei diversi mercati internazionali. Il nostro obiettivo è offrire un frutto all’altezza delle aspettative, senza compromessi, puntando anche su nuove frontiere come il profilo nutraceutico, che potrebbe aprire a scenari di consumo del tutto inediti”.

Marimbella

Un lavoro meticoloso che parte da una base imprescindibile: la produttività. “Senza produttività – ha rimarcato Suriano – tutto il resto viene meno. Le nostre varietà devono essere rustiche, capaci di adattarsi agli stress ambientali sempre più frequenti, e allo stesso tempo precoci, ovvero entrare in produzione già a dicembre, mantenendo però rese omogenee ed evitando picchi che possono compromettere l’intera campagna”.

Rossetta

Ma non basta. Il frutto deve anche rispondere a criteri estetici, organolettici e di shelf life di alto livello. Un vero e proprio puzzle da ricomporre ogni volta, attraverso un lavoro di selezione che permette a NSG di segmentare la propria offerta in tre linee varietali distinte: Market Line, Premium Line e Super Premium Line, ciascuna pensata per soddisfare specifiche esigenze commerciali, che possono variare in base al mercato di riferimento.
“In quest’ottica – ha concluso Suriano – abbiamo selezionato le prossime tre varietà che contiamo di brevettare entro il 2027. Siamo convinti che rappresenteranno una risposta concreta alle nuove sfide della filiera fragolicola del Mediterraneo” (aa).

Foto apertura: Carmela Suriano, Direttore EMEA di NSG e Nicola Tufaro, breeder dell’azienda