Dalla distribuzione
Roulette dei prezzi per le pere: da 1,59 a 4,99 euro al kg
Differenze elevate per qualità analoghe rischiano di disorientare il consumatore
Non è certo una novità che quest’anno ci sarà l’offerta di pere più ridotta di sempre; quindi, mai ci saremmo aspettati di trovare pere Conference provenienti dal Belgio vendute sfuse a 1,59 euro al chilogrammo (vedi foto di apertura). Peraltro, nella stessa insegna, diverse varietà nazionali erano vendute sfuse fino a 4,99 euro al chilogrammo.
Mettendoci nei panni del cliente è comprensibile un certo disorientamento e noi stessi siamo rimasti smarriti di fronte a una strategia di pricing di questo tipo, praticata su un prodotto venduto sfuso, perciò di calibro medio-grande, che di certo ammazza le vendite del resto della categoria, dove i prezzi sono invece fra i più alti finora visti durante le nostre rilevazioni settimanali. Se proprio si vuole presidiare la prestazione più conveniente, a nostro avviso sarebbe stato più opportuno farlo con pere italiane e con calibri medio-piccoli confezionati. Insomma, il classico cestino da 1 chilogrammo, un evergreen adatto a chi vuole spendere poco.
Se proprio ci si vuole inventare qualcosa, in un anno caratterizzato da prezzi alti sarebbe importante lavorare per diminuire la battuta di cassa, per favorire le rotazioni, riducendo per alcune varietà il peso medio delle confezioni. Per lo stesso motivo è sconsigliabile puntare sulla vendita a collo. Parimenti i calibri piccoli non vanno demonizzati, ma valorizzati proprio come si sta facendo nel periodo estivo con la pera Coscia.
La gestione del banco è l’altro aspetto da monitorare con estrema attenzione. Una pera al giusto grado di maturazione possiede una shelf-life piuttosto breve e quindi diventerà importante lavorare su rotazioni giornaliere. Non da meno è evitare una massificazione eccessiva che, unita alle manipolazioni dei clienti, rischia di compromettere la qualità dei frutti, soprattutto in una annata dove l'aspetto esteriore è già critico in partenza, con qualche frutto inevitabilmente segnato o cinghiato.
Quindi, largo al prodotto confezionato, cercando di valorizzare eccellenze, come la pera IGP dell’Emilia-Romagna, in modo da veicolare il concetto di alta qualità e di specialità nei confronti della clientela, cercando così di mitigare gli effetti inflattivi.